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28 ottobre 2009

2009/10/28 "A proposito di carbone e salute "

Tratto da TRC.it "il Giornale web di Civitavecchia e del comprensorio"

A proposito di carbone e salute

mercoledì 28 ottobre 2009 10:31

Dieci dirigenti dell’Enel, tra cui due personaggi ben noti a Civitavecchia per la parte avuta nella riconversione a carbone di TVN, e due imprenditori indagati in Puglia per inquinamento da carbone. Questi i fatti.

Con l’accusa di aver contaminato le piantagioni circostanti la zona di stoccaggio del carbone e le strade percorse dai camion che facevano la spola tra questa e la centrale di Cerano in Puglia sono stati inviati, pochi giorni orsono, avvisi di garanzia a due imprenditori ed a 10 dirigenti dell’Enel..
Le alte concentrazioni di metalli pesanti ed idrocarburi in falda e nel terreno riscontrate dall’ ARPA e, guarda caso, non dall’Enel e le decine di cartelle cliniche relative alle gravi patologie contratte da persone che risiedono e lavorano nei campi circostanti i luoghi di movimentazione del carbone costituiscono gli elementi a supporto dell’accusa di inquinamento.
Sulla base di questi elementi, invocando il principio precauzionale, per il quale in presenza di un ragionevole dubbio sulla insalubrità di una determinata situazione, si procede con ogni mezzo ad impedire il perpetuarsi ed il diffondersi dei rischi ipotizzati, il sindaco Domenico Mennitti, anche in qualità di responsabile della salute dei cittadini, aveva già emesso nel 2007 un’ordinanza con cui vietava la coltivazione sui terreni ubicati nei pressi delle zone adibite alla movimentazione del carbone ed ordinava la distruzione dei prodotti già presenti sulle piante.
Quanto avvenuto in Puglia ci riporta alla mente in tutta la sua estrema e minacciosa gravità l’esortazione di uno degli esperti dell’Enel , contenuta nel documento sulla riconversione a carbone di TVN, a coltivare fiori e non insalata nel nostro territorio.
Se il carbone, infatti, inquina prima di essere bruciato, bruciarne quattro milioni di tonnellate ogni anno farà danni incalcolabili alla faccia delle rassicurazioni dell’Enel che, come in Puglia, ci dirà che tutto va bene .
Se, poi, si tiene conto dell’inquinamento di TVS che ancora non ha chiuso il quarto gruppo, del porto dove , soprattutto di notte, le navi canaglia continuano ad inquinare, di un deposito a cielo aperto di carbone e degli elevati valori di inquinanti riscontrati nel suolo di alcune zone della nostra città, è tempo che , visto che non lo fa chi dovrebbe, i cittadini chiedano l’applicazione del principio di precauzione anche a fronte dell’elevata incidenza di gravi patologie in probabile rapporto all’inquinamento riscontrata nel nostro territorio
E sia ben chiaro che ciò non vuol dire osservatorio ambientale o compensazione, come se si potesse compensare la perdita della salute o l’irreparabile danno dell’ambiente, ma impedire qualsiasi attività che rischi di aumentare il già intollerabile livello di inquinamento del nostro territorio ed intensificare i controlli, oggi quasi inesistenti, da parte dell’ARPA estendendoli anche ai prodotti alimentari.

Marco Di Gennaro
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Tratto da Brundisium.net
Brindisi, 27/10/2009
Convenzioni: le risultanze dell'incontro tra Istituzioni ed Enel

Richieste dettagliate da parte delle istituzioni, risposta attendista da parte di Enel, malcontento negli ambientalisti.
Questo in estrema sintesi il risultato del tavolo di discussione tenutosi ieri a Palazzo Nervegna tra Enel ed Istituzioni mentre all'esterno un centinaio di manifestanti poneva l’accento sulla necessità di tutelare l’ambiente.

Al tavolo di trattativa per il Comune erano presenti il Sindaco Domenico Mennitti ed il capo di Gabinetto Angelo Roma, per la provincia il Presidente Massimo Ferrarese, per la Regione il Presidente Nichi Vendola, il vice Loredana Capone e l'assessore all'ambiente Onofrio Introna. L'industria era rappresentata da Giuseppe Marinò, presidente di Confindustria Brindisi e dai dirigenti Enel Gianfilippo Mancini, Roberto Renon e Massimo Bruno.

Numericamente dettagliate le richieste poste all'Enel dalla parte istituzionale rappresentata dal Comune e Provincia di Brindisi e dalla Regione Puglia: parco carbonile, riduzione del carbone del 10% in un anno, CO2 abbassato del 15% in tre anni, emissioni massiche (SO2, NOX e polveri sottili) abbattute del 50% rispetto ad oggi.

Su queste proposte si è discusso per circa due ore, valutando in circa 300 milioni di euro l’investimento necessario da parte del gruppo industriale. Poi si è deciso di aggiornare il tavolo ad altra data per consentire ad Enel di esprimere le valutazioni del caso.


All’uscita Ferrarese, Mennitti e Vendola si sono fermati con i cittadini, sostenendo la rilevanza delle proposte avanzate. I manifestanti, pur ascoltando con interesse e – tranne sporadici casi – estrema compostezza, hanno ribadito la necessità di ottenere risultati più congrui in termini di salvaguardia ambientale. In particolare sollevano perplessità la riduzione di “solo” il 10% del carbone bruciato e la difficoltà di raggiungere le riduzioni di emissioni senza toccare la quantità di carbone utilizzata. Leggi l'articolo integrale

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