Tratto da GreenStyle
Le centrali a carbone indiane costano 120 mila vite ogni anno.
Chiaro l’avvertimento che Greenpeace lancia in relazione all’inquinamento atmosferico generato da questi centri di produzione di energia.
Secondo lo studio presentato da Greenpeace i costi per gli ospedali indiani riconducibili alle centrali energetiche a carbone ammonterebbero a circa 2,5-3 miliardi di euro (3,3-4,6 mld di dollari).
Causa principale del così alto numero di vittime sarebbe invece l’elevato numero di malati di asma provocato dalla fonte fossile, che causerebbe tra le 80.000 e le 120.000 morti ogni anno.
Sono risultate interessate da alti livelli di inquinamento atmosferico da carbone le regioni di Mumbai, il Maharashtra occidentale, Andhra Pradesh orientale e il Chandrapur-Nagpur Indicazioni che rispecchiano quelli che sono i numeri relativi al consumo interno di questa fonte fossile, con l’India stabile al secondo posto mondiale dietro la Cina.
Secondo il rapporto centinaia di migliaia di vite potrebbero essere salvate riducendo l’impiego di carbone nel Paese, così come potrebbero essere ridotti in misura notevole i casi di malattie cardiache, asma e crisi respiratorie. L’orientamento del governo indiano appare però contrario, più propenso ad un’ulteriore espansione del consumo. Allo studio dell’esecutivo c’è l’approvazione di ulteriori 160 GW di energia prodotti ogni anno da carbone. Una misura contraria a ogni logica secondo Vinuta Gopal di Greenpeace:
L’andamento dell’espansione del carbone è irrazionale e pericoloso. L’estrazione di carbone sta distruggendo le foreste dell’India, le comunità tribali e minacciano specie a rischio
e adesso sappiamo che l’inquinamento emesso quando viene bruciato uccide migliaia di persone.
Il carbone ha fallito nell’assicurare sicurezza energetica.
Abbiamo bisogno di una moratoria sulle nuove centrali elettriche a carbone e politiche di incentivi ambiziose per sbloccare l’alto potenziale dell’India per quanto riguarda mezzi efficienti come l’eolico e il solare.
Le sottostanti efficaci slide sono tratte da Facebook del Dott. G.Ghirga Medico Isde dell' Alto Lazio che ringraziamo per la preziosa collaborazione e la per seria e corretta informazione a tutela della salute di tanti cittadini esposti ...... .
ED ORA ALCUNE SLIDE INERENTI LA PROBLEMATICA "ASMA E INQUINAMENTO PER I BAMBINI"........
Riproponiamo un post tratto da
Noalcarbone del 30 novembre 2011
Tuo figlio soffre di asma? Potrebbe essere per via della centrale a carbone!
Chiunque viva in
questa nostra città, e abbia occhi per vedere e orecchie per ascoltare,
sa che la diffusione dell'asma nei bambini a Brindisi sta raggiungendo
livelli epidemici: i dati ufficiosi (quelli ufficiali non è dato
purtroppo conoscerli!!) parlano di un bambino ogni 3 con patologie
respiratorie - un numero davvero impressionante!
Ebbene, studi
recenti, che confermano quello effettuato dal prof. Dubnov nel 2006,
hanno dimostrato che l’inquinamento dell’aria causato da una centrale a carbone, sebbene nei limiti di legge, ha un effetto negativo sulla maturazione e la crescita polmonare dei bambini che vivono nella stessa area.
Il
tessuto polmonare dei neonati è sin da subito in via di accrescimento e
rimodellamento e gli inquinanti prodotti dalla combustione del carbone
potrebbero inibirne lo sviluppo completo con una riduzione del tessuto polmonare, indispensabile per un corretto scambio di ossigeno ed anidride carbonica.....
Credo che ognuno
di noi convenga che chi ne ha la
responsabilità dovrebbe fare tutto il possibile perchè i nostri bambini
non si ammalino in questo modo nell'indifferenza generale......
QUALCOSA sta
distruggendo la salute di una generazione di bambini e, nonostante sia
stato finalmente riconosciuto il legame con l'ambiente, ci costringono a
sopportare ancora e ancora silenzi o peggio ancora dati che vorrebbero
convincerci del contrario.
Il diritto alla
salute è riconosciuto dalla Costituzione e lo rivendichiamo per tutti:
i
genitori non staranno a guardare inerti troppo a lungo. Nessuno ci
conti più.......Qui l'articolo integrale
Ornella Tarullo
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