La cirrosi risulta associata all'esposizione a lungo termine a PM10, PM2,5, PM grossolano e NO2
Inquinamento e cirrosi epatica
Uno studio di coorte sull'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico e sull'incidenza della cirrosi epatica, realizzato da Riccardo Orioli, Angelo Solimini, Paola Michelozzi, Francesco Forastiere, Marina Davoli e Giulia Cesaroni.
Redazione Ecodidattica
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Environmental Epidemiology: August 2020 - Volume 4 - Issue 4 - p e109
La cirrosi è una malattia epatica avanzata che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con costi sanitari elevati. Nonostante le prove sperimentali suggeriscano un possibile ruolo degli inquinanti atmosferici nelle malattie del fegato, mancano studi epidemiologici. Abbiamo mirato a studiare l'associazione tra l'esposizione agli inquinanti atmosferici e l'incidenza della cirrosi in un'ampia coorte di popolazione a Roma.
Metodi
Abbiamo utilizzato una coorte amministrativa stabilita dal censimento del 2001. Sono stati inclusi tutti gli adulti di età pari o superiore a 30 anni non affetti da cirrosi, risultando in una popolazione di studio di oltre 1,2 milioni di soggetti. Il follow-up dei soggetti si è concluso il 31 dicembre 2015. Abbiamo accertato i casi incidenti di cirrosi dai registri regionali di mortalità e dimissione ospedaliera utilizzando un algoritmo validato. Abbiamo valutato l'esposizione dei soggetti a componenti metallici PM10, PM grossolano, PM2,5, PM2,5, NO2, NOx e PM presso il loro indirizzo di residenza utilizzando modelli di regressione dell'uso del suolo. Abbiamo usato modelli di regressione di Cox, aggiustati per covariate rilevanti, per stimare l'associazione tra esposizione all'inquinamento atmosferico e incidenza di cirrosi.
Risultati
Abbiamo osservato 10.111 casi incidenti di cirrosi, con un tasso di incidenza grezzo di 67 × 100.000 anni-persona. L'esposizione a lungo termine a tutti gli inquinanti testati era significativamente associata alla cirrosi, ad es. PM10 (rapporto di rischio [HR], 1,05; intervallo di confidenza al 95% [CI], 1,01–1,09, per incrementi di 10 µg/m3), PM grossolano (HR , 1,11; IC 95%, 1,05-1,17, per incrementi di 10 µg/m3), PM2,5 (HR, 1,08; IC 95%, 1,03-1,13, per incrementi di 5 µg/m3) e NO2 (HR, 1,03; 95% CI, 1,02–1,05, per incrementi di 10 µg/m3). Le associazioni erano robuste nelle analisi secondarie.
Conclusioni
I nostri risultati suggeriscono un possibile contributo dell'inquinamento atmosferico allo sviluppo della cirrosi.
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