PROGETTO AMBIENTE E TUMORI
Pubblichiamo il link al Progetto dell'Associazione Italiana di oncologia medica "PROGETTO AMBIENTE E TUMORI" con il coordinamento di RUGGERO RIDOLFI in modo che tutti possano leggerlo e divulgarlo adeguatamente.
Riportiamo solo alcune righe dell'introduzione:"questo progetto su "TUMORI E AMBIENTE" promosso da AXIOM vuole in conclusione favorire le conoscenze su basi scientifiche dei rischi oncogeni ambientali e promuovere la disussione sul difficile equilibrio tra sviluppo sostenibile e rischio accettabile,che sulle misure di controllo in campo oncolgico.
L'importanza dei grandi impianti industriali nell'aumento del rischio oncologico è stato affrontato in relazione agli sabilimenti industrali a maggiore impatto ambientale: ACCIAERIE,CENTRALI A CARBONE ED INCENERITORI.
Consigliamo a tutti un' ATTENTA LETTURA DEL TESTO INTEGRALE SCRITTO DA IMPORTANTI MEDICI direttamente sul sito dell'AXIOM e raccomandiamo anche la lettura del capitolo di pagina 142 "GRANDI IMPIANTI A RISCHIO ONCOLOGICO:CENTRALI A CARBONE del Dottor Paolo Franceschi."E' FONDAMENTALE LA LETTURA , PER ACCRESCERE LA CONSAPEVOLEZZA DI CHI COME NOI VIVE DA OLTRE 40 ANNI ALL'OMBRA DI UNA CENTRALE A CARBONE , E ANCOR PIU' IMPORTANTE
PER UNA AUSPICABILE PRESA DI COSCIENZA DELLE ISTITUZIONI POICHE' PERMETTEREBBERO CON LA FIRMA DEL POTENZIAMENTO SEMPRE A CARBONE DI GARANTIRE LA PRESENZA ED I BENEFICI..INFLUSSI DELLA COMBUSTIONE DEL CARBONE SUI CITTADINI PER ULTERIORI 40 ANNI.
CONFIDIAMO QUINDI IN UN'ATTENTA LETTURA SOPRATTUTTO DA PARTE DEI DECISORI POLITICI:SICURAMENTE SU DI LORO RICADRANNO LE GRANDI RESPONSABILITA' DELLE SCELTE CHE SI STANNO EFFETTUANDO SUL NOSTRO TERRITORIO , DECISORI POLITICI MOLTI DI LORO .... SICURAMENTE POCO ATTENTI ALLE LEGITTIME ASPETTATIVE DI TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI.
Tratto da Il Fatto Quotidiano
“Disastro ambientale” e dati nascosti.
A Melfi due arresti per il termovalorizzatore dei veleni
L'impianto, oggi gestito dal colosso francese Edf, ha operato per
anni senza autorizzazione integrata ambientale. I dirigenti Arpab,
arrestati, avevano ammesso già due anni fa di conoscere i dati
sull'inquinamento, ma di non avere l'obbligo di diffusione. I comitati
di cittadini: "Qui si continua a morire"
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