Tratto da QualEnergia
EPA contro CO2, storica vittoria per il clima negli Usa
L'agenzia per l'ambiente Usa ha tutto il
diritto di regolare le emissioni di CO2, perché sono pericolose. Lo ha
stabilito ieri una sentenza della Corte d'appello. Un pronunciamento che è un duro colpo per le lobby delle fonti fossili e che potrebbe portare
a una sostanziale moratoria per le centrali a carbone negli Stati
Uniti.
L'EPA, l'agenzia per la protezione ambientale Usa, ha tutto il diritto di regolare le emissioni di CO2.
Lo ha stabilito ieri in una decisione storica
il tribunale della Corte d'appello del distretto della Columbia. Una
sentenza (vedi allegato) che è un duro colpo per le lobby delle fonti
fossili e una vittoria sulla strada per la lotta al global warming.
La storia
va avanti da un bel po': dal 2007, quando una sentenza della Corte
Suprema (Massachusetts vs. EPA) stabilì che i gas serra sono da
considerarsi inquinanti atmosferici pericolosi per via del loro effetto
sul clima e che l'EPA poteva dunque regolarli avvalendosi della legge
esistente, il Clean Air Act.
Da allora è stata battaglia legale:
da una parte l'EPA, che vorrebbe imporre limitazioni sulle emissioni di
CO2, dall'altra la lobby delle fonti fossili e dell'industria pesante,
appoggiata da alcuni stati come il Texas, che sta facendo di tutto per
evitare che ciò accada, compreso il ricorso su cui si è deciso ieri. In
gioco infatti c'è l'applicazione di regole molto importanti come quelle che l'EPA ha già scritto nel 2010 sulle emissioni delle auto e quelle che sta scrivendo sulle emissioni delle centrali termoelettriche.
L'ultima
sentenza (vedi allegato in pdf) ha dato ragione all'EPA: la sua
interpretazione del Clean Air Act come strumento idoneo a regolare anche
le emissioni di CO2 è “indubbiamente corretta”. .......
Dunque,
dice la sentenza, non solo l'agenzia ha agito correttamente nel
classificare la CO2 come sostanza pericolosa per la salute pubblica, ma
ha anche il diritto di imporre limiti di emissioni a veicoli e impianti di produzione, decidendo essa stessa tempi e modi.
Soddisfatta
ovviamente Lisa Jackson, la direttrice dell'ente, mentre i sostenitori
del carbone gridano allarmati, com'era da aspettarsi, per nuovi
possibili regolamenti che “puniscono chi crea posti di lavoro”.
La
conseguenza più importante di questa decisione – se il prossimo
passaggio alla Corte Suprema la confermerà - potrebbe essere infatti una
sostanziale moratoria sulla costruzione di nuove centrali a carbone nel
Paese. Secondo il regolamento che l'EPA vorrebbe imporre, infatti, le
emissioni delle nuove centrali non dovrebbero superare quelle di una
centrale a gas: per una centrale a carbone vorrebbe dire dimezzare di
fatto le emissioni. In pratica non si potrebbero più costruire centrali a
carbone a meno di dotarle di dispositivi per la cattura della CO2
(CCS), tecnologia ancora molto costosa e non pienamente matura.
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