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08 settembre 2009

Dottor Paolo Franceschi :Parere VIA e VAS sulla richiesta di ampliamento a carbone della centrale ".Non c’è limite al peggio"

Riceviamo dal Dottor Paolo Franceschi
Referente scientifico della commissione Ambiente e Salute dell’ Ordine dei Medici di Savona.

Savona, 06.09.2009
Parere della commissione tecnica di verifica dell’ impatto ambientale – VIA e VAS del Ministero dell’ ambiente e delle tutela del territorio e del mare sulla richiesta di ampliamento a carbone della centrale di Vado – Quiliano.
Non c’è limite al peggio.

Come i lettori sapranno avevo già espresso dure critiche nei confronti dei pareri dei comuni di Quiliano e della Regione Liguria sul progetto di ampliamento a carbone della centrale di Vado Quiliano.
-Al Comune di Quiliano rimproveravo in particolare di non aver stressato problematiche importantissime ma solo accennate, suggerite in maniera cortese ma non abbastanza convincente, senza presentare numeri e calcoli, che, in occasione di un giudizio su un progetto complesso come quello in discussione, erano necessarie e indispensabili.

-Le critiche alle osservazioni della Regione erano sicuramente più profonde, perché riguardavano il nocciolo della questione, l’ aver dato per scontati i dati ambientali riferiti da Tirreno Power.
Nel parere della Regione si dichiarava “le conclusioni a cui giunge la relazione di incidenza sono sostanzialmente condivisibili”; vale a dire: concordiamo con i dati forniti da Tirreno Power, e non abbiamo nulla da eccepire sulla correttezza della dichiarazione di emissioni di particolato. (Sorvolando sulle emissioni di alcune migliaia di tonnellate di polveri secondarie non dichiarate!).
In quel parere però si fornivano alcune motivazioni , secondarie a mio giudizio, ma comunque a contrasto dell’ ampliamento della centrale, dando dimostrazione almeno di conoscere le tematiche prese in esame, ed alcune criticità e molte omissioni fatte da Tirreno Power, da cui derivò un parere sfavorevole, sebbene un po’ traballante.

Ma il parere della commissione ministeriale ha battuto tutti, li ha veramente surclassati in disinteresse, superficialità, mancanza di conoscenza dei problemi del territorio, pigrizia.
Si, pigrizia, perché il parere non è altro che un copincolla di alcuni brani della sintesi non tecnica del progetto presentato da T.P., senza alcuna analisi originale e critica dei dati.
Un’accettazione passiva di documenti, che fa apparire il tutto un vero “pro forma”.

Ma anche la composizione della commissione è inquietante: sono chiamati ad esprimere giudizi su problematiche che riguardano in primis la tutela della salute dei cittadini un gruppo di ingegneri, architetti e avvocati, ma nemmeno un medico.
Si parla scorrettamente di PM10 come polveri fini, mentre esse sono definite dalla comunità scientifica come polveri grossolane, mentre parlano di polveri ultrafini quando si riferiscono alle PM 2,5, che invece sono polveri fini.
Anche per loro, come per T. P., non sono ancora state scoperte le polveri secondarie, che si formano in atmosfera dagli ossidi di azoto e dagli ossidi di zolfo, e rappresentano in termini quantitativi la parte preponderante e più tossica delle polveri,e cioè almeno 30 volte di più di quello che viene dichiarato nel progetto.

La cosa non è di secondaria importanza, perché la commissione giustifica l’ entrata in funzione del terzo gruppo al carbone con il fatto che si avranno valori di emissioni di polveri che non rispecchiano affatto la realtà .
Inoltre, per citare solo poche riflessioni:
come fanno ingegneri, architetti o avvocati a prescrivere degli studi epidemiologici, a disquisire sulla non pericolosità delle emissioni di metalli pesanti, sulle ricadute sanitarie nulle degli isotopi radioattivi emessi dal nuovo gruppo a carbone?
Molto semplice: copiano esattamente ciò che a riguardo scrive il proponente dell’ opera.

(Ve lo dice uno che ha letto e studiato approfonditamente tutto il progetto, non solo la breve sintesi non tecnica, fatta per i giornalisti).
Spero proprio che queste osservazioni preliminari non rimangano lettera morta, ma vengano riprese dagli organi competenti e dai movimenti e gruppi organizzati onde opporre una efficace opposizione all’ ampliamento della centrale a carbone, e possano finalmete portare anche i più restii a capire come la combustione del carbone non sia compatibile con la buona salute dei cittadini.

Dottor Paolo Franceschi
Referente scientifico della commissione Ambiente e Salute dell’ Ordine dei Medici di Savona.

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