Tratto da Il Tempo
Altre indagini della Procura sull’Ilva di Taranto
Riguardano l'impatto ambientale. Anche il sindaco è iscritto nel registro degli indagati. Il gip Todisco assegna altri sei mesi per le indagini del pool di magistrati. Restano sequestrati i prodotti finiti e i semilavorati per un valore commerciale di circa un miliardo di euro.
L’inchiesta sull’Ilva è deflagrata il 26 luglio scorso col sequestro, da parte della magistratura, degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva, proprio perché ritenuti fonte di grave pericolo per la salute pubblica, e l’arresto ai domiciliari di otto persone, tra dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto e i vertici proprietari dell’Ilva...... Al momento restano sequestrati i prodotti finiti e i semilavorati pari a un milione e 700mila tonnellate ......Contro il dissequestro delle merci l’Ilva ha presentato numerosi ricorsi ai giudici, facendo leva anche sulla legge 231 del 2012 che autorizza sia l’azienda a produrre che a commercializzare quanto prodotto nei mesi antecedenti, ma sinora non è riuscita a sbloccare la situazione.
Da vedere ora se l’iscrizione nel registro degli indagati per l’Ilva del sindaco di Taranto provocherà o meno riflessi politici. Da rilevare, tuttavia, che l’attuale inchiesta sull’Ilva è anche partita, come rivelato dal procuratore Sebastio all’indomani dei primi provvedimenti, da un esposto presentato dallo stesso sindaco alla Procura nel quale invitava a indagare a fronte della situazione denunciata anche da molti cittadini.
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