Tratto da Rinnovabili.it
Combattere la CO2 raffreddando i bollenti spiriti...
Un team di fisici statunitensi ha calcato che un sistema criogenico sarebbe in grado di catturare almeno l'90% di CO2 e il 98% di anidride solforosa dai fumi delle centrali a carbone
(Rinnovabili.it) – Raffreddare le emissioni delle centrali a carbone per diminuire la percentuale di sostanze chimiche dannose rilasciate nell’atmosfera. E’ il consiglio di un team di fisici dell'Università di Oregon che ha calcolato come il trattamento criogenico dei fumi degli impianti a carbone potrebbe influire sulla qualità ambientale. I ricercatori, partendo dagli studi svolti negli anni ‘70 dalla Bechtel Corp. di San Francisco, hanno valutato che un sistema criogenico sarebbe in grado catturare almeno il 90 per cento delle emissioni in uscita di CO2, il 98 per cento di anidride solforosa, e praticamente il 100 per cento delle emissioni di mercurio; le emissioni, si legge nel documento redatto dagli scienziati e pubblicato sulla rivista Physical Review, verrebbero così condensate dalle basse temperature e rimosse più facilmente dai fumi industriali.Con questo metodo si otterrebbe una “penalità energetica” dovuta ad un aumento dei costi dell’energia di circa un quarto, dal momento che parte dell’elettricità prodotta servirebbe per far funzionare il raffreddamento.
In realtà la formula del team non tiene conto del costo relativo all’istallazione degli impianti criogenici in centrali elettriche esistenti, che risulterebbe ovviamente molto più elevato rispetto a quello degli attuali sistemi di lavaggio. Né tiene conto del costo di smaltimento degli inquinanti catturati.
Dall’altra parte però, sostengono i fisici, si guadagnerebbe in costi sociali; un’analisi economica preliminare effettuata dal team ritiene che l'attuazione di sistemi criogenici su larga scala nelle centrali a carbone comporterebbe una riduzione complessiva dei costi per la società del 38 per cento attraverso un taglio netto delle spese sanitarie e di quelle associate attività di contrasto ai cambiamenti climatici.
Considerazione di
"Uniti per la Salute".
Senza dubbio per le grandi Industrie energetiche a carbone è più remunerativo non adottare simili metologie di abbattimento dei fumi ,caratterzzate da una "penalità energetica" alla fonte dovuta ad un aumento dei costi dell’energia di circa un quarto,mentre è molto più comodo e reddittizio, che siano riversati sulla collettività i costi sociali della combustione del carbone :
costi relativi soprattutto alle spese sanitarie per le malattie indotte sulle popolazioni che gravitano sotto questi inquinanti mostri energetici.
Se poco viene considerata la salute dei cittadini e la qualità ambientale.......figuriamoci poi se si preoccupano dei cambiamenti climatici!
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