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24 gennaio 2015

Tirreno Power ,il ciclone si abbatte sulla Regione Liguria........e non solo

Tirreno Power, il ciclone si abbatte sulla Regione


 






Genova - Mezza giunta regionale, i sindaci di Vado e Quiliano delle ultime due legislature e i vertici dell’Ist di Genova sono indagati dalla procura di Savona per la vicenda Tirreno Power di Vado Ligure. Si tratta dei primi dieci nomi trapelati dalla lunghissima lista (47 in tutto) di persone iscritte nel registro degli indagati per concorso in disastro ambientale doloso e reati amministrativi. Dopo i nomi del presidente Claudio Burlando e dell’assessore Renzo Guccinelli, anticipati ieri da Il Secolo XIX, nella lista degli indagati risultano anche il vicepresidente ed assessore alla sanità Claudio Montaldo e l’ex assessore all’ambiente Renata Briano, oggi parlamentare europea del Pd. Nei guai sono finiti poi il sindaco di Quiliano, Alberto Ferrando (al suo secondo mandato), l’ex primo cittadino di Vado, Attilio Caviglia e l’attuale (eletta a maggio) Monica Giuliano. Gli ultimi nomi trapelati dalla fitta maglia di riserbo della procura sono infine Paolo Bruzzi, direttore del dipartimento di epidemiologia e prevenzione dell’istituto per la ricerca sul cancro di Genova e Domenico Franco Merlo, oncologo e dirigente dell’Ist di Genova.
Questi ultimi due sarebbero gli autori della valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella provincia di Savona ed i firmatari della missiva inviata a fine novembre all’assessore Montaldo con le contestazioni, punto per punto, tendente a smontare il castello accusatorio della consulenza della procura. Lettera firmata da Paolo Bruzzi e “smentita” dal collega Merlo all’audizione di alcuni mesi fa davanti al procuratore Francantonio Granero
È un autentico ciclone quello che si sta abbattendo sui vertici politici e dirigenziali delle amministrazioni locali che negli ultimi anni hanno partecipato attivamente alle decisioni sulle autorizzazioni per la produzione delle centrale termoelettrica di Vado.
Secondo il procuratore Granero e la sua sostituta Chiara Maria Paolucci ognuno di loro avrebbe contribuito a non impedire le conseguenze sulla salute pubblica provocate dall’inquinamento delle ciminiere dei due gruppi a carbone (VL3 e VL4) della centrale di Tirreno Power, concorrendo quindi alla commissione del reato insieme ai vertici dell’azienda e ai direttori dell’impianto vadese nell’ultimo decennio. 
Finora sono infatti quindici i nomi conosciuti degli indagati.Ai nove politici si aggiungono il dirigente regionale Gabriella Minervini, i quattro capi centrale che si sono succeduti dal 1999 al 2012 (Emilio Macci, Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi e Pasquale D’Elia) e l’ex direttore generale di Tirreno Power Giovanni Gosio, che rappresentano i primi presunti responsabili del disastro ambientale doloso provocato dai fumi della centrale di Vado e Quiliano a rispondere.
Nella lunga lista delle persone che nelle prossime settimane dovranno essere sentite a palazzo di giustizia dal pool inquirente ci sono anche dirigenti e tecnici ministeriali oltre ai responsabili dei vari organismi che a titolo differente hanno firmato o votato delibere ritenute inidonee a tutelare la salute pubblica. O fornito anche pareri e studi. Secondo l’accusa tutti sapevano, ma in pochi sarebbero intervenuti per bloccare un sistema che avrebbe provocato 427 morti e oltre 2500 ricoveri, tra cui 586 bambini per problemi respiratori. 
Dopo quasi quattro anni di indagine la procura savonese sarebbe arrivata alla resa dei conti chiamando alle proprie responsabilità l’azienda, ma soprattutto coloro che avrebbero permesso il disastro
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Tratto da IVG 

Tirreno Power, interrogazione di Della Bianca in Regione: “Informi dei passaggi che hanno coinvolto l’Ente”


Vado Ligure. L’inchiesta sulla Tirreno Power, la centrale a carbone di Vado Ligure, si avvia alla stretta decisiva, e la consigliera regionale Raffaella Della Bianca punta il dito sull’iscrizione del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e degli assessori Guccinelli, Briano e Montaldo nel registro degli indagati dalla procura di Savona per concorso in disastro ambientale doloso, oltre, a quanto sembra, al coinvolgimento di società partecipate della Regione come l’Arpal.
“Chiedo attraverso un’interrogazione – conclude la Della Bianca – di avere un’informativa generale e necessaria sulla situazione e i vari passaggi che hanno coinvolto l’Ente regione, perché sulla Tirreno Power oltre al disastro ambientale è stata messa in serio repentaglio la salute delle persone”. Leggi tutto su IVG 

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