Tratto da Tuttamialacittà.net
CENTRALE A CARBONE, INUTILE E DANNOSA
IL COMITATO CITTADINI LIBERI di Porto Tolle
invita la cittadinanza alla conferenza dibattito
centrale a carbone, inutile e dannosa
con le rinnovabili si avrebbe tutela
della salute e molti più posti di lavoro!
PORTO TOLLE, venerdì 30 marzo ore 21,15
presso la sala del Patronato parrocchiale, P.zza Milite Ignoto n.9, parleranno:
il Prof. Leonardo SETTI
‐ ricercatore della facoltà di chimica industriale dell’Università di Bologna ‐
(scenario internazionale, bilancio energetico, disponibilità di fonti fossili e utilizzo di energie rinnovabili)
il Dott. Marco CERVINO
‐ ricercatore del CNR di Bologna, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima ‐
(impatto sull’atmosfera e sul clima, comparazione gas/carbone, movimentazione dei materiali via mare)
I PERCHE’ DELLA CONTRARIETA’, ALL’USO DEL CARBONE A POLESINE CAMERINI
- LA CENTRALE A CARBONE DI 1.980 MW, EMETTERA’ 2.800 TONNELLATE ALL’ANNO DI OSSIDI DI AZOTO (pari all’inquinamento prodotto da 3,5 MILIONI DI AUTO): l’esposizione a livelli anche relativamente bassi di biossido di azoto, provoca una aumentata reattività bronchiale negli soggetti
asmatici, specialmente giovani, con maggior rischio di infezioni delle vie respiratorie.
- LA CENTRALE A CARBONE EMETTERA’ 3.700 TONN. DI OSSIDI DI ZOLFO (più del doppio delle emissioni dell’intero settore trasporti in Italia): è un dato ormai accertato, da specifici studi epidemiologici, che l’aumento delle concentrazioni di biossido di zolfo è associato all’incremento sia dei ricoveri ospedalieri, per patologie respiratorie, sia della mortalità.
- L’IMPATTO INQUINANTE DEL CARBONE DI PORTO TOLLE INTERESSERA’ DIRETTAMENTE UN’AREA DEL RAGGIO DI DIVERSE DECINE DI CHILOMETRI : emette polveri sottili e ultrasottili con composti di metalli pesanti responsabili di gravi malattie tumorali; la ricaduta al suolo, in particolare di mercurio, arsenico, cromo e nichel, negli anni comprometterà l’area circostante, a danno dei prodotti agroalimentari tipici locali; inoltre, produrrà 10 milioni di ton/anno di CO2 (gas serra).
- A CHI VUOLE IL CARBONE NON IMPORTA SE IL TUO LAVORO SPARISCE: agricoltura, pesca, turismo nell’area del Delta del Po saranno penalizzati dall’uso del carbone, anche a causa dei grandi traffici per il trasporto dei materiali via mare, attraverso le lagune e lungo il fiume (stimati in 3.000 passaggi/anno di chiatte) e su strada (12.500 camion/anno per biomasse e probabilmente rifiuti).
- E’ INCREDIBILE COME LA REGIONE VENETO ED IL PARLAMENTO SI SIANO PIEGATI AGLI INTERESSI DI ENEL E DELLA SUA STRATEGIA AZIENDALE: peggio che nella “repubblica delle banane”, quasi tutti i partiti si sono prestati a modificare “ad aziendam” la Legge regionale n.36/97 istitutiva del Parco Delta del Po Veneto e le normative ambientali, per superare la sentenza del Consiglio di Stato che nel maggio 2011 – contrariamente al parere di V.I.A. regionale e nazionale – ha dichiarato il progetto di riconversione a carbone incompatibile con il delicato equilibrio del Delta del Po.
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