Tratto da Talenti lucani
INQUINAMENTO INDUSTRIALE.7 MILIONI DI ITALIANI RISCHIANO
Le aree a rischio inquinamento industriale con pericolose ricadute sulla salute sono abitate da circa sette milioni di persone. Lo ricorda Angelo Bonelli, coordinatore dei Verdi, dopo la notizia dei veleni rilevati nel sangue dei ragazzi in Veneto.
“La notizia dei veleni rilevati nel sangue dei ragazzi in Veneto purtroppo è la punta di un iceberg di un problema drammaticamente diffuso in tutto il Paese che è stato finora sottovalutato dal Ministero della Salute e da quello dell’Ambiente”, scrive Bonelli in una nota.
“Sono milioni le persone che vivono in aree da bonificare- ricorda Bonelli- il cui sangue è stato contaminato da inquinanti che causano malattie e problemi seri alla salute, tra i quali il cadmio, l’arsenico, il piombo, Ddt e Pcb, il Tbbp-A e il Pbde, i perfluoroctani (Pfc) e, ultimi arrivati, il Pfas e il Pfoa. Da Priolo a Porto Torres in Sardegna, dalla Valle del Sacco nel Lazio fino a Taranto con l’Ilva passando per la Laguna di Grado e Marano in Friuli Venezia Giulia, arrivando ai casi attuali in Veneto i danni ambientali e alla salute dei cittadini sono enormi e da sempre sottovalutati. Che la situazione sia drammatica- prosegue l’ecologista- è dimostrato anche da molte indagini scientifiche effettuate finora: nel nostro sangue c’è un po’ di tutto, soprattutto ciò che non ci dovrebbe essere. Alcune hanno rilevato fino a 73 sostanze chimiche artificiali (cioè prodotte dall’industria). Le persone analizzate avevano età comprese tra dodici e 92 anni, di tre generazioni diverse: nonne, mamme e figli. Ciascun componente familiare è risultato contaminato da un insieme di almeno 18 sostanze, molte delle quali presenti negli oggetti impiegati ogni giorno”.
Il grande problema oggi del Paese “da tempo denunciato da noi Verdi – afferma Bonelli – è che respiriamo l’aria inquinata dai veleni nelle città o in prossimità delle grandi industrie. E’ necessario che in queste aree ci siano maggiori controlli per impedire inquinamenti pericolosi per la salute dei cittadini e promuovere una serie di monitoraggi epidemiologici per tenere sotto controllo la presenza degli inquinanti nel nostro sangue e nei nostri polmoni. Ma se non si avvia un grande piano di bonifica delle aree inquinate – rincalza il leader dei verdi – e di conversione ecologica delle industrie inquinanti si rischia di dover fare i conti con un problema che coinvolgerà sempre più persone, visto che allo stato attuale sono più di 7 milioni i cittadini coinvolti in aree a rischio. La disattenzione e l’indifferenza- conclude Bonelli- con le quali la politica sta affrontando questi problemi sono inaccettabili.
Nessun commento:
Posta un commento