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22 maggio 2012

Centrale Enel di Porto Tolle:No alle pressioni sui giudici del Consiglio di Stato.

CENTRALE ENEL PORTO TOLLE (ROVIGO) 

No alle pressioni sui giudici del Consiglio di Stato


  OGGI 22 MAGGIO, il Consiglio di Stato emetterà la sentenza sulla regolarità dell'iter autorizzativo per la riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. Per l'occasione, i sindacati dei lavoratori hanno organizzato una manifestazione in piazza Farnese (leggi articolo) a Roma. Il coordinatore di Fds Lorenzo Feltrin critica la manifestazione ritenendo che sia una forma di pressione sulla magistratura

Porto Tolle (Ro) – Oramai tutti si chiedono se il 22 maggio sarà o meno il giorno della verità per la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, dopo gli ultimi rinvii .
Lavoratori e una parte del mondo dei sindacati saranno a Roma in piazza Farnese
(leggi articolo), in attesa che il Consiglio di Stato emetta il giudizio di ottemperanza, richiesta dall'avvocatura dello Stato, visto che il collegio ha decretato l'illegittimità della valutazione di impatto ambientale che dava parere positivo alla riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini.

La posizione della Federazione della sinistra provinciale è chiara: no al carbone, come ricordato dal coordinatore Lorenzo Feltrin: Tuttavia né il nostro partito, né i comitati e le associazioni ambientaliste hanno intrapreso alcuna forma di pressione sul Consiglio di Stato – attacca – e questo perché compito di tale organo è unicamente quello di valutare se le autorizzazioni date rispettano le normative italiane ed europee. 


Trovo assolutamente inquietante che vi sia invece chi cerca di

fare pressione sulla magistratura come se fosse un organo politico o di rappresentanza”.
Un pericolo per la democrazia se la magistratura prendesse le 
proprie decisioni “sulla base di lobbies politiche e imprenditoriali”, ha ricordato Feltrin, dato che porrebbe fine all'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Nella sentenza di primo grado, spiega il coordinatore, già è stato denunciato il “clima di controllo esercitato da Enel sulla politica e la società locale. 

Addirittura il consiglio regionale ha cambiato una legge per assecondare la realizzazione di quel mega inceneritore di carbone nella zona umida più bella e importante d'Europa

Addirittura il Comune di Porto Tolle esita a costituirsi parte civile contro chi è accusato di aver consapevolmente danneggiato la salute di migliaia di propri cittadini”; denunciando anche l'autorizzazione del ministero dell'ambiente (quella poi considerata illegittima) ottenuta in violazione alle normative italiane e comunitarie.
“Se una multin
azionale come Enel – continua Feltrin – o chiunque altro dovesse riuscire a influenzare anche il Consiglio di Stato credo proprio che potremmo anche gettare la nostra Costituzione nelle caldaie di Polesine Camerini. 


Se l'autorizzazione alla riconversione è stata data senza rispettare le norme a tutela dell'ambiente e della salute deve essere revocata. In caso contrario Enel avrà le carte in regola per poter continuare a riempire di inquinamento l'acqua e l'aria del Delta del Po. Punto”.

L'invito è di lasciare lavorare i giudici, invitando sindaci ed imprenditori a fare la stessa cosa “e che invece di andare a manifestare davanti alla Magistratura e criticare il Parco che loro stessi hanno contribuito ad affossare, lavorassero per trasformare il Parco in quello che in tutto il resto del mondo i parchi sono: una grande opportunità di sviluppo economico e sociale compatibile con l'ambiente”.

Nicola Cappello
21 maggio 2012

 

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