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09 febbraio 2021

NO AL RADDOPPIO DELLA CENTRALE IN MEZZO ALLE CASE.


NO AL RADDOPPIO DELLA CENTRALE IN MEZZO ALLE CASE.

Abbiamo appreso che l'azienda Tirreno Power ha avviato le pratiche per potenziare l'impianto di Vado Ligure- Quiliano con un ulteriore gruppo a turbogas accanto all’attuale grande unità da 800 MW, operativa fin dal 2007, in pieno centro abitato....

Diversi studi da tempo mettono in rilevo le problematiche delle emissioni da turbogas di particolato primario e soprattutto secondario peraltro già evidenziate tra gli altri dallo studio Armaroli e Po e nella relazione dell’Ist di Genova a firma del dottor Federico Valerio proprio nel documento realizzato su richiesta del comune di Quiliano.


In un contesto globale ormai orientato verso il progressivo abbandono di queste fonti inquinanti, riteniamo irricevibile la richiesta di un ulteriore impianto ancora con alimentazione da combustibile fossile, soprattutto perché, oltre al noto impatto del gas metano sul piano del cambiamento climatico,  a nostro avviso non tiene inalcun conto la situazione del territorio, che secondo le perizie disposte dalla Procura della Repubblica e lavori di autorevolissimi enti indipendenti e terzi come l’indagine epidemiologica condotta dal Cnr, massimo ente di ricerca italiano, ha pagato e crediamo stia ancora pagando un alto prezzo ambientale e sanitario.

Qui sotto  il comunicato integrale  

Comunicato  del 12 novembre di Uniti per la Salute ODV

Leggi anche : 

Comunicato del 15 novembre di Uniti per la Salute ODV : Emissioni e polveri


Sei vuoi essere informato ecco il link Per la documentazione  sul sito del Ministero : 
Progetto di realizzazione di una nuova unità a ciclo combinato nella centrale termoelettrica di Vado Ligure - Documentazione


Leggi su Quiliano online




Immagine tratta da La Stampa 



Non sussistono ragioni occupazionali ed energetiche per il raddoppio della centrale. 

Dopo il Comune di Quiliano, anche quello di Savona si dichiara contrario al progetto di raddoppio della centrale di Vado Ligure (così come la minoranza nel Consiglio comunale di Vado Ligure).
Resta arroccata nel sua difesa tenace e incondizionata del progetto il Sindaco di Vado Monica Giuliano (già tristemente nota in questi anni per aver difeso strenuamente la combustione a carbone), la quale continua a sostenerlo in modo acritico i tutti i modi: 

Il Sindaco afferma che “non ci sono basi scientifiche” per dire che “il territorio in questi anni è stato fortemente compromesso in termini ambientali e di ricadute sulla salute dei cittadini”Riteniamo grave quindi che, pur in qualità di primo responsabile della salute pubblica e ignorando i più elementari principi di precauzione, ritenga inattendibili gli esiti dei due unici studi epidemiologici pubblici effettuati sul territorio (quello commissionato dalla Procura e quello dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, che analizzando i dati su 144.000 persone dal 2001 al 2013 ha rilevato un aumento estremamente allarmante della mortalità pari al 49%, con un eccesso di mortalità “per malattie del sistema respiratorio negli uomini di +90%”).
 
E’ ormai chiaro che non esistono ragioni economiche, occupazionali (soli 25 posti di lavoro a regime), energetiche (abbiamo già una potenza installata nazionale sufficiente), climatiche (le centrali hanno gravi effetti climalteranti), di transizione (che riguardano solo le centrali a carbone in attività), d’azienda (TP lo scorso anno ha già fatto registrare 167 milioni di utile), di coinvolgimento dei territori alle necessità nazionali (abbiamo già una centrale in attività) di valutazione sanitaria (nel progetto viene gravemente sottostimata la situazione sanitaria attuale del territorio), e ambientali (una centrale inquina enormemente il comprensorio in cui è installata per circa 30 anni, e questa nuova centrale sarebbe autorizzata ad emettere in Ossidi di Azoto l’equivalente di circa 800.000 auto Euro6 in più in circolazione).
Mentre purtroppo esistono le ragioni e gli interessi del Fondo di risparmio nuovo proprietario dell’azienda: con i contributi del Capacity market (75.000 euro a Mw installato) l’azienda potrà incamerare più di 900 milioni di ricavi in 15 anni anche a centrale spenta, un business sicuro e senza rischio d’impresa, a danno della salute dei savonesi.
 
In un’epoca mondiale di transizione green, non vogliamo passare alla storia come la provincia che accetta supinamente la costruzione di quella che diventerebbe a oggi una delle centrali a gas più grandi d’Europa, in un territorio che sta subendo ancora gli effetti dell’inquinamento provocato con la combustione a carbone dalla stessa azienda (attualmente sotto processo per disastro ambientale).......
 

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