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01 novembre 2011

1)REGIONI DECISIVE PER IL CARBONE 2)CENTRALI A CARBONE E CAMBIAMENTI CLIMATICI 3)FERMIAMO IL CARBONE:Don Albino Bizzotto

Tratto da Zeroemission

 Wwf ai presidenti di Regione: ''Decarbonizzate l’Italia''

"Regioni decisive per fermare il carbone". Così il Wwf in una lettera aperta indirizzata ai Governatori delle Regioni alla vigilia della mobilitazione nazionale contro il progetto di riconversione della centrale Enel di Porto Tolle
“Decarbonizzate l’Italia”. Questo l’appello rivolto dal Wwf in una lettera aperta indirizzata ai Governatori di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Veneto, alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani della coalizione “Fermiamo il carbone” .....
L’iniziativa punta a incassare l’appoggio anche dei presidenti di regioni tutte interessate dalla presenza di centrali a carbone sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove, oppure dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di impianti esistenti: il loro contributo nell’attuazione delle politiche europee per il clima e l’energia verde può essere infatti determinante, in assenza – scrive il Wwf – di chiari indirizzi governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica nazionale attesa dal dicembre 2008”.

Le Regioni possono in particolare essere decisive nel "fermare il carbone", data la loro capacità di influire sulle scelte nazionali alla luce dei poteri concorrenti, attribuiti loro dall’articolo
117 della Costituzione, “in primis, con riguardo alla tutela della salute e in materia di produzione, trasporto e distribuzione di energia”. 
Il Wwf elenca alle Regioni almeno quattro buoni motivi per de-carbonizzare l'Italia:
  • “La migliore tecnologia a carbone (impropriamente detto 'pulito') emette livelli di anidride solforosa, malgrado la presenza di desolforatori, ben 140 volte superiori a quelli emessi da un impianto a ciclo combinato a gas; 
  • le emissioni di polveri fini (PM) risultano ben 71 volte superiori rispetto a quelle di impianti a gas, anche con l'introduzione di filtri a manica; 
  • la combustione del carbone costituisce una delle principali cause di inquinamento da mercurio, che entrando nella catena alimentare crea gravi danni alla salute umana, e rilascia anche altre svariate decine di sostanze tossiche inquinanti, tra cui arsenico, cromo e cadmio, che sono anch'esse causa di gravi patologie;  
  • le emissioni di carbonio di una centrale a carbone “pulito” sono praticamente doppie rispetto a quelle di una centrale a ciclo combinato a gas”. 
  • Ma c’è di più. Secondo l'associazione ambientalista, non servono nuove centrali a carbone. Anzi quelle oggi esistenti “lavorano per un terzo della loro potenzialità. 
  • La potenza energetica istallata nel nostro paese – conclude il Wwf – è il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW”.
Leggi su Savona a News

I Partigiani dell'Anpi Savona coerenti nella lotta al carbone, secondo Costituzione

In riferimento alle notizie di stampa circa il presidio di Sabato 29 ottobre, svolto, in concomitanza con la giornata nazionale di lotta contro l’utilizzo del carbone per produrre energia, nei pressi della Centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano, l’Anpi Provinciale di Savona ribadisce il proprio coerente impegno in questa giusta battaglia tesa al rispetto della tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, così come previsto dalla Costituzione Italiana                          LEGGI TUTTO

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Tratto da Zeroemission

L'allarme dell’Onu: sforzi insufficienti sui cambiamenti climatici
28-10-2011
Secondo i dati delle Nazioni unite, gli sforzi in atto a livello internazionale per contrastare la progressione del riscaldamento globale sono insufficienti a raggiungere l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 °C




È questo il monito dell'Onu che arriva a un mese dalla conferenza mondiale sul clima che si terrà in Sudafrica, a Durban. L’allarme è supportato dalle stime del rapporto realizzato dall'Unep (il programma ambientale Onu) in collaborazione con il World resources institute.Lo studio comprende l'analisi e la valutazione di oltre 130 proposte avanzate da governi, organizzazioni non governative e associazioni scientifiche per contrastare in modo sensibile il riscaldamento globale. In particolare il rapporto Unep evidenzia la necessità di mobilitare i responsabili decisionali del settore pubblico e privato, a livello internazionale, nazionale o regionale, con il compito di contribuire concretamente alla governance del clima attraverso azioni di riduzione delle emissioni e investimenti mirati all'adattamento climatico. Questi dati saranno forniti ai partecipanti al convegno di Durban con l’obiettivo di facilitare nuove misure d'intervento utili ad accelerare il processo di transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Tratto da Liquida

The Climate Reality Project

 Climate Reality Project è l’ultima campagna di Al Gore – ex vicepresidente degli Stati Uniti e attivo sostenitore della causa ambientalista da oltre trent’anni – per sensibilizzare la popolazione mondiale sulla questione dei cambiamenti climatici, il cosiddetto global warming, a cinque anni da Una scomoda verità, il documentario che gli valse un premio Oscar e in seguito un Nobel per la Pace.


Sarà solo il primo passo – ha dichiarato Al Goredi un’azione più ampia che ha lo scopo di svelare le verità sulle crisi indotte dai cambiamenti climatici e denunciare la disinformazione che ascoltiamo ogni giorno su questi temi». Per chiarire meglio le sue intenzioni, Al Gore cita un altro caso di disinformazione planetaria: «Così come le compagnie produttrici di tabacco hanno negato per decenni il fatto che il fumo provoca il cancro, così le multinazionali che lucrano su petrolio e carbone sono determinate a seminare confusione in merito ai risultati scientifici riguardanti il global warming, a ignorarne o sminuirne gli impatti e a creare apatia nei nostri leader politici.

Tratto da Agi

MALTEMPO: GREENPEACE, POLITICA PRENDA ATTO DI CAMBIAMENTO CLIMA

(AGI) - Roma, 26 ott. - Greenpeace esprime "apprezzamento per le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ricordato come l'Italia stia subendo l'impatto del cambiamento climatico, su un territorio spesso maltrattato, con un pesante fardello di danni e vite umane".

 Greenpeace chiede al Governo italiano quali siano le ragioni della "contrarieta' ai progetti di ulteriore riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell'Unione europea, che secondo la Commissione europea potrebbero essere ridotte del 30 per cento entro il 2020",e "vorrebbe conoscere la posizione che il nostro paese intende assumere tra un mese alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Durban".

Greenpeace chiede "l'immediato bando della costruzione di nuove centrali elettriche a carbone, la progressiva e rapida dismissione o conversione di quelle esistenti, l'adozione di nuove misure incentivanti per l'efficienza energetica, la cancellazione della Robin Tax sulle fonti rinnovabili:misure queste che, tra l'altro, favorirebbero la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro, proiettando il Paese ai vertici della  green economy e contribuendo alla soluzione della crisi attuale".

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FERMIAMO IL CARBONE
Adria 29 ottobre 2011. Don Albino Bizzotto.

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