Pubblichiamo alcuni stralci dei quotidiani
del 17 luglio 2015
Tratto da Il Secolo XIX
Savona - Alcuni mesi fa, era il gennaio scorso, lo disse chiaramente: «Sono stato soggetto a pressioni di tutti i tipi, come ricatti e pedinamenti. Se si vanno a toccare determinati interessi succede questo». Oggi «che gli atti sono pubblici», Francantonio Granero è disposto a parlare di quella testimonianza, affidata allora alla commissione parlamentare sui rifiuti:
«Mi riferivo a un aspetto molto preciso dell’inchiesta su Tirreno Power: dalle intercettazioni appare come tutta la pubblica amministrazione si sia coalizzata contro la nostra perizia epidemiologica e ambientale. Perché?».- Tirreno Power: la Procura indaga tutta l’ex giunta regionale
Quello studio, così scomodo e indigesto, parla di 427 morti, e migliaia di ricoveri legati ai fumi della centrale di Vado. Eppure in alcuni passaggi degli atti pare quasi che la preoccupazione principale sia lui, un procuratore scomodo («in Italia possono i procuratori fare ciò che vogliono», dice uno degli indagati), tanto da spingere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti (ad affermarlo sono due dirigenti del ministero dell’Ambiente intercettati) a informarsi se è possibile dargli fastidio con un’indagine disciplinare del Consiglio superiore della magistratura: «Gli attacchi personali sono il meno, ne ho subiti di peggiori nella mia carriera, penso ad esempio all’inchiesta sull’ex presidente della Regione Liguria Alberto Teardo, e non è mai stato mio costume parlarne.
Ciò che mi amareggia profondamente è che i morti, le vittime, in questa storia passano in secondo piano. Non sembrano essere nei pensieri delle istituzioni e, di riflesso, non sono al centro dei titoli dei media che stanno trattando l’inchiesta».
Ma quali sono queste intimidazioni? Dove emergono e in che modo?
Per provare a rispondere a questi interrogativi si possono mettere in fila tre episodi precisi, circoscritti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Il primo riguarda la «porcata», copyright di Giuseppe Lo Presti e Antonio Milillo, dirigenti del dicastero dell’Ambiente: si tratta di una leggina ad hoc (rimasta un’intenzione) che il governo starebbe preparando per favorire l’azienda, il dissequestro dell’impianto e salvare l’occupazione. La norma, da licenziare con la firma del ministero dell’Ambiente, sarebbe in realtà partorita negli uffici dello Sviluppo economico, dove il ministro Federica Guidi, per i carabinieri «incontra a tal proposito» l’avvocato di Tirreno Power, l’ex Guardasigilli Paola Severino.
- Tirreno Power, le quattro delibere che inguaiano Burlando
Il secondo fatto viene raccontato dagli investigatori in un capitolo intitolato «tentativi di delegittimazione della perizia». È in questa parte di informativa che compaiono i vertici della Regione Liguria, in particolare la dirigente del settore Ambiente Gabriella Minervini, che risponde direttamente all’ex governatore Claudio Burlando. L’obiettivo, per gli inquirenti, è chiaro: «Minimizzare qualsiasi dato che, anche indirettamente, sia coerente con quanto accertato dalla consulenza epidemiologica come ad esempio il riferimento all’eccesso di mortalità rilevato dai dati Istat per malattie cardiorespiratorie connesse alle caratteristiche di una centrale elettrica». È in questo contesto che compare una sorta di controperizia, che Minervini discute con uno dei suoi autori, Franco Merlo, epidemiologo dell’Ist di Genova. Il dossier, che dovrebbe «demolire» la perizia della Procura, non è firmato. E quando i pm convocano i medici che l’hanno redatta, questi «rinnegano ciò che hanno scritto», spiegando che quelle conclusioni erano affrettate e «superficiali».
L’ultimo tassello è la segnalazione al Csm, che non risulta essere mai partita. «Ripeto, non mi stupisco degli attacchi personali - conclude Granero - Non fanno che confermare la bontà del nostro lavoro».
Genova - Impegnati a chiedere le dimissioni di Rosario Crocetta per non aver reagito a una frase indegna che però la Procura di Palermo ha smentito, i politici della maggioranza non hanno detto una sola parola sul coinvolgimento del governo Renzi nella vicenda della Tirreno Power, la centrale di Vado Ligure sospettata di aver ucciso 427 persone e fatto ammalare oltre duemila adulti e centinaia di bambini.
Alessandro Cassinis
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Alessandro Cassinis
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Tratto da Uomini Liberi
RASSEGNA STAMPA DI OGGI SULLA VICENDA
TIRRENO POWER
Oggi sui giornali locali si continua con un'altra botta di
estratti delle intercettazioni mentre sui nazionali si approfondisce la questione di De Vincenti e della norma ad hoc, dei bastoni tra le ruote a Granero e ......... |
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Tratto da Bliz Quotidiano
Tirreno Power, dossier: “Claudio Burlando cercò di sbugiardare i pm”
SAVONA – Il governatore della Regione LiguriaClaudio Burlando cercò di delegittimare e sbugiardare le inchieste della Procura di Savona sulla Tirreno Power. Questo il contenuto di un dossier redatto da due medici dell’Ist di San Martino in contatto con ivertici della Regione in mano ai pm, scrive il Secolo XIX.
Nel documento, scrivono M. Grasso e M. Menduni sulSecolo XIX, ci sarebbero le prove che la Regione chiese ai medici di “smontare” la perizia che attribuisce ai fumi della centrale Tirreno Power di Vado Ligure migliaia di morti:
“C’è un documento che fa paura, un dossier che manda all’aria qualsiasi tentativo di «adoperarsi per salvare i posti di lavoro». È la perizia che accusa i fumi della centrale Tirreno Power di Vado di aver provocato migliaia di morti. Ecco perchè quello studio va contrastato a ogni costo. Nelle parole degli inquirenti questo proposito, attuato dai rappresentanti della Regione Liguria, l’ente che avrebbe dovuto vigilare su inquinamento e salute, è spiegato in un capitolo dell’inchiesta dal titolo eloquente: «Tentativi di delegittimazione della consulenza tecnica epidemiologica-ambientale».L’inchiesta giudiziaria non piace alla politica, locale e nazionale, e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico non ci girano troppo intorno: «Durante tutta l’attività di indagine si sono registrati diversi tentativi di delegittimare la consulenza epidemiologica commissionata dalla Procura di Savona».L’obiettivo è chiaro: «Minimizzare qualsiasi dato che, anche indirettamente, sia coerente con quanto accertato dalla consulenza epidemiologica come ad esempio il riferimento all’eccesso di mortalità rilevato dai dati Istat per malattie cardio-respiratorie connesse alle caratteristiche di una centrale elettrica».Conclusioni che, se fossero provate, manderebbero all’aria la grande manovra, secondo gli inquirenti spinta da Roma con l’appoggio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e dal ministro dell’Economia Federica Guidi, di elaborare una leggina ad hoc («una porcata», per dirla con le parole di due dirigenti del ministero dell’Ambiente intercettati) per favorire Tirreno Power e «mantenere i livelli occupazionali»”.
Tratto da La Repubblica |
Tirreno Power, quelle “manovre” di Burlando &C. per convincere la ...
La Repubblica -
Tirreno Power, quelle “manovre” di Burlando &C. per convincere la Asl a La centrale Tirreno Power "Durante tutta l'attività di indagine si sono registrati tentativi di delegittimare la consulenza epidemiologica commissionata dalla Procura della ...Leggi l'articolo integrale
Tratto da genova24 |
Tirreno Power “pilotava” la Regione. Minervini a Guccinelli: “Per il ...
Genova24.it - 15 lug 2015
Tra gli altri, ci sono i dirigenti della Tirreno Power (come Massimiliano Salvi, Pasquala D'Elia, Giovanni Gosio), ma anche i funzionari del Ministero dell'Ambiente (come Mariano Grillo) e della Regione Liguria (Gabriella Minervini), della Provincia di ...
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Leggi anche uno stralcio del 12 ottobre 2014 su LINFALAB :
Si è arrivati al calcolo delle percentuali di aumento del rischio e del numero dei ricoveri e delle morti, determinate proprio dalla presenza della centrale Tirreno Power.
Quello che è stato fatto è stato realizzare non una stima, ma una misura del danno, attraverso uno studio caso-controllo della popolazione,«definendo come base dello studio, l’esperienza di vita di tutti i residenti nei comuni contigui alla provincia di Savona, da caratterizzare con diversi livelli di esposizione».
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