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01 dicembre 2020

TAR Puglia blocca il 5G: “NO AL BAVAGLIO PER I SINDACI” .INCOSTITUZIONALE IMPEDIRE LA TUTELA DELLA SALUTE.

Tratto da Oasi Sana

Cavallino (Lecce), TAR Puglia blocca il 5G: “non esiste un diritto indiscriminato all’installazione”. Esultano Sindaco e cittadini Stop 5G


Dopo lo spegnimento del wireless di quinta generazione ordinato dai TAR di Umbria, Campania , Veneto ed Emilia Romagna, ora anche a Lecce il tribunale amministrativo blocca l’antenna 5G. E’ successo nel Comune di Cavallino.  Il TAR Puglia, Sezione I di Lecce, ha infatti respinto l’istanza di sospensiva proposta da Iliad avverso il diniego di installazione di un’antenna con tecnologia 5G nel territorio di Cavallino Con ordinanza n. 728 del 18 novembre 2020, e resa nota solo oggi dall’ufficio stampa dell’ente salentino, il TAR pugliese ha rigettato l’istanza di sospensiva proposta da Iliad Italia S.p.A. avverso il diniego di installazione di un’antenna con tecnologia 5G nel territorio del Comune di Cavallino, rilevando che, nonostante la legislazione statale permetta la realizzazione di detti impianti, non sussiste un diritto tout court all’installazione in capo ai gestori telefonici ed ha rinviato per la decisione nel merito della controversia all’udienza del 12 maggio 2021.

Infatti, come fatto rilevare nel giudizio dal legale del Comune di Cavallino, avvocato Ettore Bruno, il cosiddetto “decreto semplificazioni” (D.L. n. 76/2020) ha modificato l’art. 8 della L.n. 36/2001, stabilendo che i comuni possono adottare un regolamento per assicurare “il corretto insediamento urbanistico e territoriale” mantenendo il relativo potere regolamentare, fermo restando il divieto di “introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia”. Invero, il Consiglio Comunale di Cavallino, con delibera n. 11 del 18 giugno 2020, tesaurizzando il “principio di precauzione”, ha adottato all’unanimità un regolamento che vieta l’installazione sull’intero territorio comunale di impianti con tecnologia 5G in attesa che più puntuali evidenze scientifiche attestino gli effetti della nuova tecnologia sulla salute dei cittadini.

Insieme al suo legale, soddisfazione per questo primo traguardo esprime ilSindaco della Città di Cavallino Avv. Bruno Ciccarese Gorgoni. «E’ auspicabile che tali studi siano portati a termine al più presto così da accertare se vi siano o meno conseguenze nocive per la salute dei cittadini conseguenti all’installazione dei ripetitori 5G, permettendo agli enti locali, unicamente in caso di riscontri positivi, di stabilire la corretta localizzazione di impianti tecnologicamente innovativi oltre che utili». Una vera e propria esultanza invece da parte de cittadini salentini, che dal tribunale vedono premiati i loro sforzi per condurre una battaglia centrata alla tutela della salute pubblica: “aspettando la nuova udienza, quest’ordinanza legittima comunque le nostre richieste per una sensata moratoria – afferma Giancarlo Vincitorio, per l’Alleanza Italiana Stop 5G referente del gruppo Stop 5G Puglia – solo nella nostra regione sono stati adottati 44 atti ammnistrativi tra ordinanze sindacali e delibere e abbiamo anche premiato i sindaciComplimenti al Sindaco di Cavallino che invitiamo ad aderire alla costituenda Rete Nazionale dei Sindaci e combattere politicamente il bavaglio imposto dal Piano Colaoin attesa che se ne possa valutare anche l’incostituzionalità come richiesto dal Sindaco di Marsaglia, Franca Biglio in audizione parlamentare“. 


Audizione in Senato: “Incostituzionale il bavaglio ai Sindaci Stop 5G, cittadini obbligati all’irradiazione”. Si preparano le contromosse per difendere i diritti pubblici

Nei giorni scorsi, infatti, dalla provincia di Rimini il Sindaco di Coriano ha detto di essere al lavoro per una costituenda rete di primi cittadini di tutta Italia, pensata per contrastare politicamente l’invasione elettromagnetica nella rivendicazione del ruolo centrale del sindaco, esattamente come sta avvenendo in Francia. Anche tra chi non compare nella lista degli oltre 600 Comuni italiani in cui sono stati approvati atti ammnistrativi per la precauzione, la battaglia contri i pericoli del 5G si fa strada: “Dobbiamocontinueremo a lavorare per trovare la soluzione migliore – ha detto Domenica Spinelli, già in conferenza stampa alla Camera dei Deputati con l’Alleanza Italiana Stop 5G – Il problema antenne riguarda tutta Italia e non ha colori politici, sono in prima linea per la costituzione di una Rete Nazionale dei Sindaci per ottenere il riconoscimento del ruolo di autorità sanitaria e di una discrezionalità politica nel posizionamento di infrastrutture così impattanti.”

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