Giovedì, 5 aprile 2012 -
Di Fulco Ruffo di Calabria
solo in questi ultimi giorni la tensione sulle nuove regole per le rinnovabili è arrivata sul tavolo del grande pubblico: siamo dovuti arrivare alla rissa tra ministri (Passera e Clini),
per evidenziare le macroscopiche bugie raccontate al popolo nel
giustificare il commissariamento dell’unico settore industriale in
controtendenza rispetto ad un panorama di recessione totale.
Nel giro di pochi giorni, i due si sono presi pubblicamente a cazzotti, forse complice l’assenza del capoclasse Monti, il primo evidenziando che il costo delle rinnovabili sarebbe un onere insostenibile per le tasche degli Italiani, il secondo sostenendo che i costi insostenibili sono ben altri, e vanno cercati sotto le tariffe a vantaggio dei distributori dell’elettricità e di coloro che hanno in mano ancora incentivi su impianti che di rinnovabile non hanno proprio nulla.
Nel giro di pochi giorni, i due si sono presi pubblicamente a cazzotti, forse complice l’assenza del capoclasse Monti, il primo evidenziando che il costo delle rinnovabili sarebbe un onere insostenibile per le tasche degli Italiani, il secondo sostenendo che i costi insostenibili sono ben altri, e vanno cercati sotto le tariffe a vantaggio dei distributori dell’elettricità e di coloro che hanno in mano ancora incentivi su impianti che di rinnovabile non hanno proprio nulla.
Mentre scriviamo esce il famigerato decreto sui futuri incentivi (già
paragonato ieri in un dibattito radiofonico su Radio 3 alla passione
del Venerdì santo senza possibilità di risurrezione postuma), in un
climax di accuse reciproche che gli elettrici “verdi” e gli elettrici
“grigi” si stanno scambiando ormai da settimane. Hanno vinto i “grigi”,
con la loro potente azione di lobbing nei confronti del ministro
Passera, nel soffocare nel sangue la rivolta dei “verdi”? ........
Il nostro sistema è ormai commissariato finanziariamente: la riforma delle pensioni e quella del lavoro, assai più rognose del tema delle rinnovabili-si-o- no, sono state scritte con la mano ferma sotto dettatura da un governo definito tecnico, in quanto “tecnicamente” risponde alla Banca Europea ed in generale alla finanza dei salotti buoni.
L’energia da sempre è governata dalla finanza, in quanto come si dice in anglo-finanziario è “capital intensive” (NdA: una centrale in grado di alimentare una cittadina da 100.000 persone ed annesso comparto industriale costa mezzo miliardo di euro e da lavoro a 30 addetti). Normalmente, questi soldi sono per il 20-30% messi dagli operatori, e per il resto da un pool di banche che glieli presta per finanziare l’investimento. Non solo: ENEL ed i suoi pari emettono obbligazioni, che sono per lo più in mano alle banche ed ai fondi strutturati.......
Il peso del “grigio” nella finanza vale a spanne 100 volte quello del “verde”, anche se la finanza non va in giro a raccontarlo, e mette nelle sue filiali rassicuranti manifesti con impianti eolici e fotovoltaici a riprova del proprio impegno nel settore. Mica ci mette la centrale a carbone di Vado Ligure, o quella di Civitavecchia con il loro bel pennacchione sul cielo azzurro.
Il nostro sistema è ormai commissariato finanziariamente: la riforma delle pensioni e quella del lavoro, assai più rognose del tema delle rinnovabili-si-o- no, sono state scritte con la mano ferma sotto dettatura da un governo definito tecnico, in quanto “tecnicamente” risponde alla Banca Europea ed in generale alla finanza dei salotti buoni.
L’energia da sempre è governata dalla finanza, in quanto come si dice in anglo-finanziario è “capital intensive” (NdA: una centrale in grado di alimentare una cittadina da 100.000 persone ed annesso comparto industriale costa mezzo miliardo di euro e da lavoro a 30 addetti). Normalmente, questi soldi sono per il 20-30% messi dagli operatori, e per il resto da un pool di banche che glieli presta per finanziare l’investimento. Non solo: ENEL ed i suoi pari emettono obbligazioni, che sono per lo più in mano alle banche ed ai fondi strutturati.......
Il peso del “grigio” nella finanza vale a spanne 100 volte quello del “verde”, anche se la finanza non va in giro a raccontarlo, e mette nelle sue filiali rassicuranti manifesti con impianti eolici e fotovoltaici a riprova del proprio impegno nel settore. Mica ci mette la centrale a carbone di Vado Ligure, o quella di Civitavecchia con il loro bel pennacchione sul cielo azzurro.
Nel 2011, per la prima volta ed in modo significativo, il
fotovoltaico e l’eolico hanno prodotto soprattutto nelle ore di picco,
quelle in cui l’energia vale 3 o 4 volte quella prodotta di notte,
e così facendo hanno costretto i “grigi” a ridurre la produzione nelle
stesse ore, con la conseguente strozzatura dei loro margini economici.
Questo alle banche che hanno prestato i soldi non ha fatto mica piacere,
perché rende il ritorno dei debiti aleatorio nel tempo. Il resto è
facilmente intuibile: Passera ha solo agito di conseguenza, come hanno
fatto i suoi colleghi del welfare e del lavoro.........
Ciò detto, rimangono però due cose
fastidiose che proprio non vanno giù.
La prima è l’ossimoro di chiamare “ministro dello sviluppo economico” il dott. Passera.
Viste le sue ultime dichiarazioni, chiamiamolo “della stretta
economica”.........
La seconda è quella di essere preso in giro da false dichiarazioni espresse da personaggi autorevoli come
l’attuale ministro , che da molti mesi criminalizzano
l’unico settore che è stato in grado di attirare investimenti
dall’estero e creare occupazione...........
Cordialmente
FRdC
Leggi l'articolo integrale su Affari Italiani
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Tratto da Greenme
Quinto Conto Energia: aumentano le proteste contro i tagli alle rinnovabili
- Venerdì, 06 Aprile 2012
- Scritto da Francesca Mancuso
Incentivi per le rinnovabili. Pare che le cose procedano a rilento, checché ne dicano i Ministri, da Passera a Clini, che nonostante assicurino che, in tempi brevi, le energie pulite avranno il sostegno che meritano, non offrono ancora certezze sul loro futuro. A partire dal Quinto Conto Energia.
E se l'Aeeg concede al Governo un mese di tempo per decidere sugli incentivi da destinare alle energie rinnovabili, di fatto slittano anche quelli dedicati al fotovoltaico. Il
Quinto Conto Energia, che dovrà subentrare al Quarto, prevederebbe,
come confermato dallo stesso Ministro Clini, un netto taglio degli incentivi per il fotovoltaico.
Proprio per difendere il futuro delle rinnovabili sono scese in campo le associazioni, prima tra tutte ANTER
(Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) che ha richiesto un
incontro con il Ministro dell’Ambiente, esprimendo la propria
preoccupazione per i contenuti della bozza del Quinto Conto Energia. “La crescita del fotovoltaico - ha dichiarato Antonio Rainone, Presidente ANTER - ha determinato in Italia benefici in termini occupazionali, economici e fiscali e contribuito a migliorare la qualità dell’ambiente e la salute dei cittadini.
Auspichiamo pertanto, insieme ai 100mila associati ANTER, un’azione concreta del governo a supporto degli impianti domestici, condominiali e delle PMI, per non fermarela diffusione democratica della produzione di energia da fonti rinnovabili che genera effetti positivi per tutto il Paese e la sua bolletta energetica”.
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