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06 ottobre 2018

Ceneri di centrali a carbone interrate, manager Enel indagati in Umbria

Tratto da Citta' della Spezia

Ceneri interrate, manager Enel indagati in Umbria

In Valnestore una maxi discarica con oltre 200mila tonnellate di ceneri prodotte anche dalla centrale termoelettrica spezzina. La Procura di Perugia ha consegnato gli avvisi di garanzia, ipotesi di reato: inquinamento ambientale e omessa bonfica.

La Spezia - Si scava da due anni in Valnestore per capire la portata degli sversamenti. Per adesso si sarebbe arrivati ad una profondità di circa sei metri, tutte di ceneri prodotte da tre centrali Enel nel corso degli scorsi: quella della vicina Pietrafitta, quella di Vado Ligure e quella della Spezia. E' da questa indagine portata avanti da carabinieri che ha spinto la Procura della Repubblica di Perugia a iscrivere nel registro degli indagati nove persone tra cui imprenditori e manager come Giuseppe Molina, ad di Enel, e Luca Camillocci Solfaroli, ad di Enel Distribuzione. 
Le ipotesi di reato sono inquinamento ambientale e omessa bonifica in terreni che sono risultati di proprietà della Valnestore Sviluppo. I giudici parlano nell'ordinanza dello "sversamento di un ingentissimo quantitativo di rifiuti consistenti in ceneri prodotte dal funzionamento della centrale termoelettrica Enel a combustione di lignite e carbone di Pietrafitta e anche delle centrali di la Spezia e Vado Ligure". I carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, avrebbero individuato un'area di 350mila metri quadrati non bonificata in cui sarebbero state conferite, si stima, circa 216mila tonnellate di ceneri. Si ipotizza che in quel sito siano arrivate anche ceneri prodotte alla Spezia a partire dalla metà degli anni Ottanta. Gli indagati hanno venti giorni per presentare le proprie memorie difensive, poi si passerà agli eventuali rinvii a giudizio. 

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