Tratto da QualEnergia
Gli aiuti alle fossili che crescono e il mito della competizione alla pari
Petrolio, gas e carbone ricevono una cifra
da 5 a 19 volte più alta degli aiuti che vanno alle rinnovabili. Un
supporto enorme di cui le fossili godono da decenni, ancora in crescita e
che si somma al vantaggio di essere esonerate dal rispondere delle
esternalità negative provocate. Che senso ha auspicare una 'competizione
alla pari' con le rinnovabili?
06 febbraio 2014
Il fatto è risaputo, ma vale la pena ricordarlo: nel mondo i soldi pubblici che incentivano produzione e consumo delle fonti fossili
sono un multiplo di quelli che vanno alle rinnovabili. A seconda dei
metodi di calcolo, una cifra da 5 a 19 volte più alta. E che negli
ultimi anni è tornata a crescere.
Secondo
l'Agenzia internazionale per l'energia (IEA) – che considera solo i
sussidi al consumo che abbassano il prezzo dell'energia da fossili sotto
la media internazionale - nel 2011 alle fonti sporche sono andati 523 miliardi di dollari, saliti a 544 nel 2012,
contro i 104 miliardi destinati alle rinnovabili. Secondo l'OCSE che
considera anche altre forme di supporto, solo nei 24 paesi membri, nel
periodo 2005-2011 alle fossili sono andati 55-90 miliardi all'anno.
Molto più alta la stima del Fondo monetario internazionale: a livello mondiale arriva addirittura a 1.900 miliardi di dollari l'anno. Gli aiuti pubblici alle fonti fossili - avverte l'FMI in un report - pesano per un impressionante 8% delle entrate dei governi del mondo.
Non solo ostacolano la transizione energetica, ritardando il momento in
cui le energie rinnovabili saranno competitive senza incentivi, non
solo aggravano il problema del riscaldamento globale e quello
dell'inquinamento: sono anche un problema per l'economia e lo sviluppo sociale.
Gravano infatti molto sui debiti pubblici e in molti paesi si spende di
più per sostenere le fonti fossili di quello che si destina ad
istruzione e sanità messe assieme.
Nel nostro piccolo anche in Italia aiutiamo le fossili con una somma per nulla trascurabile: 12 miliardi di euro all'anno, stando al calcolo fatto da Legambiente.
........ In
generale le cifre sono comunque impressionanti, tanto più se si
considera che anche nei metodi di calcolo più inclusivi non si tiene conto di altre forme di aiuto quasi impossibili da quantificare, come le spese militari
e politiche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti o il
fatto che la produzione da fossili scarichi quasi integralmente sulla
collettività le pesanti esternalità negative, cioè i danni a salute, ambiente e clima provocati.
Il
grafico qui sotto, elaborazione Worldwatch Institute su dati IEA e
OCSE, i più prudenti, mostra efficacemente quanti più soldi vadano alle
fossili rispetto alle rinnovabili. Si vede chiaramente come il sostegno
alle 'fonti sporche', dopo essere diminuito causa crisi nel 2009, sia tornato ad aumentare.
Questi istogrammi dovrebbero sempre essere tenuti presenti da chi accusa le rinnovabili di essere competitor sleali perché incentivate.
Quello della competizione alla pari in un mercato libero, d'altra
parte, è un auspicio che vediamo spesso usato da chi vorrebbe difendere i
più forti, cioè i grandi dell'energia convenzionale, scottati dalla
crescita delle fonti pulite......
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