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31 luglio 2009

2009707/30 "Savona: Roberto Bazzano intervista il cittadino comune"

Tratto da" Savona news "
Savona: Roberto Bazzano
"intervista il cittadino comune"


Caro cittadino savonese, cosa ne pensa delle interviste a Rossello e Pasquale in merito ai cosiddetti “temi dell’economia savonese”?

Un bello spot, non c’è che dire. Con argomenti diversi e diversi giri di parole, sia il sindacato che l’unione industriali auspicano la realizzazione dei progetti Maersk e Tirreno Power (e magari a breve anche un bell’inceneritore) in barba a chi, cittadini e istituzioni, queste cose non le vuole. Il tutto nascondendosi dietro il progresso, la lotta alla disoccupazione ecc.

Quindi la sua opinione in merito a queste dichiarazioni non è positiva?

Non è questione di positivo o negativo, ma di realtà: ognuno sta semplicemente tirando l’acqua al suo mulino, ovvero che il sindacalista sta preparandosi a guadagnarsi un posto in politica come i suoi predecessori e il direttore dell’unione industriali difende gli interessi degli iscritti alla categoria che lo paga, niente di nuovo sotto il sole.

Queste interviste sono un po’ come andare a chiedere al signor Marlboro se le sue sigarette fanno bene....

Dal sindacato mi sarei aspettato un po’ più di lungimiranza dato che la Maersk (che sta licenziando in tutto il mondo e anche a Genova) darebbe un colpo definitivo al nostro traballante turismo intasando la già provata autostrada con container e camion e facendo perdere lavoro a centinaia di persone del settore turistico vanificando il vantaggio dato dalle sue ipotetiche assunzioni.
Per capire questo, però, è necessario avere capacità di visione ed onestà intellettuale.
E’ molto più facile, invece, sobillare i cittadini contro il “partito dei no”, slogan che ha concesso il raggiungimento di risultati quali l’autosilo Bofill e quella cosa terrificante che si chiama Crescent. Credo che per noi cittadini sarebbe stato meglio se avesse vinto il famigerato partito dei no….
Oltretutto il buon Rossello continua a premere sul fatto che è necessario decidere, che bisogna decidere a tutti i costi… allora è meglio che si renda conto che anche un no è una decisione, a meno che non reputi “decisioni” solo quelle d’accordo con lui, come si usava ai tempi del Politburo.

Per quanto riguarda Tirreno Power, poi, i cittadini e i lavoratori gli ricordano che tra le responsabilità del sindacato c’è anche la salute dei lavoratori.

E per quanto riguarda la triade citata dal’Ingegner Pasquale “turismo porto e industria”?
Per prima cosa sostituirei industria con edilizia, dato che come industria in provincia di Savona ne abbiamo proprio poca e la maggior parte di essa sta in piedi con sovvenzioni statali (vedi Ferrania) alla faccia del concetto di imprenditoria e libero mercato… Al contrario l’edilizia tiene mantenendo la tradizione di cementificazione della nostra provincia. Poi vorrei dirgli che non serve mettere al primo posto il turismo se lo si ammazza con una piattaforma enorme e disastrosamente impattante.
Ma ci pensiamo a un ipotetico dialogo tra due turisti tra dieci anni?

“Dove vai a spiaggia quest’anno?” “Ho prenotato la cabina ai bagni Jolly a Bergeggi!” “Dove?” “A Bergeggi, proprio di fianco alla piattaforma. Lì l’acqua ha quel buon sapore di petrolio…” Ma siamo seri!
O si sceglie quel tipo di industria facendo saltare definitivamente il turismo e sapendo che da qui a pochi anni non servirà più a nulla o si cerca di fare qualcosa di serio per la piccola impresa industriale e artigianale non impattante per stimolarla e farla crescere con il turismo.
Pasquale dice giustamente che non si cura una carie con un antidolorifico, ma non la si cura nemmeno cospargendo la bocca di cianuro. Sennò per salvare il dente si uccide il paziente!

Ma è sicuro di quello che sta dicendo?

Vede, non bisogna essere dei cervelloni per capire che la piattaforma ucciderà il turismo e un nuovo gruppo a carbone aumenterà l’inquinamento e le malattie. Ci sono fior di ricerche svolte da medici indipendenti per chi si vuole seriamente documentare. E poi chi ci dice che Maesrk rispetterà i patti? Qualcuno li ha mai rispettati? Secondo gli accordi di programma - firmati anche dai proprietari - a Ferrania doveva finire diversamente e invece si va avanti a cassa integrazione usando come paravento i lavoratori. Di questo dovrebbe preoccuparsi il sindacato. Se tra pochi anni Maersk decidesse di licenziare (come è probabile) ci troveremmo tutti a mantenere altri disoccupati o cassintegrati senza poterci rivalere su nessuno come al solito e con una piattaforma enorme che ha costi di abbattimento enormi. Allora credo sia meglio evitare tutto questo a priori. Evitiamo di tapullare le falle con il chewingum come si fa di solito.

E allora cosa suggerisce il semplice cittadino?

A monte di tutto fare un serio marketing territoriale, decidere cosa si vuole fare del territorio e decidere cosa ci può stare sopra e cosa no, quali tipi di imprese di che dimensioni e con quali criteri.
Contemporaneamente sarebbe il caso che chi in questi anni non è riuscito o non ha voluto porre rimedio ai problemi del territorio - nemmeno con gli aiuti pubblici - alzi i tacchi, ammetta di non essere in grado o di non volere fare le cose e la pianti di dire castronerie o di favorire gli interessi dei grossi gruppi.
Ci sono ampi spazi in settori quali quello delle energie rinnovabili che possono favorire lavoro e sviluppo. Credo che spremere ambiente e cittadini per il lucro di pochi e poi utilizzare denaro pubblico per cercare di rimettere a posto le cose - come è successo in Valbormida con l’Acna - sia un modo criminale di comportarsi seppure più facile e redditizio a breve termine. Per la legge, è colpevole anche chi direttamente o meno consente o agevola lo scempio: il reato si chiama favoreggiamento. Purtroppo qui da noi chi affossa le imprese o danneggia il territorio in genere viene premiato.

Ma di marketing territoriale si parla da anni. Non crede che si siano già fatte delle scelte ben precise?
Ma dove vive lei? Ma si è guardato intorno? Oggi si sveglia uno e dice: qui ci metto una piattaforma, piuttosto che un fabbricone, una centrale o altro. Commissiona un paio di studi pilotati sul futuro del settore che gli interessa ed ecco che si è fatto il suo marketing territoriale e gli altri stanno zitti!
Io invece parlo di cose un po’ più serie.
Come cittadino non credo che chi è responsabile della crescita della nostra zona non sia in grado di avere idee, ma piuttosto che gli interessi delle organizzazioni sindacali e datoriali non coincidano con gli interessi dei cittadini.
Abbiamo visto tenere in vita con soldi pubblici cose assolutamente ridicole, inutili e non redditizie come quel cadavere chiamato pomposamente “aeroporto di Albenga” e ogni giorno abbiamo sott’occhio altri scempi che ci vengono proposti come “soluzioni ideali” mettendo in piedi una montagna di menzogne delle quali noi cittadini siamo stufi.
Arrivano, promettono posti di lavoro e commesse che se va bene si vedranno tra anni, rastrellano denaro e consensi e se ne vanno.
Ci trattano come gli indiani d’america: ci stanno comprando con le perline colorate e il whisky e il rischio è che quando ci riprenderemo dalla sbronza ci accorgeremo che ci hanno fregati!


Il mugugno è libero e non costa niente, ma è facile protestare e basta. Dove sono le proposte concrete?
Belìn! Per prima cosa le proposte concrete dovrebbero venire da chi è seduto su una poltrona a dirigere in qualche modo la nostra zona e dovrebbero essere proposte compatibili, che arricchiscono l’ambiente in cui si vive e si lavora, non che lo distruggono!
Ciò nonostante un paio le faccio anche io come semplice cittadino. Visto che Pasquale dice che abbiamo una “vocazione” alla produzione di energia (idea virtuale) uniamola insieme alla nostra tipica ventosità (fatto reale) e iniziamo ad investire nell’eolico di ultima generazione. Ad Asti stanno perfezionando un progetto per un Kite (aquilone) che funziona ad alta quota, non ha impatto ambientale, produce una quantità di energia enorme e non inquina. Pensi un po’ che questa cosa la so io che sono un semplice cittadino, possibile che non la sappiano loro? Sono .........o semplicemente non gli interessa?
Un’altra proposta. Siamo la provincia più boscosa d’Italia e quella con più alto rischio di incendi. Perché non ci occupiamo seriamente della pulizia dei boschi, tracciatura dei sentieri ecc. ed utilizziamo la legna e gli arbusti di risulta dalla pulizia per alimentare la famosa centrale a biomasse che vogliono fare a Cairo?
In questo modo si occupano persone, si produce energia, si favorisce il turismo. Per me questo è un esempio di sviluppo compatibile, non le centrali a carbone o le piattaforme!
Caspita sembra proprio che lei abbia le idee chiare! Non è un cittadino qualunque.

Io sono un cittadino qualunque, ma vede, anche lei come i politicanti locali e i loro amici, pensa che i cittadini savonesi siano tutti abelinati, che possano essere comprati con un “favore”, con la promessa di un lavoro, con un po’ di corruzione all’incontrario e non vedano oltre il “domani”.
Chi ha figli e coscienza, però, pensa anche al loro futuro e non li vuole vedere in un mondo triste e distrutto, spremuti per pochi euro non sicuri da chi si arricchisce sulla vita degli altri.
Tutto qui
roberto bazzano

Mercoledì 29 Luglio 2009

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