COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

08 dicembre 2010

1)Report punta la telecamera sull'economia perversa 2)Cina, scoppio in miniera: 26 morti


Tratto da Peacelink

Report punta la telecamera sull'economia perversa


Milena Gabanelli e Michele Buono concludono il ciclo del 2010 con questa ultima inchiesta "bollente" che potremo vedere domenica 12 dicembre alle 21.30 su

Raitre :Report punta la telecamera sull'economia perversa

La puntata farà sicuramente discutere. I veleni di Taranto ci costringeranno a guardare verso un altro modello di futuro "sostenibile" che tuteli le persone, i loro diritti e la loro dignità.
8 dicembre 2010 - Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)
Formaggio alla diossina, fumi al benzo(a)pirene, terra e acqua contaminate dai veleni industriali.

Domenica prossima la telecamera di Report - nota trasmissione televisiva di Raitre - metterà a fuoco le distorsioni dell'economia, concludendo l'inchiesta su Taranto, città scelta - non a caso - come simbolo di uno sviluppo perverso.

Milena Gabanelli e Michele Buono concludono il ciclo del 2010 con questa ultima inchiesta "bollente" che potremo vedere domenica 12 dicembre alle 21.30 su Raitre.

Si parlerà del PIL (Prodotto Interno Lordo) come indicatore paradossale, che cresce - anziché diminuire - quando ad esempio la gente si ammala di cancro e muore di inquinamento.

Report ha scelto di parlare di Taranto perché in questa città gli individui sono stati immolati sull'altare di un'economia perversa.

PeaceLink - assieme al Fondo Antidiossina Taranto - ha collaborato a questa puntata mostrando il tristemente famoso "formaggio alla diossina", simbolo di una città industriale che ha convissuto per decenni con un terribile cancerogeno senza mai esserne stata informata. E tutto ciò perché? Per non disturbare l'economia e i profitti.

La puntata farà sicuramente discutere. I veleni di Taranto ci costringeranno a guardare verso un altro modello di futuro "sostenibile" che tuteli le persone, i loro diritti e la loro dignità.

La recente classifica del Sole 24 ore (dedicata alla qualità della vita nelle province italiane) ha riservato a Taranto il centesimo posto, in coda alla graduatoria (http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2010/home.shtml). E' quindi lo stesso giornale di Confindustria che decreta il fallimento del "modello Taranto", basato su un'industria inquinante che - unico caso in Italia - è responsabile per il 93% delle emissioni di polveri nocive locali. Che senso ha proseguire verso un tipo di sviluppo fallimentare che ci fa scendere sempre più in basso?

E' la conferma dell'ipotesi di Report: questo sviluppo ha fatto crescere il PIL e precipitare la qualità della vita. Sapremo prendere coscienza di un'industrializzazione selvaggia che ha massimizzato i profitti scaricando sull'intera società i suoi costi sanitari, ambientali e umani? Sapremo invertire la rotta e andare verso una nuova economia sostenibile?

E' quello che auspichiamo e che la politica deve cominciare a discutere.

Leggi anche:

Report diventa un libro: "Il mondo alla rovescia"
Domenica prossima PeaceLink in TV

Report diventa un libro: "Il mondo alla rovescia"

L'incapacità di pensare uno sviluppo sostenibile è la fonte di nuovi conflitti e nuove guerre. Occorre progettare tecnologie e stili di consumo che consentano di risparmiare, condividere, riutilizzare, redistribuire e non inquinare.
6 dicembre 2010 - Alessandro Marescotti
________________________________
Tratto da TGCOM MONDO

Cina, scoppio in miniera: 26 morti

Venti operai miracolosamente in salvo

Almeno ventisei persone sono morte nell'esplosione avvenuta in una miniera di carbone nella provinciadell'Henan, nella Cina centrale. Lo riferisce l'Agenzia Nuova Cina. L'incidente è avvenuto in una miniera nellacontea di Mianchi, a circa 300 chilometri dalla capitale della provincia, Zhengzhou. Secondo l'Agenzia Nuova Cina, al momento dell'incidente nella miniera stavano lavorando 46 operai. Venti sono riusciti a mettersi in salvo
.Conosciuta in passato con il nome di ''Suzhuang'', la miniera era passata di recente sotto la proprietà del gruppo statale Yi Ma ed era in fase di ristrutturazione. La miniera, che produce 150.000 tonnellate all'anno di carbone, sembra non fosse stata autorizzata a operare durante questo periodo di ristrutturazione.

_________________________
Tratto da Ansa.it Mondo

Cina, condanna a morte manager miniera


Nel 2009 esplosione provoco' 76 morti, ignorate norme sicurezza


SHANGHAI, 2 DIC - Un tribunale cinese ha confermato in appello la condanna a morte con due anni di sospensione per due alti responsabili di una miniera nella quale, l'anno scorso, uno scoppio provoco' la morte di 76 minatori.La corte provinciale dell'Henan ha rigettato l'appelllo dell'ex responsabile della miniera di carbone n. 4 di Pingdingshan,nel distretto di Xinhua.La corte ha confermato la pena capitale anche al suo vice.Rigettato l'appello di altri tre manager, condannati a 13, 15 anni e all'ergastolo.
__________________________________
Tratto da Brundisium
Brindisi, 07/12/2010

No al Carbone su consiglio monotematico e CDR

Da pochi giorni sul sito internet del comune di Brindisi è presente nella sezione “avvisi pubblici” il documento di proposta del piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani.
In tale piano è chiaramente indicata come soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti la possibilità di bruciare i rifiuti, nella forma di CDR, all’interno della centrale Enel di Cerano.
Tale soluzione è inoltre rafforzata da quanto scritto a pagina 172 del documento ove si dice che vi è un interesse da parte di Enel alla co-combustione di CDR nell’impianto di Cerano, cosa sancita da accordi preliminari in corso.

Vogliamo ricordare a tutti che l’incenerimento dei rifiuti è una pratica altamente inquinante che comporta l’emissione nell’ambiente di diossine, furani, metalli pesanti, polveri ultrasottili e nano particelle, tutte sostanze altamente cancerogene e dannose per la salute.
Anziché ridurre l’impatto sull’ambiente e la salute dovuto alla presenza della centrale di Cerano si riuscirebbe addirittura a peggiorare la situazione.


Sono queste dunque le proposte poste sul tavolo delle convenzioni da parte delle istituzioni? Si discuterà anche di questo al prossimo consiglio comunale monotematico sulle convenzioni con l’Enel del 9 dicembre?

Evidentemente per il sindaco Mennitti e la sua giunta la presenza a Brindisi di due centrali a carbone ed una a gas, un impianto petrolchimico tra i più grandi d’Europa, l’imminente avvio di una centrale a biomasse connessa allo zuccherificio SFIR, la richiesta di autorizzazione per un’altra centrale a biomasse da parte dell’azienda Brundisium, non sono motivi sufficienti per invertire la rotta, ma anzi si può ancora aggiungere qualcosa bruciando i rifiuti nella centrale di Cerano.

In altre zone di Italia le cose vanno diversamente e l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci del comune di Capannori, un comune della provincia di Lucca di quasi 50.000 abitanti, ci dimostra invece che la raccolta differenziata spinta all'80% e oltre, assieme a una serie di politiche per la riduzione dei rifiuti possa concretizzare realisticamente un percorso Verso Rifiuti Zero, con vantaggi economici, sociali, ambientali ed occupazionali enormi e eliminando il bisogno di discariche e inceneritori.

Ma noi siamo a Brindisi, dove tutto è permesso, e non a Capannori .

Invitiamo tutti i Brindisini a presenziare al prossimo consiglio comunale monotematico sulle convenzioni del 9 dicembre alle 16,00. Occorre vigilare affinchè non vengano compiute scelte scellerate sulla pelle dei cittadini di Brindisi.

C.S. NO AL CARBONE

Nessun commento: