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04 novembre 2013

NUOVA UDIENZA DEL PROCESSO ENEL di Brindisi :Testimonianza dell'ispettore della Digos Alessandro Cucurachi.

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Lunedì 28 ottobre 2013

NUOVA UDIENZA DEL PROCESSO ENEL, IN AULA LE IMMAGINI DELLA VERGOGNA.

Testimonianza dell'ispettore della Digos Alessandro Cucurachi.

L'ispettore inizia la sua dichiarazione facendo una sintesi dei fatti accaduti nel 2008, racconta delle doglianze degli agricoltori che lamentavano la contaminazione da carbone dei terreni e delle colture circostanti il nastro trasportatore della centrale Enel...
Il parco carbonile si espande per 125.000 mq è ha una portata massima di 750.000 tonnellate di carbone, è suddiviso in due vie di corsa interna che consentono il passaggio di due macchine combinate che smistano il carbone all’interno del deposito evitando che si formino accumuli di carbone. 
Tutta la deposizione si è svolta con l’ausilio di fotogrammi estratti da riprese continue al parco carbonile effettuate dalla polizia scientifica.  


Dopo che le denunce degli agricoltori , presentate dall’anno 2000 all’anno 2009, sono diventate di dominio pubblico Enel fece istallare dei teli verdi lungo il perimetro del carbonile per contenere la dispersione massiccia da polvere di carbone che avveniva con lo spirare dei venti da sud.


I fotogrammi mostrano come i teli siano stati istallati in maniera discontinua per problemi strutturali e più precisamente per lasciare libere le vie di corsa all’interno del parco, vie che consentono non solo il passaggio delle macchine combinate ma anche dei veicoli aziendali della centrale.


I cumuli di carbone possono raggiungere gli 8 Mt. , dalle foto è chiaro come le barriere (teli) siano non solo più basse rispetto ai cumuli, con uno scarto che va dai 2 ai 3 Mt ma anche poste male , in alcuni casi i teli non riescono a matenere la posizione verticale.  

L’attività di perquisizione e sequestro negli uffici Enel è durata dal 9 al 16 di ottobre 2009, questa azione ha consentito di acquisire documentazione importantissima ai fini dell’inchiesta.


Gli inquirenti hanno potuto infatti dimostrare che Enel era consapevole della dispersione di carbone e dei problemi strutturali del nastro. I contadini proprietari delle terre adiacenti al nastro lamentavano la dispersione delle polveri di carbone su terra e prodotti agricoli chiedendo spesso risarcimenti all’azienda e per questo Enel aveva commissionato, nel corso degli anni, una serie di perizie a Michele Trotti che si occupava di verificare la veridicità delle doglianze degli agricoltori . Il Trotti ha documentato con foto e relazioni le carenze strutturali del nastro trasportatore.
Il 4 settembre 2008 la Digos ispeziona i terreni di Cosenti Teodoro, su richiesta dello stesso, effettuando prelievi dal terreno e dai vigneti e fotografando (dai terreni del Cosenti) il nastro trasportatore...... Leggi  l'articolo integrale su Siamo tutti parte offesa 

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