LETTERA APERTA.
Al PRESIDENTE della Regione Liguria, Claudio Burlando
All'ASSESSORE Regionale all'AMBIENTE, Renata Briano
All'ASSESSORE Regionale allo SVILUPPO
ECONOMICO, Renzo Guccinelli
Ai CONSIGLIERI Regionali, Antonino Miceli
e Michele Boffa
Al SEGRETARIO Provinciale del PD, Livio Di
Tullio
Su IL SECOLO XIX
del 30 aprile scorso appariva una notizia, meritevole in effetti di un'evidenza
maggiore (articoletto su pagina della Valbormida), proveniente da GreenPeace e concernente le
morti legate alla combustione del carbone
delle Centrali italiane e, in particolare, per quel che riguarda il nostro territorio, di "54 morti premature l'anno a causa della
centrale a carbone di Vado ligure"; l'articolo informava che GreenPeace
si era rifatta alle proiezioni della Fondazione olandese Somo,( leggi qui) applicando i parametri dell'Agenzia Europea
per l'Ambiente che valuta anche i costi ambientali stimabili per la centrale in
questione, "in 248 milioni di euro,tra inquinamento ed emissioni di
CO2".
E' l'ennesima conferma di una situazione
critica che i Cittadini della provincia di SV vanno denunciando da tempo, con
presentazione di documentazione scientifica, sollecitazioni, diffide ed Esposti.
I loro appelli si sono rivolti anche alla
Regione, a Lei, Presidente, a cui la popolazione ha demandato il compito di
governare il territorio; Le abbiamo chiesto tutela, quella tutela che va oltre
la difesa del lavoro, quando esso, nei casi come il nostro - che Lei, in due
mandati, ha avuto modo di conoscere -
sembra non coniugarsi più con la salute collettiva. Se quest'ultima,
diritto previsto dalla nostra
Costituzione come fondamentale, viene barattata, sia pure con
l'occupazione e rischia di non essere
garantita, allora il cosiddetto "sviluppo" rischia, a sua volta, di
non essere più tale.
L'ovvietà di questa considerazione non ci
sembra sia stata ben colta, considerando quanto scritto sul numero 1/2012 della
vostra rivista PD, riguardo alla recente Intesa sull'ampliamento della centrale
Tirreno Power di Vado Ligure.
Non ci stupisce che sia il
PD a difendere la scelta di detto ampliamento: del resto, alle primarie
abbiamo assistito ad una raccolta firme contro di esso e poi al capovolgimento
della posizione, ma ci lascia esterrefatti che siano i nostri Amministratori,
sia pure del PD, con la motivazione che
il Progetto approvato non è più quello iniziale, anzi è migliorativo dell' impatto ambientale - motivazione sostanzialmente scardinabile,
come in realtà ha fatto la Perizia giurata dello Studio TERRA, commissionata
dai Comuni di Vado e Quiliano, supportata dai dati sulla mortalità nella nostra
provincia e dagli allarmi medici
generali sui danni della combustione del carbone.
Attraverso la citata
rivista PD, voi cercate di giustificare la bontà e l'ineluttabilità delle
vostre scelte.
E' bene spendere
ancora qualche parola per chiamare le cose col loro nome e chiarire
questo tipo di messaggio che viene divulgato.
Voi, Consiglieri Miceli e
Boffa,dichiarate che "avremmo continuato ad avere per lungo tempo
un'azienda altamente inquinante e sempre più obsoleta", con i
carbonili "così esposti al vento di mare" che "devono
essere totalmente coperti".
Vi fa eco l'Assessore all'Ambiente: "senza accordo, l'impianto avrebbe continuato a inquinare ai livelli odierni", aggiungendo che i carbonili "saranno coperti da subito".
Vi fa eco l'Assessore all'Ambiente: "senza accordo, l'impianto avrebbe continuato a inquinare ai livelli odierni", aggiungendo che i carbonili "saranno coperti da subito".
Il Presidente Burlando
conferma: "non sarebbe stata sicura la possibilità di bloccare le
attuali emissioni, né di coprire i parchi carbone".
A tutti chiediamo: e le normative? dal DM 60/02 ai Dlgs 59/05 e 128/10, alle Direttive europee sottoscritte dall'Italia, all'AIA obbligatoria che ancora oggi non è stata rilasciata, (termine ultimo: marzo 2008) mentre i due gruppi a carbone hanno continuato a funzionare senza l'adeguamento alle norme sulle emissioni? e l'ottemperanza a tutte le prescrizioni? Bastava pretendere il rispetto delle leggi in vigore e degli impegni sottoscritti !
Voi stessi ammettete l'
inquinamento, ma evidentemente è stato permesso, attraverso l'insufficiente
applicazione delle norme, l'inadeguata verifica della sua reale portata,
i mancati interventi, nel corso degli anni: il problema
andava risolto a prescindere da qualsiasi potenziamento,
senza affidare alla combustione di nuovo
carbone e a tecnologie moderne, non in grado di garantirci,come è stato
dimostrato, i"dovuti miglioramenti".
Quanto ai carbonili, ve lo
ricordate che avete concesso attraverso la vostra DGR 1569/11 ulteriori tre
anni perché siano coperti? Eppure, anni fa, l'Azienda si era
impegnata per un progetto volto alla loro copertura, ma i 43.000 mq di parco carbone sono ancora oggi a cielo aperto !!! A parole, ci sono i venti che diffondono le polveri e la
necessità di coprire "subito", ma perché avete permesso l'
inadempienza per tutti questi anni e ora la premiate, prolungando i tempi?
E non ci sono solo i parchi carbone: la mancata ottemperanza di alcune
prescrizioni, definite condizionanti nel 2001 dal Ministero per ottenere l'esenzione dalla VIA del gruppo
a gas, partito nel 2007, non ci
sembra abbia impedito una nuova autorizzazione, ovvero, un nuovo
premio.
Del resto, il gruppo a gas è in grado di fornire energia a sufficienza, anzi richiamiamo precedenti posizioni del Presidente Burlando (nota n°66082/850 del 16/05/07 e seduta dell'Assemblea legislativa ligure - 10/03/2009) che ammettono l'eccedenza di energia prodotta dalla centrale in questione, sia a livello regionale che nazionale.
La metanizzazione,
inaccettabile dall'Azienda, secondo i Consiglieri Miceli e Boffa, (ma è solo
l'Azienda che detta le condizioni al territorio?!) è stata più volte proposta, sia dalla
Provincia, sia dal Comune di Savona che nel 2007 l'ha votata all'unanimità.
Poteva essere considerata una fase transitoria
per mantenere i posti di lavoro e arrivare alla produzione di energia pulita
attraverso le rinnovabili: oggi
queste sembrano venir considerate da alcuni di voi di limitata
efficienza e di lenta attuazione, mentre abbiamo esempi di una marcia veloce,
redditizia e inarrestabile, con aumento dell'occupazione, da parte di
Paesi che hanno condizioni ambientali meno favorevoli di Italia e Liguria.
Di rinnovabili si fa un
gran parlare sulla vostra citata Rivista;
si richiama il Piano Energetico Regionale, che "prevede
coerentemente un costante aumento dell'energia prodotta dalle fonti
rinnovabili", ma bisogna cominciare, incoraggiare, investire: a
fronte di un investimento della Tirreno
Power, in tale campo, esiguo in rapporto a quello per l'impiego di combustibili
fossili,
si autorizza ancora il carbone, senza dubbio più conveniente, per i privati, ma si sottopone la collettività che l'ha subito per 40 anni a subirlo per altri 40, in barba alle medie provinciali di mortalità che superano, secondo l'Ordine dei Medici, quelle regionali e nazionali, alle perizie tecnico-scientifiche presentate, alle normative.
si autorizza ancora il carbone, senza dubbio più conveniente, per i privati, ma si sottopone la collettività che l'ha subito per 40 anni a subirlo per altri 40, in barba alle medie provinciali di mortalità che superano, secondo l'Ordine dei Medici, quelle regionali e nazionali, alle perizie tecnico-scientifiche presentate, alle normative.
Ai fini della tutela
ambientale, non è vero che non c'erano alternative, ma quanto sono
state portate avanti con forza dalle Istituzioni?
Eppure è noto - e ve lo
abbiamo scritto - che secondo Studi internazionali, la dannosità di una
centrale dipende: - dalla sua
ubicazione (la nostra è una centrale in città), - dall' entità
delle sue emissioni (quantificabili,se brucia sulle 5.000 tonn.al giorno di carbone) - dal tipo di
inquinanti (ossidi di azoto e zolfo, metalli pesanti, particolato fine
primario e secondario + CO2), - dalla densità demografica (è in
zona densamente popolata).
Aggiungiamo la vicinanza alla costa che vive di turismo e ai siti vincolati e protetti, (uno dei quali, il prestigioso Santuario dei Cetacei) per chiedervi se in una regione dalle peculiarità ambientali uniche, a prevalente vocazione turistica, il valore del lavoro in campo turistico
Assessore Guccinelli, è
questa la crescita, lo sviluppo tanto
esaltati? Possiamo definirlo sviluppo sostenibile?
Vi sentite tranquilli
istituendo un Osservatorio Ambientale il quale inserirà una VIS (Valutazione
Impatto Sanitario), che avrebbe dovuto essere effettuata da tempo o per lo
meno, prima di ogni autorizzazione, secondo la richiesta dei Sindaci di
Vado- e Quiliano, per verificare la reale qualità ambientale presente e metterla in rapporto con le patologie diffuse
in zona, attraverso un serio Studio epidemiologico?
Vi sentite tranquilli
sulla presunta riduzione del 70% delle
emissioni? Il 70% di quali emissioni, quando l'Azienda dichiara ancora a
novembre del 2011 (v. risposta al Ministero) di misurare le polveri più
grossolane, le PTS, meno nocive e filtrabili, a fronte della grande percentuale
di quelle fini e ultrafini, non filtrabili, penetranti e correlate, secondo la
letteratura medica a patologie tumorali e cardiovascolari? Ricordiamo che il DM
60, dal 2002, aveva imposto ben altre misurazioni! E le decantate
tecnologie ultrasupercritiche di
cui parla la dott.ssa Briano non sembrano in grado di trattenere tali
micropolveri né dei vecchi gruppi, che pare siano destinati a funzionare ancora
per anni, né di quelli futuri .
Lei, dottoressa, si dichiara per il
superamento del carbone. Ma afferma decisa che"oggi purtroppo la realtà
è un'altra.C'è un impianto che esiste e che senza Intesa avrebbe continuato a
inquinare ai livelli attuali".
Non sappiamo davvero come
interpretare questa presenza ineluttabile, bisognosa di grande considerazione e che
tutti voi vi impegnate a difendere e a potenziare per tutti noi, per 50
nuovi posti di lavoro, più 200 nell'indotto, come si legge nel Progetto
dell'Azienda.
Tuttavia," la
salute è la prima preccupazione e il primo obiettivo" del nostro Presidente regionale, ma "il lavoro e
il benessere dei Cittadini sono obiettivi comunque irrinunciabili che bisogna
perseguire con tutti i mezzi possibili, in ogni scelta": di più
quindi non avreste potuto fare per il nostro benessere, concetto che
reputiamo ricco di ben altre connotazioni, da riconsiderare meno riduttivamente
e magari attraverso un confronto pubblico.
Dite di essere giunti al
superamento delle contraddizioni, coniugando ambiente, lavoro e crescita
e per arrivare a questo, avete avuto davanti a voi un percorso
difficile.
Pensate quanto è stato
difficile e quanto lo sarà ancora quello della popolazione, alle prese con un
costo ambientale e sanitario insostenibile: a ognuno le sue valutazioni e le
sue responsabilità.
9/05/2012
Il Comitato "Ambiente e
Salute" di SPOTORNO-NOLI
Da questa sera,venerdì 11 maggio, tutti i gruppi della centrale sia il turbogas che i due gruppi a
carbone "sono contemporaneamente in funzione" e questa notte hanno
emesso evidenti e copiose fumate notturne........
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Tratto da Città della Spezia
Grondacci: «In Italia non sta affatto diminuendo l'uso del carbone»
.........l’Agenzia Internazionale per l’Energia, non Greenpeace, ci spiega che
investire per ammodernare le centrali a carbone non solo non risolve
l’inquinamento dei gas serra ma addirittura costituisce un costo
strategico enorme per le nostre società e non tra 100 anni ma a partire
dal 2020 cioè in termini di politica industriale non domani ma oggi!»
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