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16 aprile 2005

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana

Riceviamo dagli amici del COMITATO ”Ambiente e Salute di Spotorno-Noli”

6 Aprile 2011

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana

Ill.mo Sig. Giorgio Napolitano

Stimatissimo Presidente,

fortemente preoccupati della situazione ambientale in cui viviamo, ci permettiamo di esporgliela nella estrema speranza che Lei possa intervenire, a tutela dei più elementari e fondamentali diritti dei Cittadini contemplati dalla nostra Costituzione.

In provincia di Savona, nei Comuni di Vado Ligure – Quiliano, sorge, in pieno centro abitato e in zona densamente popolata, una centrale termoelettrica di proprietà Tirreno Power, con due gruppi a carbone ed uno a ciclo combinato. I gruppi a carbone hanno una potenza di 660 MW, e lo stesso Ministero dell'Ambiente dichiara che, per la loro obsolescenza (hanno più di 40 anni), NON PERMETTONO “ulteriori miglioramenti tecnologici”. Essi,a fronte di un bassissimo rendimento, funzionano privi delle migliori tecnologie (BAT) richieste, quindi con altissime emissioni di sostanze nocive per la salute dei cittadini, come ossidi di azoto, ossidi di zolfo,metalli pesanti, radionucildi contenuti anche nelle polveri sottili (/PM10) fini e ultrafini ( PM 2,5–1–0,5–0,1), queste ultime assai dannose in quanto penetrano direttamente nel sangue e negli alveoli polmonari, non essendo filtrabili, a causa di dimensioni così infinitesimali. Funzionano anche sprovvisti della obbligatoria Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e quindi non conformi, di fatto, a quanto richiesto dalle Direttive europee e dalla normativa italiana.

Nell'anno 2007 e' stata attivata un'unità a ciclo combinato da 760 Mw, l'entrata in funzione della quale era condizionata da una serie di prescrizioni, che non sono mai state completamente ottemperate, come puntualizzato ancora nel 2010 dai Sindaci dei due Comuni sedi della Centrale, Vado Ligure e Quiliano.

In questa situazione già critica, nel 2007 l'azienda ha proposto un ampliamento con un nuovo gruppo a carbone da 460 MW, giustificandolo con l'uso delle migliori tecnologie che porterebbero un miglioramento anche sui vecchi gruppi ed una riduzione delle emissioni, la qual cosa è in contrasto, come già detto, con l'obsolescenza di questi ultimi e la mancanza per gruppi vecchi e nuovi di filtri atti a trattenere le micropolveri che in gran quantità, diffuse dai venti, vanno a interessare un ampio raggio territoriale.

La perizia giurata del Dottor Stevanin della ditta Terra, ordinata e pagata dai comitati dei cittadini per la tutela della salute e dell'ambiente ha smentito scientificamente questa ipotesi di riduzione, contestandola nel merito e nel metodo e dimostrando che,anzi,con l'ampliamento a carbone le emissioni aumenterebbero notevolmente e inequivocabilmente,rispetto anche ad inquinanti non considerati dall'Azienda.

Purtroppo il nuovo gruppo è in parte già stato approvato : dal Ministero dell'Ambiente e da quello dei Beni Culturali, nonostante i pareri fortemente contrari dei cittadini dei territori e dei Sindaci che li rappresentano e di numerose Associazioni, nonchè di esperti ambientali e della stessa Regione Liguria che ha espresso la propria contrarietà con la negazione della VIA regionale ed un Ricorso.

Gli studi condotti da Università e Arpal in quattro campagne di monitoraggio dei licheni,bioindicatori significativi della qualità ambientale, hanno rilevato in zona una sofferenza lichenica,indice di un effettivo degrado: la mappa ufficiale della Regione evidenzia come la pv di Savona sia la più inquinata delle quattro. (all. Documento Ordine dei Medici e cartina inquinamento Regione Liguria )

Tuttavia l'Azienda, che si autocontrolla per quanto riguarda gli scarichi idrici e ai camini, dichiara di essere nei limiti di legge, ma fino al 2006 dichiara pure di aver misurato solo le polveri più grossolane (PTS=Polveri Totali Sospese), mentre il DM 60/02 fissava, fdal 2002, la misura delle PM10 e delle PM 2,5,anche se di quest'ultime non definiva i limiti.

Inoltre è stato sempre ignorato il particolato sottile secondario che si forma con la trasformazione in atmosfera degli ossidi di zolfo, di azoto e di altre sostanze volatili uscite dalle ciminiere e che costituisce una percentuale consistente e pericolosa di tutte le polveri .

L'Ente pubblico, Arpal, oltre a non effettuare monitoraggi sull'intero territorio interessato dall'inquinamento, ha contato su centraline insufficienti e ha misurato solo le PM 10 ; una sola centralina in tutta la provincia ha cominciato nel 2009 a misurare le PM 2,5, le più insidiose (insieme alle ultrafini primarie e secondarie), per cui la popolazione perde la consapevolezza della reale qualità dell'aria e vive in perenne stato d'ansia.

Nonostante le carenze segnalate, sono stati riscontrati, grazie anche ai rilievi satellitari, numerosi superamenti dei limiti delle stesse PM10, senza che questo producesse,negli anni, un approfondimento, una verifica efficace da parte degli Enti competenti ed un successivo provvedimento correttivo della situazione.

Lo stesso monitoraggio lichenico sopra citato non ha avuto seguito e l'indagine epidemiologica condotta da IST e ARPAL, commissionata per accertare il rapporto tra inquinamento e salute. è stata portata avanti in modo monco, non potendo contare su un monitoraggio completo e trasparente; inoltre, non è stato usato un metodo scientificamente mirato a provare tale rapporto, come pubblicamente dichiarato dagli stessi autori : la loro relazione del 2008 affermava che“sarebbero necessarie indagini approfondite e mirate, sia a livello della popolazione sia dei singoli individui” - indagini che sono rimaste sulla carta.

Lo studio, comunque, registra un incremento di patologie cardiocircolatorie, ma le liquida come legate a stili di vita e deprivazione, giungendo, comunque, a conclusioni generali tranquillizzanti,in aperta contraddizione con la letteratura scientifica che collega patologie cardio e cerebrovascolari alle polveri fini e ultrafini e con la realtà effettiva che vede un'impennata di morbilità, cioè di persone sempre più giovani, anche bambini, che si ammalano nella nostra zona e di mortalità segnalate dall'Ordine dei Medici.

Sono stati proprio i medici a lanciare da tempo l'allarme e l'ultimo documento dell'Ordine allegato segnala gli elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari Anche allergie ed asme sono in aumento, mentre un tempo si venva qui a curarle.

Nemmeno sulla radioattività ci risultano verifiche periodiche : essa è legata alla natura stessa del carbone e all'entità del suo utilizzo; le centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri prodotte vengono usate nei cementifici, come dichiara l'Azienda.

Inoltre, le centrali a carbone emettono una enorme quantità di anidride carbonica CO2, principale responsabile del surriscaldamento del pianeta: un potenziamento a carbone incrementando tali emissioni, non rispetterebbe gli accordi internazionali e attirerebbe sui Liguri le pesanti sanzioni della Comunità europea.

Nel 2010, alle richieste dei Cittadini, Regione e Provincia rispondevano coniugando al futuro quell'efficace monitoraggio, doveroso in tanti anni passati, per una situazione di questo genere..Oggi i Sindaci di Vado e Quiliano ritengono la VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) una premessa imprescindibile a qualsiasi decisione sull'argomento.

La combustione di un materiale altamente tossico come il carbone, bruciato in migliaia di tonnellate al giorno, il tipo e il numero di inquinanti – più di 50 - di cui una ventina potenzialmente o dichiaratamente cancerogeni - sviluppando tonnellate dì polveri sottili, che si diffondono in un raggio di 50 Km, degradano pesantemente tutto un territorio dalle valenze paesaggistico-ambientali e climatiche uniche, valore di importanza locale, ma anche nazionale, oggetto di richiamo per un turismo interno ed estero che è la principale fonte di reddito dell'intera fascia costiera e consente il mantenimento di migliaia di posti di lavoro, stagionali ed annuali. L'aumento dell'inquinamento col nuovo gruppo a carbone, provocherebbe conseguenze ambientali e sanitarie insostenibili e comprometterebbe irreversibilmente questa economia, facendo crollare il turismo estivo e quello dei fine settimana, nonchè il valore degli immobili e dei prodotti tipici, agroalimentari e ittici, molti dei quali presidio Slow Food.

A fronte di 50 nuovi posti di lavoro, che con l'indotto potrebbero arrivare a 200, come dichiara l'Azienda nel suo Progetto, ne perderemmo migliaia in tutti i comparti del settore turistico, con pesanti ricadute socio-economiche.

A questo proposito, avremmo piacere che lei desse un'occhiata a un documento ufficiale dell'Arpal sui fondali del nostro mare (all.). Gli istogrammi evidenziano il macroscopico superamento dei limiti di legge nell'area marina antistante la Centrale, alla foce del torrente Quiliano: dal confronto con gli altri quattro siti dell'intera costa ligure esaminati, emerge che per moltissimi inquinanti, tra cui mercurio, IPA, cadmio, piombo, zinco,alcuni dei quali dichiaratamente cancerogeni come il benzo(a)pirene (pericolosità in classe A da IARC), il livello supera di gran lunga tutti gli altri, perfino quello della foce del torrente Lerone,sito di scarico della ben nota Stoppani : in alcuni casi la colonna è rappresentata spezzata perché supererebbe lo spazio del diagramma !

Al di là della ricerca di responsabilità specifiche, riteniamo che tale area sarebbe da bonificare, anziché con l'ampliamento previsto continuare ad immettervi inquinanti derivati dall'utilizzo di nuovo carbone.

Facciamo notare che le zone limitrofe rientrano in aree protette,alcune sono addirittura dei SIC (Area protetta di Bergeggi, Fondali di Noli Bergeggi( SIC IT1323271 – SIC IT1323202), Prateria di posidonia tra Spotorno e Noli, Santuario dei cetacei tra Francia,Liguria, Toscana) e che comunque un deterioramento della risorsa mare comporta non solo conseguenze ambientali generali sulla sua fruizione, ma anche sugli ecosistemi,sulla qualità del pescato e sulla catena alimentare in zone in cui l'attività della pesca è ancora praticata a livello professionale e il pesce fresco è molto apprezzato.

Nonostante siano state avanzate proposte da parte di Associazioni, biologi e medici di metanizzazione completa della centrale (essendoci già un gruppo a metano), e di dismissione immediata dei due obsoleti gruppi a carbone, non a norma ,ma soprattutto di sostituzione graduale dei combustibili fossili con fonti rinnovabili viene richiesto il potenziamento a carbone di una centrale di questo tipo in città, vicino a scuole ed abitazioni, il che comporterebbe il prolungamento dell'esposizione per altre decine di anni di una popolazione già sottoposta a pesanti emissioni per 40 anni!

Ora, in Liguria vento, sole e mare in abbondanza, non inquinanti e non soggetti ad esaurimento o a crisi internazionali, possono offrire valide alternative verso cui ormai si orienta il mondo di oggi (specie con le attuali crisi) e che aumenterebbero addirittura l'occupazione. Noi diciamo ad uno sviluppo sostenibile che concilia lavoro e ambiente, ma ne rifiutiamo uno insostenibile. Le chiediamo,signor Presidente, se è giusto sacrificare beni primari della collettività come aria, acqua e suolo agli interessi di mercato e di privati, in nome di alcune decine di posti di lavoro, recuperabili con ipotesi alternative e che comunque ne annullerebbero molti altri, già presenti sul territorio, un territorio pregiato che è una risorsa, ma soprattutto se è giusto mettere sullo stesso piano occupazione e salute quando i prezzi da pagare sono così alti : tutto ciò per produrre energia eccedente sia i bisogni della regione che quelli nazionali,come dichiarato dal Presidente della Regione, Burlando,il quale afferma che l'intervento non riveste su base territoriale carattere di pubblica utilità e che “ la richiesta di Tirreno Power non è motivata da esigenza di copertura del fabbisogno energetico nazionale, ma da esigenze di competitività aziendale” (Assembea legislativa ligure.Seduta del 10/03/09).Già solo il gruppo a gas produce in eccedenza

E' possibile che le Istituzioni non sentano il dovere di fare chiarezza e di dare ai Cittadini risposte che garantiscano la tutela della salute loro e delle future generazioni?

Eppure, anche le ultime proposte della Regione Liguria,in vista della definitiva Conferenza dei Servizi, corrente mese, a Roma, alimentano il nostro scetticismo e la nostra sfiducia: contraddicendo l'originaria sua posizione di piena contrarietà al potenziamento, la Regione è disposta a concedere tale ampliamento a carbone, a condizione che si demoliscano – ma non prima dell'ampliamento – i vecchi gruppi. Questi possono venir sostituiti da uno nuovo– sempre a carbone – provvisto delle moderne tecnologie. (Ribadiamo che le moderne tecnologie non riescono a trattenere le micropolveri che fuoriescono o si formano in aria e che con una massa emissiva così grande, un'ipotetica sua riduzione lascerebbe ancora molti,troppi inquinanti in circolo, come dimostrato dalla perizia Stevanin).

La Regione dà poi delle prescrizioni,la maggior parte delle quali altro non sono che quelle date nel 2007 e non ottemperate; ad esempio, del carbonile,43.000 mq, da sempre a cielo aperto,viene riproposta la copertura,già frutto di accordi passati e sempre disattesi. Ma la cosa che ci sconcerta è che i vecchi gruppi continuino ad essere lasciati in funzione ancora per anni, fino alla realizzazione della nuova unità, con i livelli di degrado denunciato e la non conformità alle normative (all. art. MODA su La Stampa – 5/04/11)

Ci sorprende che la proposta regionale di base sia ancora sempre il carbone, senza alternative, senza aver fatto chiarezza o un confronto tra Tirreno Power, medici e cittadini,senza tener presente le criticità evidenziate e gli allarmi di medici, biologi ed esperti ambientali: i loro dati non sono stati confutati e nello stesso tempo le prese di posizione sono state a favore dell'Azienda e della sua tranquillizzante pubblicità.

Eppure le evidenze sono tante e tante sono state le azioni intraprese dai Cittadini, anche attraverso Esposti alla Procura, Ricorsi, appelli e invio di documentazioni medico-scientifiche qualificate a Enti e Istituzioni locali e nazionali. Ci risulta che siano state fatte anche delle interrogazioni parlamentari sulla questione.

Ora siamo alla vigilia di una decisione definitiva e, insieme alla preoccupazione e all'angoscia, ci piglia lo sconcerto di fronte all'impotenza di far valere i nostri più elementari diritti: pare che siano i grandi poli industriali a dettare le regole ad un territorio, ma per tutto c'è un senso della misura e se possiamo comprendere le ragioni delle aziende che cercano il proprio profitto, ci aspettiamo però dalle Istituzioni le tutele e le garanzie stabilite dalla nostra Carta Costituzionale, al di sopra di ogni interesse sia privato che pubblico.

Per questo ci rivolgiamo a Lei come garante del rispetto di quei pricipi che sono alla base di uno stato di diritto e di una democrazia degna di questo nome e che finora ci sembra non abbiano avuto riscontro nei fatti.

Scusi la lunghezza dello scritto, dovuta all'esigenza di segnalarle la situazione nella sua globalità e grazie infinite per l'attenzione.

Con i sensi del più profondo rispetto

il COMITATO”Ambiente e Salute di Spotorno-Noli”

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