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06 luglio 2012

I "NO AL CARBONE" sulle emissioni della centrale Enel

Tratto da  La Mia Aria

Civitavecchia

I No Coke sulle emissioni della centrale Enel

Nuova allerta del Comitato No Coke Alto Lazio per le emissioni in atmosfera della Centrale Enel di Civitavecchia.  
"La stizzita presa di posizione di ENEL circa il proprio rispetto degli standard ambientali non ha rassicurato nessuno - scrivono i No Coke in una nota che aggiunge - sarebbe già sufficiente ricordarsi che l’ENEL “tranquilizzatore” è lo stesso ente che rassicurava la popolazione del territorio intorno alla centrale di Polesine Camerini, ed i cui vertici aziendali sono stati condannati proprio per l’inquinamento prodotto da quell’impianto; lo stesso ENEL che spergiurava circa l’innocuità della centrale di Brindisi  - dicono ancora i No Coke -  il cui inquinamento ha costretto il sindaco a emettere un’ordinanza di divieto di coltivazione per l’area limitrofa. 

Si potrebbero ricordare anche i recenti studi condotti da Greenpeace elaborando gli stessi dati ENEL, da cui risulta che il carbone produce, a livello nazionale, un morto al giorno.
Ma senza scomodare quanto accade - aggiungono i "No Coke" - negli altri territori o le risultanze degli studi generici effettuati su modelli matematici, basta anche solo ricordare, a proposito della centrale di TVN, che in sede di Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, l’ENEL ha chiesto la deroga ai valori previsti nelle linee guida per le migliori tecnologie disponibili (BREF) cui si deve fare riferimento per i limiti emissivi d’impianti quali la centrale a carbone, per il monossido di carbonio. 
Dette linee guida prevedono, per impianti con tecnologia simile ed uguale combustibile, un’emissione al camino di CO stimabile tra i 30 e i 50 mg/Nm3; L’Enel ha chiesto, ed ottenuto, una deroga a 129 mg/Nm3 definendo tale volume di emissioni “un effetto collaterale sotto il quale non si potrebbero far funzionare gli impianti”. 

I No Coke precisano inoltre che "E’ appena il caso di sottolineare che l’Agenzia Europea per l’Ambiente, sulla base di numerosi studi di altissimo livello, ha reso noto che l’esposizione outdoor anche a bassi livelli di ossido di carbonio provoca un aumento dei ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco, di angina ed infarto cardiaco, di attacchi ischemici transitori ed ictus cerebrali, d’infezioni respiratorie e di visite per malattie dell’apparato respiratorio (in particolare la brocopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO).  
Questi gravi effetti sulla salute persistono anche a livelli molto bassi di CO ed indicano che non esiste una soglia sotto la quale respirare questo gas tossico non crea problemi all’essere umano. Un aumento di 1mg/nm3 di monossido di carbonio corrisponde ad un aumento dell’1% della mortalità totale in particolare per malattie cardiovascolari.
Si potrebbe anche evidenziare che in sede di Rinnovo della medesima Autorizzazione l’ENEL, avvalendosi del segreto industriale, ha chiesto di tenere riservata la scheda inerente “Dati e notizie sull’impianto attuale” ovvero le informazioni circa “il consumo di materie prime, il consumo di risorse idriche, la produzione e il consumo di energia, i combustibili utilizzati, le fonti di emissione in atmosfera di tipo convogliato e non convogliato e la tipologia quali/quantitativa di quest’ultime, gli scarichi idrici, le emissioni in acqua, la produzione di rifiuti e le relative aree di stoccaggio, le aree di stoccaggio di materie prime, i prodotti ed intermedi, il rumore, gli odori, le altre tipologie di inquinamento e le linee di impatto ambientale”.
"Potremmo continuare a parlare della gestione del materiale pulverulento (Carbone, gesso, calcare) - dicono i No Coke - o della gestione dei rifiuti, per la quale è in corso un procedimento giudiziario con undici indagati. E allora di quali standard ambientali parla ENEL e, sopratutto, come si permette di affermare che non c’è alcun allarme per la salute se gli ultimi studi pubblicati nel report annuale dell’Osservatorio Ambientale della Regione Lazio, si parla chiaramente, con diversificazione tra uomini e donne, di un eccesso mortalità nel territorio per tumori maligni (in particolare per tumore del polmone, della pleura, per tumore del fegato, del rene) nonché per infezioni acute delle vie respiratorie e per malattia dell’apparato genito-urinario".
"Sarà pur vero, sebbene parzialmente, che le emissioni di TVN rispettano i limiti di legge, peraltro derogati, ma si tratta di emissioni gravemente nocive per la salute e causa dell’incremento della mortalità nella popolazione residente. Certo mortalità a norma di legge… concludono i No Coke  "ma pur sempre mortalità".

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