16.05.2012
Enel, quanto costa la verità?
Dopo la pubblicazione del nostro rapporto “Enel – Il carbone costa un morto al giorno”,
l’azienda ha annunciato di querelarci. Attendiamo con ansia una lettera
dai suoi avvocati: chissà quanto ci chiederà per aver rivelato agli
italiani quale sia il vero impatto del suo carbone sulla salute e
sull’economia.
Non vediamo l’ora di poter spiegare a un giudice cosa abbiamo fatto:
prendere una metodologia di misurazione degli impatti, adottata anche
dall’Agenzia Ambientale dell’Unione Europea (EEA), e applicarla ai dati
sulle emissioni delle centrali termoelettriche che Enel stessa ha
comunicato. Ci condanneranno per questo?
I contenuti del nostro rapporto li abbiamo inviati anche a tutti gli azionisti Enel, in occasione dell’assemblea annuale tenutasi lo scorso 30 aprile; e li abbiamo depositati agli atti. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto le risposte ufficiali di Enel ai nostri quesiti.
I contenuti del nostro rapporto li abbiamo inviati anche a tutti gli azionisti Enel, in occasione dell’assemblea annuale tenutasi lo scorso 30 aprile; e li abbiamo depositati agli atti. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto le risposte ufficiali di Enel ai nostri quesiti.
L’azienda dice, in sostanza, che il nostro studio – come quello
dell’EEA – guarda solo all’inquinamento che viene dai grandi impianti
industriali, mentre risulterebbero molto più inquinanti altre fonti,
come il traffico su strada. Ecco quanto scrive Enel:
“Lo stesso rapporto EEA manca di tenere in considerazione le fonti di
inquinamento cd. “distribuite”, come il traffico, il riscaldamento
domestico e l’agricoltura, che hanno alte emissioni specifiche e un
impatto preponderante rispetto agli impianti industriali”.
Analizziamo questa risposta: non dice “Enel non inquina” o “Enel sta facendo di tutto per inquinare meno”; no, dice che altri fanno peggio (il che non attenuerebbe in alcun modo le responsabilità dell’azienda).
Ora chiediamoci: saranno veri gli argomenti di Enel? Il traffico su strada, ad esempio, è più inquinante delle loro centrali a carbone? E la produzione agricola?
Abbiamo fatto pochi calcoli per “tradurre” le emissioni delle centrali a carbone di Enel.
Ora chiediamoci: saranno veri gli argomenti di Enel? Il traffico su strada, ad esempio, è più inquinante delle loro centrali a carbone? E la produzione agricola?
Abbiamo fatto pochi calcoli per “tradurre” le emissioni delle centrali a carbone di Enel.
Il carbone di Enel emette tanta CO2 (27 milioni di
tonnellate) quanta ne emettono circa 22 milioni di auto nuove (cioè più
efficienti) percorrendo 10 mila chilometri in un anno. Le
emissioni di CO2 stanno distruggendo il clima e sono all’origine dei
disastri che colpiscono ciclicamente anche il nostro Paese. Enel è il
maggior emettitore di CO2 in Italia.
Il carbone di Enel emette ogni anno circa 24 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 15
volte il quantitativo emesso dall’intero settore dei trasporti stradali
ogni anno. Gli ossidi di zolfo possono causare danni all’apparato
circolatorio, respiratorio e al cervello. Contribuiscono alla formazione
di particolato fine secondario (PM2,5), oltre che di ioni acido
solforico.
Il carbone di Enel emette ogni anno circa 20 mila tonnellate di ossidi di azoto: quante
ne emettono oltre 3 milioni e 300 mila auto euro 5 che percorrono 10
mila chilometri in un anno. O, sempre per stare agli argomenti di Enel,
il 35% in più di quante ne emette l’intera attività agricola italiana
annualmente. Gli ossidi di azoto sono nocivi per l’apparato respiratorio
e, reagendo in atmosfera producono PM2,5 e contribuiscono ai picchi
delle concentrazioni di ozono. PM2,5 e ozono sono gli inquinanti
maggiormente responsabili degli impatti sanitari stimati nella ricerca
di Greenpeace: il carbone di Enel, in Italia, causa una morte prematura
al giorno.
Cara Enel, il tuo carbone è sporco e pericoloso. Non puoi coprire
questa verità con argomenti falsi, scommettendo sull’ignoranza altrui.
Ti è andata male: i conti noi li sappiamo fare. E continuiamo a fare
luce su di te, sperando serva a cambiare le tue politiche di espansione
del carbone (che è in crescita, rappresenta il 41% della tua produzione
elettrica nel 2011): una fonte conveniente per le tue casse ma costosa
per l’ambiente e la salute dei cittadini.
Andrea Boraschi,Reparto Investigazioni Climatiche
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Ricordiamo che a Roma , a Palazzo Valentini presso la sede della Provincia ,domani 18 Maggio vi sarà il convegno :
"La produzione elettrica da Carbone: impatti, esternalità,
danni sanitari.Il caso Enel".
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