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07 settembre 2010

1)Il MODA risponde a Rossello della CGIL : alcuni SI distruggono l’ECONOMIA e la SALUTE 2)Scossa a sindaci e presidenti!

Tratto da Savona e Ponente

Il MODA risponde a Rossello della CGIL : alcuni sì distruggono l’ECONOMIA e la SALUTE

Con l’intervista al sig. Rossello della CGIL (“Il Secolo XIX” del 3 Settembre 2010), che sostiene il progetto di T. Power per un ampliamento a carbone della Centrale di Vado con un nuovo gruppo da 460 MW, abbiamo capito che siamo tornati all’industrialismo di terz’ordine di staliniana memoria che distrusse i paesi dell’Est.
La CGIL accettando l’ingannevole tesi di Tirreno Power (più potenza e meno inquinamento), di fronte a pochi ipotizzati posti di lavoro legati per lo più ai lavori di ampliamento a carbone, apre la strada alla definitiva distruzione del territorio savonese e a danni irrimediabili alla salute pubblica(All 1) con incremento di malattie tumorali, cardiocircolatorie e respiratorie.
Segnaliamo che in Provincia di Savona gIà ADESSO la mortalità standardizzata per tumori totali nel 2005 supera la media nazionale ed è più alta di tutte le regioni italiane (all. 4)….
FIGURIAMOCI DOPO IL PROGETTATO AMPLIAMENTO A CARBONE !

E’ molto “originale” che un sindacalista difenda questo radicalismo antieconomico e contro la salute dei savonesi che ha già fatto perdere più del 50% degli occupati nella centrale di Vado. Infatti i sindacati hanno accettato in silenzio il drammatico calo dell’occupazione nella centrale di Vado che dopo il passaggio da Enel (anno 1985) ai privati di Tirreno Power (anno 2006)
è letteralmente crollata da 556 a 224 unità .
Per quanto riguarda poi il metano, già questa “centrale in città” in parte va a metano con una relativa produzione di energia che è almeno 3 volte superiore a quella consumata in Provincia di Savona e invece di potenziare a carbone chiudiamo gli ormai obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone non a norma con le Direttive Ue investendo sul rinnovabile e sul risparmio energetico e creando così molti più posti di lavoro, cosa che il sig. Rossello sembra ignorare.Leggi l'articolo integrale

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Tratto dal blog del Comitato per Taranto

Scossa a sindaci e presidenti!

Altamarea a Florido, Stefàno e Miccoli: attenzione a non far scadere i termini per il risarcimento danni.
Sono in ballo responsabilità amministrative e contabili personali.

“ALTAMAREA contro l’inquinamento – Coordinamento di cittadini ed associazioni di Taranto” ha nuovamente sollecitato il Presidente della provincia di Taranto Gianni Florido, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Sindaco di Statte Angelo Miccoli e i rispettivi Dirigenti Affari Generali e contenzioso a non far scadere i termini per l’azione giudiziaria di risarcimento danni nei confronti dell’Ilva.
Le 6 lettere raccomandate sono state firmate da 29 cittadini e da 11 legali rappresentanti di associazioni di Taranto e/o di organizzazioni locali di associazioni nazionali, tutti elettori di Taranto e Provincia.
AltaMarea rileva che, nonostante reiterate e formali sollecitazioni, nessuna azione giudiziaria di risarcimento danni, nei confronti di Ilva S.p.a. in relazione alla sentenza n° 38936/05 emessa dalla Corte di Cassazione il 28/9/2005, risulta essere stata intrapresa dalla Provincia di Taranto e dai Comuni di Taranto e Statte.
Ai 6 amministratori locali suindicati viene ricordato, ancora una volta, che, a norma dell’art. 82, comma 4, c.p.c., la revoca della costituzione di parte civile non preclude il successivo esercizio dell’azione in sede civile e che la scadenza del termine quinquennale di prescrizione del diritto al predetto risarcimento, nel frattempo ulteriormente avvicinatosi, priverebbe gli Enti territoriali che essi rappresentano, di una presumibilmente considerevole somma di danaro che potrebbe essere utilizzata a beneficio della collettività.
Per tale motivo, ove prima della scadenza del suddetto termine, il Presidente della provincia di Taranto Gianni Florido, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Sindaco di Statte Angelo Miccoli e i rispettivi Dirigenti Affari Generali e contenzioso non dovessero instaurare alcuna azione giudiziaria o, quanto meno, compiere un atto interruttivo della prescrizione,

AltaMarea si attiverà affinché venga promosso nei loro confronti sia un’azione penale per eventuali reati che la Procura della Repubblica dovesse ravvisare nella fattispecie, sia un giudizio di responsabilità amministrativa e contabile denunciandoli presso la Procura Regionale della Corte dei Conti, con presumibile conseguente condanna a loro carico di risarcire personalmente l’Ente del grave danno subito a causa della loro ingiustificabile inattività.

AltaMarea

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