Tratto da La Mia Aria
Civitavecchia
I No Coke sulle emissioni della centrale Enel
Nuova allerta del Comitato No Coke Alto Lazio per le emissioni in atmosfera della Centrale Enel di Civitavecchia.
"La stizzita presa di posizione di ENEL circa il proprio rispetto degli
standard ambientali non ha rassicurato nessuno - scrivono i No Coke in
una nota che aggiunge - sarebbe già sufficiente ricordarsi che l’ENEL
“tranquilizzatore” è lo stesso ente che rassicurava la popolazione del
territorio intorno alla centrale di Polesine Camerini, ed i cui vertici
aziendali sono stati condannati proprio per l’inquinamento prodotto da
quell’impianto; lo stesso ENEL che spergiurava circa l’innocuità della
centrale di Brindisi - dicono ancora i No Coke - il cui inquinamento
ha costretto il sindaco a emettere un’ordinanza di divieto di
coltivazione per l’area limitrofa.
Si potrebbero ricordare anche i recenti studi condotti da Greenpeace
elaborando gli stessi dati ENEL, da cui risulta che il carbone produce, a
livello nazionale, un morto al giorno.
Ma senza scomodare quanto accade - aggiungono i "No Coke" - negli altri
territori o le risultanze degli studi generici effettuati su modelli
matematici, basta anche solo ricordare, a proposito della centrale di
TVN, che in sede di Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale,
l’ENEL ha chiesto la deroga ai valori previsti nelle linee guida per le
migliori tecnologie disponibili (BREF) cui si deve fare riferimento per i
limiti emissivi d’impianti quali la centrale a carbone, per il
monossido di carbonio.
Dette linee guida prevedono, per impianti con
tecnologia simile ed uguale combustibile, un’emissione al camino di CO
stimabile tra i 30 e i 50 mg/Nm3; L’Enel ha chiesto, ed ottenuto, una
deroga a 129 mg/Nm3 definendo tale volume di emissioni “un effetto
collaterale sotto il quale non si potrebbero far funzionare gli
impianti”.
I No Coke precisano inoltre che "E’ appena il caso di sottolineare che
l’Agenzia Europea per l’Ambiente, sulla base di numerosi studi di
altissimo livello, ha reso noto che l’esposizione outdoor anche a bassi
livelli di ossido di carbonio provoca un aumento dei ricoveri
ospedalieri per scompenso cardiaco, di angina ed infarto cardiaco, di
attacchi ischemici transitori ed ictus cerebrali, d’infezioni
respiratorie e di visite per malattie dell’apparato respiratorio (in
particolare la brocopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO).
Questi gravi
effetti sulla salute persistono anche a livelli molto bassi di CO ed
indicano che non esiste una soglia sotto la quale respirare questo gas
tossico non crea problemi all’essere umano. Un aumento di 1mg/nm3 di
monossido di carbonio corrisponde ad un aumento dell’1% della mortalità
totale in particolare per malattie cardiovascolari.
Si potrebbe anche evidenziare che in sede di Rinnovo della medesima
Autorizzazione l’ENEL, avvalendosi del segreto industriale, ha chiesto
di tenere riservata la scheda inerente “Dati e notizie sull’impianto
attuale” ovvero le informazioni circa “il consumo di materie prime,
il consumo di risorse idriche, la produzione e il consumo di energia, i
combustibili utilizzati, le fonti di emissione in atmosfera di tipo
convogliato e non convogliato e la tipologia quali/quantitativa di
quest’ultime, gli scarichi idrici, le emissioni in acqua, la produzione
di rifiuti e le relative aree di stoccaggio, le aree di stoccaggio di
materie prime, i prodotti ed intermedi, il rumore, gli odori, le altre
tipologie di inquinamento e le linee di impatto ambientale”.
"Potremmo continuare a parlare della gestione del materiale pulverulento
(Carbone, gesso, calcare) - dicono i No Coke - o della gestione dei
rifiuti, per la quale è in corso un procedimento giudiziario con undici
indagati. E allora di quali standard ambientali parla ENEL e,
sopratutto, come si permette di affermare che non c’è alcun allarme per
la salute se gli ultimi studi pubblicati nel report annuale
dell’Osservatorio Ambientale della Regione Lazio, si parla chiaramente,
con diversificazione tra uomini e donne, di un eccesso mortalità nel
territorio per tumori maligni (in particolare per tumore del polmone,
della pleura, per tumore del fegato, del rene) nonché per infezioni
acute delle vie respiratorie e per malattia dell’apparato
genito-urinario".
"Sarà pur vero, sebbene parzialmente, che le emissioni di TVN rispettano
i limiti di legge, peraltro derogati, ma si tratta di emissioni
gravemente nocive per la salute e causa dell’incremento della mortalità
nella popolazione residente. Certo mortalità a norma di legge…
concludono i No Coke "ma pur sempre mortalità".
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