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03 luglio 2014

Dopo l'approvazione del cosiddetto spalma incentivi arriva il Capacity payment: al via il decreto che salva il termoelettrico dalle rinnovabili.


Capacity payment: al via il decreto che salva il termoelettrico dalle rinnovabili.


Capapcity payment, il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato la disciplina a regime del mercato della capacità elettrica, secondo lo schema elaborato da Terna e trasmesso dall' Autorità dell'Energia.

Il provvedimento, che parte dalla necessità di pagare le centrali termoelettriche anche quando non producono energia ma potrebbero, in modo da non farle fallire, dispiegherà i suoi effetti a partire dal 2018/2019.

Buffo, per non usare altri termini, che arrivi proprio mentre le rinnovabili, e il fotovoltaico in particolare, sono in lotta per la sopravvivenza dopo l'approvazione del cosiddetto spalma incentivi e delle nuove norme penalizzanti sull'autoconsumo contenute nel taglia bollette. In pratica, per semplificare, si affossano le rinnovabili e si lancia l'ancora di salvezza al termoelettrico.
Il Ministero spiega: il decreto è finalizzato "ad aumentare la contendibilità del mercato, a garantire la sicurezza del sistema elettrico a minimo costo e a integrare al meglio anche le fonti rinnovabili". ......

Intanto l'Aeeg, che in un precedente documento di consultazione aveva ammesso che, al momento e ancora per molti mesi, non ci sarebbe alcuna necessità tecnica di pagare le big dell'energia per l'elettricità che non producono, proprone al Ministero dello Sviluppo Economico un'integrazione della disciplina del meccanismo transitorio di remunerazione della capacità produttiva di energia elettrica, al fine di fare fronte alle esigenze di flessibilità del sistema elettrico. Si tratta della delibera 30 giugno 2014 320/2014/R/eel.

Per consultare il decreto di approvazione del capacity payment clicca qui
Qui l'articolo integrale
Roberta Ragni

07 febbraio 2014

Energia: Assoelettrica, crisi settore termoelettrico drammatica

Tratto da Agi.it
CRISI SETTORE TERMOELETTRICO DRAMMATICA .
 
(AGI) - Roma, 7 feb. - "I dati diffusi oggi da Terna, relativi alla domanda di energia elettrica nel mese di gennaio confermano che la crisi del settore termoelettrico sta assumendo ormai dimensioni drammatiche". Questo il commento del presidente di Assoelettrica Chicco Testa di fronte alle cifre sui consumi elettrici registrato il mese scorso: un calo del 4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e che soltanto le correzioni stagionali e climatiche permettono di ridurre al 2,5%. In particolare, il comparto termoelettrico ha visto un calo del 13%. "Nei giorni scorsi - continua Chicco Testa - abbiamo incontrato insieme ai sindacati di categoria il ministro Zanonato proprio per esporgli i problemi che il settore sta attraversando". 
Il calo della domanda e' infatti imperterrito da tre anni: nel gennaio del 2013 ci fu una riduzione della domanda del 2,4%, nel gennaio 2012 del 3,1% rispetto al gennaio 2011. 
 Nel contempo il contributo delle rinnovabili e' costantemente cresciuto, cosi' che la generazione da termoelettrico e' passata dagli oltre 20 miliardi di chilowattora del gennaio 2010 agli attuali 15,7. "...Leggi tutto qui

04 settembre 2013

........Tra esuberi e prepensionamenti, è allarme crisi in settore elettrico.


MA ALLORA NON ABBIAMO BISOGNO DI ULTERIORI CENTRALI A CARBONE  ?
DI ANCORA TANTO CARBONE NEL NOSTRO  PRESENTE E FUTURO? 
 GIA' OGGI   SEMBREREBBE  IN  CRISI IL SETTORE ELETTRICO!
Tratto da Adnkronos
Filctem, tra esuberi e prepensionamenti, è allarme crisi in settore elettrico.


  Roma, 4 set. Allarme crisi per il settore elettrico, tra esuberi e prepensionamenti. Lo lancia in un dossier della Filctem Cgil. Secondo il sindacato di categoria solo nel comparto termoelettrico, che occupa circa 10mila addetti, la produzione, nel 2012, è calata del 6,3%.

Con riflessi sull'occupazione, spiegano dal sindacato di categoria, perchè grandi impianti come Piombino, Rossano Calabro, Porto Tolle, Fiume Santo e Brindisi Nord "rischiano di divenire cumuli di rottami, andandosi ad aggiungere ai tanti siti termoelettrici già smantellati e da bonificare.
E per evitare questio rischi, ricorda la Filctem Cgil, "il sindacato ha siglato diversi accordi per tutelare quel lavoro che la crisi rischia di travolgere". Intese che hanno puntato sullo strumento dei prepensionamenti volontari, come nel caso dell'accordo raggiunto con Enel, spiega la Filctem Cgil, "per gestire nel biennio 2013-2014 la fuoriuscita di quasi 3.500 lavoratori su 36mila, preservando i livelli occupazionali attraverso la realizzazione di condizioni di ricambio generazionale"......... 
......se poi il provvedimento cosiddetti 'emergenza gas' non venisse reiterato sono avviate a una rapida chiusura anche le centrali di Porto Tolle, Piombino, Livorno, Montalto e Rossano Calabro per un totale di 600 unità, indotto escluso".