Tratto da Altreconomia
StopEnel: azionariato critico, conferenze stampa e sit in ...
All'assemblea
annuale della compagnia energetica italiana ci saranno anche i
rappresentanti delle comunità che subiscono gli effetti negativi delle
attività di Enel in Italia e nel mondo: martedì 30 aprile
porteranno le loro testimonianze alla stampa e agli azionisti.
Tra questi c'è anche lo Stato italiano, che detiene ancora bel il 30 per cento delle azioni dell'impresa, ogni 12 mesi incassa un ricco dividendo e quando c'è da nominare i vertici aziendali gioca un ruolo decisivo
Il 30 aprile la multinazionale dell’energia vaglierà i suoi bilanci, in cui rientrano opere ad altissimo impatto socio-ambientali. Ci sono le mega dighe in Colombia, in Cile e Guatemala (di cui ci siamo più volte occupati su Altreconomia, l'ultima ad aprile 2013, con un reportage dalla Colombia, ndr), le centrali a carbone a Civitavecchia, Brindisi e La Spezia, gli impianti nucleari in Spagna e Slovacchia, le rinnovabili “di nome ma non di fatto” quali la geotermia in Toscana (l'11 maggio, ad Arcidosso, in provincia di Grosseto, la manifestazione nazionale "Amiata Calling") e le biomasse nel Pollino, le centrali ultra-inquinanti di vario tipo in Est Europa e gli obsoleti impianti a olio combustibile di Rossano, Porto Tolle e Montalto di Castro.
A fornire importanti testimonianze arriveranno attivisti da Cile, Guatemala, Colombia, Romania e Albania, a dimostrazione che è l'intero modello energetico che la compagnia italiana applica nelle sue attività a essere profondamente inadeguato.
Per tutte queste ragioni, StopEnel si prefigge l'obiettivo di promuovere un modello energetico alternativo che dia assoluta priorità ai diritti umani, alla giustizia ambientale e sociale, e alla difesa della salute dei cittadini e del territorio come bene comune. Proprio a tal fine è quindi indispensabile mettere in rete le comunità locali, i movimenti sociali e le associazioni coinvolte nei diversi conflitti con lo scopo di costruire strategie congiunte e aumentare la capacità di incidenza sull’opinione pubblica nazionale e internazionale..
Sperando che prima a poi inizi veramente il cambiamento.
Alla campagna StopEnel, costituitasi a Roma nell'aprile del 2012, aderiscono le seguenti realtà: Leggi su Altreconomia
Tra questi c'è anche lo Stato italiano, che detiene ancora bel il 30 per cento delle azioni dell'impresa, ogni 12 mesi incassa un ricco dividendo e quando c'è da nominare i vertici aziendali gioca un ruolo decisivo
Il 30 aprile la multinazionale dell’energia vaglierà i suoi bilanci, in cui rientrano opere ad altissimo impatto socio-ambientali. Ci sono le mega dighe in Colombia, in Cile e Guatemala (di cui ci siamo più volte occupati su Altreconomia, l'ultima ad aprile 2013, con un reportage dalla Colombia, ndr), le centrali a carbone a Civitavecchia, Brindisi e La Spezia, gli impianti nucleari in Spagna e Slovacchia, le rinnovabili “di nome ma non di fatto” quali la geotermia in Toscana (l'11 maggio, ad Arcidosso, in provincia di Grosseto, la manifestazione nazionale "Amiata Calling") e le biomasse nel Pollino, le centrali ultra-inquinanti di vario tipo in Est Europa e gli obsoleti impianti a olio combustibile di Rossano, Porto Tolle e Montalto di Castro.
A fornire importanti testimonianze arriveranno attivisti da Cile, Guatemala, Colombia, Romania e Albania, a dimostrazione che è l'intero modello energetico che la compagnia italiana applica nelle sue attività a essere profondamente inadeguato.
Per tutte queste ragioni, StopEnel si prefigge l'obiettivo di promuovere un modello energetico alternativo che dia assoluta priorità ai diritti umani, alla giustizia ambientale e sociale, e alla difesa della salute dei cittadini e del territorio come bene comune. Proprio a tal fine è quindi indispensabile mettere in rete le comunità locali, i movimenti sociali e le associazioni coinvolte nei diversi conflitti con lo scopo di costruire strategie congiunte e aumentare la capacità di incidenza sull’opinione pubblica nazionale e internazionale..
Sperando che prima a poi inizi veramente il cambiamento.
Alla campagna StopEnel, costituitasi a Roma nell'aprile del 2012, aderiscono le seguenti realtà: Leggi su Altreconomia
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