Tratto da Il Corriere della Sera
Kyoto sorpresa: la crisi rimette l'Italia nei parametri
In marzo una flessione della domanda del 10%. Ma la vera sfida è quella che attende i Paesi da oggi al 2020
La «decarbonizzazione» improvvisa è legata alla minor attività delle aziende
FOSSILI - Complessivamente, i consumi di combustibili fossili
nel primo trimestre del 2012 si sono ridotti di 9,3 milioni di
tonnellate rispetto al 2011, tanto che l'Italia per la prima volta è
rimasta fuori dalla classifica dei primi quindici Paesi al mondo per
consumi di prodotti petroliferi, scivolando al sedicesimo posto, alle
spalle di Spagna e Indonesia. Di questo passo, secondo i calcoli del
Rie, la proiezione a fine anno delle emissioni italiane si attesterà a
473,3 milioni di tonnellate, un calo dell'8,3% rispetto ai valori del
1990, per la prima volta inferiore ai 483,2 milioni di tonnellate (-6,5%
rispetto al '90) previsto come target di Kyoto. Prosegue, quindi, la
decarbonizzazione dell'economia italiana che ha caratterizzato gli
ultimi tre trimestri del 2011......
SFIDA -
La vera sfida, ora, è
quella che ci attende di qui al 2020, quando bisognerà andare ben oltre
il vecchio protocollo di Kyoto.
Sul target 20-20-20 il ministro
dell'Ambiente Corrado Clini ha presentato al Cipe un piano nazionale che
dovrebbe portare l'Italia a rispettare gli impegni assunti nei
confronti di Bruxelles.
Anzi, Clini ha specificato che il piano del
governo tiene conto del fatto che «a livello europeo stiamo convergendo
verso una strategia di lungo termine che prevede una riduzione delle
emissioni nel 2020 del 25% ed entro il 2030 del 40%». Ma non va
dimenticato che i risultati ottenuti finora, più che sull'efficienza
energetica, si basano sulla crisi dell'industria italiana. A causa del
calo della produzione, negli ultimi mesi il mercato elettrico italiano è
completamente cambiato.
CALO -
A marzo l'energia elettrica richiesta, 27,4 miliardi di
kilowattora, è calata del 5,2% anno su anno. In aprile, addirittura, si è
rischiato di far entrare in crisi il sistema elettrico, con un carico
della rete ridotto nelle ore vuote sotto i 30 mila megawatt, quando
l'equilibrio del sistema ne richiederebbe almeno il 10% in più e con una
domanda alla punta sui 42 mila megawatt, quando si potrebbe considerare
normale per il mese di aprile un valore sui 47-48 mila. Da qui
l'andamento anomalo della Borsa elettrica, dove l'eccesso di offerta ha
completamente modificato l'andamento dei prezzi, causa anche
l'esplosione delle rinnovabili intermittenti. Eccesso di offerta
generato, secondo Energy Advisors, da «incomprensibili decisioni
d'investimento di diversi operatori, che hanno continuato a realizzare
nuova potenza quando ormai il mercato era diventato lungo, che ora non
riescono ad utilizzare se non in misura molto limitata». La crescita
della produzione fotovoltaica ha ribaltato i meccanismi di formazione
dei prezzi, che schizzano nelle ore serali, in particolare quando il
sole non alimenta più gli impianti fotovoltaici e i cicli combinati
devono intervenire immettendo dosi massicce di energia termoelettrica a
caro prezzo.
ENERGIA, TERNA: AD APRILE CONSUMI -6,2%, AI MINIMI DAL 2009
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Leggi il nostro post del 26 Aprile 2012
LA SITUAZIONE ENERGETICA ITALIANA E’ CAMBIATA.
Aggiornamento Centrale a carbone.....Da un paio di giorni la Centrale Tirreno Power di Vado Ligure pare non emetta più evidenti emissioni nè dai gruppi a carbone nè dal turbogas che sembrerebbero spenti.
Gruppo a turbogas spento?
Gruppi a carbone in manutenzione o comunque al minimo della potenza?
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Tratto da Sibarinet
LA SITUAZIONE ENERGETICA ITALIANA E’ CAMBIATA.
Leggi su QualEnergia
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