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06 ottobre 2018

Il Capogruppo di Vivere Vado dice no al biodigestore nelle aree ex Tirreno o al Boscaccio di Vado

 Leggi su Unitiperlasalute Regione Liguria:Il 19 luglio spunta..... il Digestore nelle aree Ex Tirreno Power

Tratto da rsvn.it

Vivere Vado dice no al biodigestore nelle aree ex Tirreno o al Boscaccio di Vado

Il capogruppo Roberto Cuneo: "Vado ha già dato abbondantemente e nelle aree di Tirreno non vediamo un impianto del genere"

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Vado Ligure. Non piace proprio alla lista di opposizione “Vivere Vado” la prospettiva di un biodigestore collocato nelle aree della Tirreno Power o in altri siti, come ad esempio quelli di Ecosavona nel Vadese. A esprimere tutto il disappunto della lista il capogruppo in consiglio comunale Roberto Cuneo. “Il biodiegstore – ha ricordato Cuneo – è stato approvato nell’ambito del piano d’area omogenea per la gestione dei rifiuti. Vista l’approvazione della Vas,valutazione ambientale strategica ormai il piano è esecutivo. Il biodigestore collocato o al Boscaccio o nelle aree ex Tirreno andrebbe a produrre compost destinato ad altre regioni”.
Prosegue Cuneo: ” Emergono con evidenza diversi aspetti negativi: Le aree ex-Tirreno Power sono industrialmente molto pregiate per l’industria metalmeccanica ad alto valore aggiunto (dispongono di: Impianto trattamento acque, Produzione acqua demineralizzata, Circuito acqua mare di raffreddamento, Rete vapore ausiliario, Rete antincendio, Rete aria compressa); l’insediamento di un bio-digestore valorizzerebbe in misura limitata tali servizi con una occupazione di poche unità e comprometterebbe l’attrattività del sito per altri investitori in aree adiacenti; questo impianto vanificherebbe lo sforzo fatto con l’attivazione dell’Area di Crisi; le aree ex Tirreno Power sono vicine al centro urbano e l’impianto, anche se anaerobico, avrebbe conseguenze negative sulla qualità urbana per gran parte del territorio cittadino; anche la collocazione presso la discarica del Boscaccio deve essere esclusa: sia per la difficoltà di realizzarvi un impianto (ragioni di costi e di sicurezza), sia perché esso rappresenterebbe un importante generatore di traffico pesante in entrata e in uscita, in attraversamento della città; traffico che si aggiungerebbe a quello della piattaforma, già di per sé insostenibile: 3.000 camion al giorno che si sommeranno agli 800 attuali.
La Regione ha scritto: Per ottimizzare l’impianto e ridurre i costi di investimento, sarebbe opportuna la realizzazione di un impianto che tratti almeno 50.000 t/anno di frazione umida. Pertanto, oltre alla produzione della provincia di Savona, l’impianto potrebbe servire anche da appoggio per altre Provincie nell’ottica di una pianificazione regionale a largo respiro. Ciò significa che a Vado verrebbero conferiti rifiuti dalle altre provincie liguri e ciò è contrario a quanto dichiarato nelle premesse del Piano, e cioè che ogni provincia deve gestire i propri rifiuti.  Vado ha già dato. Considerato che sopporta il peso di due discariche e di un impianto di trattamento rifiuti, che il prodotto (compost e CSS) sarebbe destinato ad altre regioni, che l’impianto deve essere collocato lontano da centri abitati, non è accettabile la costruzione del nuovo bio-digestore a Vado: né al Boscaccio né presso le aree ex Tirreno Power”.

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