Tratto da Cosmopolis
Legale Riva su caso Ilva: "La salute non e' un valore assoluto e non giustifica tutto" .
Destano perplessità le parole del legale
di Emilio Riva, Marco De Luca, apparse quest'oggi sul 'Corriere della
Sera'. L'articolo, a firma della collega Giusi Fasano, titolava: "Su di
noi troppe attenzioni. Temo per la salute di Emilio Riva”. L’avvocato
del patron dell’Ilva, commentando i recenti guai giudiziari del
proprietario dello stabilimento, ha voluto puntualizzare: “La salute non
è un valore assoluto e non giustifica tutto. Solo un talebano in
malafede può sostenere che ci siano valori assoluti sopra ogni cosa e in
ogni circostanza”.
“Con la sentenza della Corte Costituzionale,
sul decreto “salva Ilva” - prosegue - si dice che la tutela della salute
è demandata a poteri diversi dalla magistratura e che ci sono poteri
attribuiti al giudice amministrativo sui quali i magistrati della
procura di Taranto non possono minimamente interferire. E’ invece loro
si sono arrogati quei poteri”.
Secondo De Luca verso Riva ci sarebbe un
vero e proprio accanimento giudiziario: “Emilio è in condizione di
salute precaria – ha affermato- Si arrabbia perchè è convinto di subire
ingiustizie. Sono preoccupato per lui. E’ l’unico caso in Italia dove
un uomo di 87 anni è ai domiciliari da luglio dell’anno scorso”.
La
preoccupazione di cui parla De Luca non dovrebbe avere ragion d’essere
ritenendo la salute, come egli stesso afferma, nè un primum, nè un
valore universale a cui prestare particolare tutela. Ma applicando il
concetto sopra esposto della relatività del “bene vita” sarebbe più
opportuno inscrivere tale compartecipazione emotiva e solidaristica
nell’alveo della opportunità o possibilità. A volte capita.
Capita che si violino le leggi costituite e capita altrettanto, di essere perseguiti dalla giustizia vigente.
Capita che si violino le leggi costituite e capita altrettanto, di essere perseguiti dalla giustizia vigente.
Simon Wiesenthal il noto cacciatore
di nazisti, responsabile della cattura dell’efferato gerarca Adolf
Eichmann, affermò: “Tutto il valore del mio lavoro sta nell'ammonimento
agli assassini di domani: non avrete mai pace”.
Per certi crimini non
c'è pace, nè pretestuose prescrizioni.
Paola Fornaro
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