CENTRALE ENEL PORTO TOLLE (ROVIGO) Legambiente, Greenpeace e Wwf chiedono che l'azienda e gli industriali non interferiscano con il Consiglio di Stato e il proprio giudizio di ottemperanza
Carbone, le pressioni stiano fuori da palazzo Spada
Gli ambientalisti protestano contro l'iniziativa di Unindustria di scrivere al Consiglio di Stato
in vista del giudizio di ottemperanza sulla riconversione a carbone,
previsto per il 13 aprile. A loro avviso, gli industriali non avrebbero
agito allo stesso modo per quanto riguarda il settore delle energie
rinnovabili, paralizzato dalle normative
Porto Tolle (Ro) – Anche a Roma continua il braccio di ferro tra industriali ed ambientalisti. Legambiente, Greenpeace e Wwf chiedono che non ci sia nessuna pressione indebita sul Consiglio di Stato, che ha sede a palazzo Spada a Roma (foto a lato), e che dovrà emettere il proprio giudizio di ottemperanza, il 13 aprile, segnando definitivamente quello che sarà il futuro della riconversione a carbone del polo energetico di Polesine Camerini.
“Unindustria non conosce, o vuole intenzionalmente ignorare, le regole minime di condotta a garanzia della terzietà della magistratura – commentano dalle associazioni -. È improprio che un soggetto di rappresentanza di interessi industriali scriva al Consiglio di Stato, a pochi giorni da un suo decisivo pronunciamento, per caldeggiare i piani di Enel riguardo al progetto di conversione a carbone dell'impianto a olio combustibile di Porto Tolle. Si tratta di una pressione diretta e indebita molto grave”.
Due pesi e due misure, secondo gli ambientalisti, le priorità date da Unindustria nel mondo del lavoro, dato che non avrebbe agito alla stessa maniera nel settore delle energie rinnovabili, paralizzate, in alcuni settori, da normative definite parallizanti.
“Ecco: in quel caso è possibile scrivere al Governo nazionale – continuano -, senza operare indebitamente e illegittimamente, e perseguendo davvero le ragioni dello sviluppo, dell'occupazione e del territorio, nonché quelle dell'ambiente e della salute dei cittadini”.
Legambiente e Wwf chiedono che da oggi al 13 aprile, il giorno della sentenza sulla centrale di Porto Tolle “Unindustria, Enel, governi locali e ogni altro soggetto potenzialmente coinvolto si astengano da ogni tentativo di condizionamento nei confronti della magistratura, che deve poter svolgere il suo compito con la massima serenità, al riparo da ogni forma di pressione".
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