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07 novembre 2011

ALL'OMBRA DELLE CIMINIERE:40 ANNI DI CARBONE




Riceviamo dalla Libreria Ubik   
ALL'OMBRA DELLE CIMINIERE.
40 ANNI DI CARBONE
di Giovanni Borello

Tra due settimane finalmente in libreria l'attesissimo libro "ALL'OMBRA DELLE CIMINIERE", L'INQUIETANTE STORIA della centrale a carbone di Vado Ligure, di chi è costretto a viverci sotto da una vita, la storia dei bambini che giocano a pochi metri dagli impianti perché nessuno ha avuto mai il coraggio di raccontar loro la verità. 'All'ombra delle ciminiere' appunto, un ombra scura come il carbone, e che insieme al carbone ti porti dentro, come un’onta.

E' sì la storia di 40 anni di pesante inquinamento a Savona con gravissimi danni all'ambiente e alle persone, ma non solo, anche di omissioni, imposizioni, gravi e compiacenti sottostime,tangenti, indagati!
E' la storia delle tante parole usate per decenni da manager e amministratori accondiscendenti, o perlomeno indulgenti,per giustificare, legittimare e perpetuare lo scempio ambientale di 5.000 tonnellate di carbone bruciate ogni giorno!

Per decenni è stato detto ai savonesi che 'va tutto bene', non ci sono pericoli.

Ora i dati ci sono, e parlano per la Provincia di Savona di migliaia di morti premature in più rispetto alla media regionale .... con percentuali che peggiorano quanto più ci si avvicina alla centrale, in particolare per i tumori al polmone, vescica e laringe, le patologie cardiovascolari come infarti, emorragie cerebrali, ictus.

Ci chiediamo: perché....?
 Migliaia di morti in più a Savona , senza che nessuno degli amministratori abbia mai provato a fornire una spiegazione...
 Parliamo di numeri ,migliaia di numeri

Ma dietro ogni numero c'è una persona
 LA MAGISTRATURA STA INDAGANDO,E HA APERTO DUE FILONI DI INCHIESTA..  

La centrale ha iniziato a funzionare negli anni ’70 in via sperimentale, e continua a funzionare ancora oggi, pur non essendo allineata alle normative in materia e benché sia ancora priva della obbligatoria Autorizzazione Integrata Ambientale

Nonostante tutto ciò, i manager di questa centrale hanno chiesto e recentemente ottenuto l’ampliamento di potenza, nonostante la contrarietà del territorio e della popolazione (tutti i 18 Comuni interessati hanno deliberato contro, oltre che partiti, associazioni, personalità locali, ordine dei medici, curia), una cittadinanza che non vuol veder compromessa la sua importante vocazione turistica e agroalimentare.

..........Quante volte, vedendo uscire il fumo dalle ciminiere, o sentendo una puzza diversa, gli abitanti si sono chiesti spaventati cosa si starà bruciando.

Tra le righe del libro, forse, la risposta:
“in quelle ciminiere forse si stanno bruciando i nostri diritti...il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla vita e alla salute sanciti dalla Costituzione Italiana,si sta bruciando la nostra capacità di indignazione, la nostra possibilità di scegliere democraticamente l’ambiente in cui far vivere i nostri figli”.

Perché dobbiamo morire in silenzio per non ostacolare gli interessi economici di un grande gruppo privato?
Perché, nel momento in cui alcune persone devono decidere su un progetto dal devastante impatto ambientale, scompaiono i volti delle persone, le storie spezzate, la rabbia dei cittadini malati?

Il rispetto per la vita e per l'ambiente non può e non deve far parte di un mero gioco di interessi politici ed  economici ,ma deve invece far parte dei valori primari ed inalienabili di ogni popolo civile

Produrre energia non è un fine ma un mezzo per far funzionare la società in cui viviamo è etico e doveroso investire capitali per produrre energia con le metodiche meno inquinanti possibili, compatibili con la salute dei cittadini.

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Tratto da La Repubblica

Allarme dell'Onu sul clima"I disastri aumenteranno".IL CLIMA CHE VERRA'......

 

Il nuovo rapporto della task force: "Alluvioni e tempeste sempre più violente. Eventi estremi destinati a crescere". Gli esperti dell'Ipcc: caldo e piogge tropicali in Europa diventeranno la norma  

di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Roma, Cinque Terre, Genova, Napoli. Eccola qui, concentrata in pochi giorni, l'anticipazione del clima che verrà. La rabbia del vento che spazza via tutto, i muri d'acqua che si trasformano in bombe idriche, le tempeste di lampi che riempiono il cielo: fenomeni che chiamiamo estremi perché fino a ieri rappresentavano il limite dell'orizzonte conosciuto, oggi si ripetono con frequenza devastante. Domani potrebbero diventare routine.

L'allarme viene dal quinto rapporto sul cambiamento climatico che l'Ipcc, il panel di oltre 2 mila scienziati messo in piedi dalle Nazioni Unite, sta mettendo a punto. A Kampala, in Uganda, dal 14 al 19 novembre si riuniranno gli esperti di eventi estremi e dalla loro analisi (Special report on managing the risk of estreme events and disasters) emerge un quadro drammatico del caos climatico prodotto dall'uso di carbone e petrolio e dalla deforestazione: è "praticamente certo", dicono gli esperti, che aumenteranno le ondate di gelo e di calore estremo, le inondazioni, i cicloni tropicali ed extratropicali. E a pagare lo scotto maggiore saranno i tropici e l'artico, ma anche le aree temperate più vicine alla fascia in forte riscaldamento. ......

È ora che a Durban, dove tra un mese si incontreranno i governi di tutto il mondo per stabilire una strategia sulla difesa del clima, si decida uno stop rapido alle emissioni serra".
Secondo l'Ipcc l'aumento dell'energia in gioco in atmosfera prodotto dalla crescita delle emissioni serra aggraverà tutti questi problemi. In assenza di un alt ai combustibili fossili e alla deforestazione, le ondate di calore che nel 2003 hanno fatto 70 mila morti aggiuntivi in Europa diventeranno più frequenti; entro il 2050 i massimi di temperatura saranno di almeno 3 gradi superiori ai massimi di temperatura del secolo scorso ed entro il 2010 di 5 gradi superiori.......

"Lo scenario devastante indicato dall'Ipcc può ancora essere evitato se si puntano con decisione sulle energie rinnovabili e sull'efficienza energetica", precisa Vincenzo Ferrara, il climatologo dell'Enea. "È un passaggio complesso ma si può avviare subito a costo zero: basterebbe chiudere il rubinetto degli incentivi che, a livello globale, finanziano con circa 400 miliardi di dollari l'anno i combustibili fossili che minano la stabilità climatica e usare questi fondi per rilanciare le energie pulite".

"Non abbiamo scelta: il fatto che in pianura padana le piogge siano complessivamente diminuite mentre le alluvioni aumentano mostra in modo inequivocabile che il clima italiano si è tropicalizzato", aggiunge Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace. "Non possiamo limitarci a contare le vittime del caos climatico senza reagire".

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