COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

29 marzo 2015

Energia. Tutte, chi più chi meno, devono fronteggiare una crisi pesante di sovraproduzione

Tratto da americaoggi

Energia. Si cerca di sfruttare al massimo le sinergie

DI FABIO TAMBURINI             29-03-2015

.........Oggi l'Enel ha avviato un grande progetto di riorganizzazione che prevede la reindustrializzazione o la trasformazione di ben 23 centrali da chiudere definitivamente. Non solo. Al ministero dello Sviluppo economico è aperto un tavolo di confronto (urgente) su almeno altri 17 impianti, che fanno capo alle altre società dell'energia, da Sorgenia a Tirreno Power. Tutte, chi più chi meno, devono fronteggiare una crisi pesante di sovraproduzione che, peraltro, caratterizza l'intero mercato europeo. La speranza è l'arrivo di bonus sostanziosi, previsti per il 2017 e forse anticipabili al 2016, ma ancora da definire.

L'occasione per distribuirli è il cosiddetto capacity payment, cioè il riconoscimento del ruolo svolto dalle centrali tradizionali nel garantire la continuità delle forniture di energia quando le fonti rinnovabili devono interromperle per causa di forza maggiore.

Quanto vale la certezza del rimpiazzo? Le cifre che circolano sono le più diverse. Chi ipotizza 200 milioni e chi raddoppia, ma il rischio è l'apertura di una procedura formale a livello europeo per violazione al divieto di aiuti di Stato alle aziende. Per questo la possibilità è che i risarcimenti tanto attesi, suddivisi tra i diversi operatori, finiscano per risultare poca cosa. Tanto che nei giorni scorsi l'amministratore delegato dell'Enel, Francesco Starace, ha definito il provvedimento in arrivo "un'aspirina", che non può guarire malati gravi e per la quale manifesta un certo distacco.

Nell'attesa le novità non mancano anche se, per il momento, sono tentativi in corso più che operazioni concrete. L'Araba fenice, che farebbe rinascere il settore dalle ceneri, è la creazione di un polo produttivo importante, passaggio quasi obbligato per favorire interventi di ristrutturazione e ridimensionamento. Il pressing, in particolare, è delle banche che hanno dovuto convertire in azioni i finanziamenti a Sorgenia e ora stanno cercando una via di uscita. Per questo pensano alla fusione con A2A, che ha come azionisti di riferimento i Comuni di Milano e di Brescia, ma non è così facile. Anche perché entrambe le società hanno appena cambiato i vertici operativi e la ripartenza presenta qualche problema.

Ancora più rilevanti, peraltro, sono i problemi che devono affrontare Tirreno Power e Gaz de France-Suez, l'azionista di riferimento, affiancata dalla stessa Sorgenia, dalle municipalizzate Iren ed Hera, nonché dalle banche creditrici. L'aggravante rispetto al situazione generale è l'inchiesta giudiziaria in corso avviata dalla magistratura di Savona, con capi di accusa severi.......
Continua a leggere su americaoggi

Nessun commento: