Continua a fuoriuscire dentrificio dal tubetto..........
Difficile farlo rientrare.......
Tratto da Il Secolo XIX
Centrale fuori legge,
il Ministero sapeva
Vado Ligure - Il ministero dell’Ambiente sapeva che Tirreno Power stava violando l’Aia.
Ma, stando alle carte, sceglie di comunicare all’azienda una formale diffida l’11 marzo: stesso giorno in cui i giudici fermano le ciminiere. Un sincronismo perfetto.
E’ sola la prima, curiosa coincidenza che riguarda il dicastero.
La seconda: il 21 febbraio parte dal ministero il via libera a una modifica richiesta da Tirreno Power per misurare a terra e non a camino - come prevede l’Aia - le emissioni.
Peccato che nello stesso giorno arrivi la relazione ispettiva dell’Ispra, il braccio operativo del dicastero, che dice esattamente il contrario.
Il sequestro preventivo disposto dal gip di Savona è datato 11 marzo: il ministero, con straordinario tempismo, produce due diffide distinte, con diverse motivazioni.
Una, come raccontato nelle scorse settimane dal Secolo XIX, è datata 14 marzo - tre giorni dopo la chiusura - ed è motivata dal mancato inizio dei lavori del nuovo gruppo a carbone.
L’altra è di tre giorni prima e nell’oggetto recita: diffida per inosservanza delle prescrizioni autorizzative del decreto Aia.
A Roma arriva la relazione dell’Ispra, frutto di due ispezioni (dal 28 al 30 gennaio e il 17 febbraio) compiuti in sinergia con Arpal.
I tecnici trovano diverse cose che non vanno: stoccaggio dei rifiuti, olio combustibile, livelli troppo alti di Boro. Ma sottolineano la «necessità di prescrivere al gestore l’installazione del Sistema di monitoraggio delle emissioni al camino E2, stante la non documentata affidabilità nel funzionamento degli Sme».
Quel sistema, per i tecnici, non è affidabile.
Si consiglia, quindi, di procedere a diffida.La relazione arriva negli uffici del ministero il 21 febbraio: è il giorno in cui Renzi presenta la lista dei ministri a Napolitano. Esce Orlando, entra Galletti. Quello stesso giorno il ministero comunica il via libera all’azienda per utilizzare uno Sme a terra, come in precedenza richiesto da Tirreno Power.
Si consiglia, quindi, di procedere a diffida.La relazione arriva negli uffici del ministero il 21 febbraio: è il giorno in cui Renzi presenta la lista dei ministri a Napolitano. Esce Orlando, entra Galletti. Quello stesso giorno il ministero comunica il via libera all’azienda per utilizzare uno Sme a terra, come in precedenza richiesto da Tirreno Power.
In pratica i funzionari del ministero prendono la decisione opposta a quella consigliata, nel medesimo giorno, dai loro stessi esperti.
Ma non basta: nella diffida dell’11 marzo, con cui il ministero accusa Tirreno Power di inadempienze, non si fa cenno alla vicenda del controllo a camino.
Ma magari è una coincidenza.
Cosa c'è dietro a Tirreno Power?
Nessun commento:
Posta un commento