COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

08 agosto 2013

Germania: termoelettrico in crisi attacca le rinnovabili

Tratto da Greenstyle

 Crisi termoelettrico in Germania per colpa di eolico e fotovoltaico

L’unica cosa certa è che, anche dal punto di vista economico, le rinnovabili stanno sconvolgendo la produzione di energia persino nella Repubblica Federale. La cui rete elettrica, a detta dell’associazione degli ingegneri VDE, potrebbe reggere fino al 40% di energia rinnovabile senza grossi problemi.

Anche in Germania le energie rinnovabili stanno facendo una concorrenza spietata al settore termoelettrico, mettendo in crisi le centrali elettriche a carbone e gas naturale.  
Come già successo in Italia, dove molte centrali di nuova costruzione che usano il metano come combustibile sono in crisi e non producono più a sufficienza per ripagare gli alti costi di costruzione, anche nel cuore dell’Europa la priorità di cui godono sulla rete elettrica eolico e fotovoltaico sta costringendo le centrali tradizionali a restare ferme per gran parte dell’anno.
Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Der Spiegel, infatti, una trentina di impianti della Renania Settentrionale-Vestfalia rischia la chiusura. Ben 29 impianti su 72, tra gas e carbone, vengono definiti “candidati al problema”: a partire dal 2014 saranno fuori mercato e non riusciranno a produrre energia a sufficienza e a prezzo abbastanza competitivo per restare aperte.
Il problema è in parte diverso rispetto a quanto siamo ormai abituati a vedere in Italia, dove eolico e fotovoltaico rubano spazio alle termoelettriche durante le ore di maggior consumo di energia elettrica togliendo loro la fetta più cospicua di guadagni. Se da noi la questione è tutta quantitativa in Germania è anche qualitativa, di prezzo.
Energia abbondante prodotta da sole e vento che sta facendo scendere troppo il prezzo.
Il mercato elettrico tedesco, a differenza di quello italiano, è infatti sufficientemente liberalizzato da permettere un calo consistente del prezzo di vendita dell’elettricità quando sale la produzione.
 Così, in Germania, molte vecchie centrali che dovrebbero chiudere solo nel 2051 già tra due anni non riusciranno a produrre a prezzi competitivi.  
Anche quelle più recenti, che sono più efficienti e in teoria dovevano ripagarsi entro il 2030, iniziano a essere a rischio.
Queste previsioni provengono da uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente regionale di Düsseldorf, tenuto riservato ma del quale Der Spiegel è riuscito ad avere una copia.
A subire maggiormente la concorrenza delle rinnovabili sarebbero le centrali di RWE, Vattenfall ed EnBW. Persino il gigante E.On non avrebbe più utili dalla produzione di energia e l’amministratore delegato Johannes Teyssen nei giorni scorsi ha dovuto ammettere che l’azienda ha perdite per diversi miliardi di euro
Oltre al prezzo basso dell’energia impianti tedeschi devono anche fronteggiare un calo della domanda derivante dalla crisi economica nei paesi sudeuropei, che ormai importano pochissima elettricità dalla Germania.

Leggi l'articolo integrale 

_________________

Tratto da Greenbiz

Germania: termoelettrico in crisi attacca le rinnovabili

Le grandi utility del termoelettrico tedesche minacciano la fermata degli impianti: da quando c'è il boom delle rinnovabili guadagnano troppo poco e rischiano il fallimento.
Le azioni di E.ON , RWE e EnBW, le tre maggiori compagnie elettriche della Germania, hanno perso il 60% del valore negli ultimi tre anni e, insieme, hanno un debito che supera i 73 miliardi di euro. Cos'è successo a quello che un tempo era il comparto termoelettrico più grande e potente d'Europa?
Semplice: soffre la concorrenza delle rinnovabili.
Lo sfogo delle utility è stato raccolto da Reuters che, in un articolo pubblicato ieri, fa i conti in tasca a queste aziende e traccia un quadro a tinte fosche per le centrali a gas, olio e carbone tedesche.  

Il problema è identico a quello lamentato in Italia da Assoelettrica: le rinnovabili hanno priorità sulla rete e le centrali tradizionali restano ferme a guardare mentre splende il sole o tira il vento.......

Le grandi compagnie elettriche, quindi, tornano a chiedere il taglio degli incentivi in considerazione del fatto che ormai fotovoltaico ed eolico costano sempre meno.........
C'è anche da dire che le grandi utility posseggono appena il 7% della potenza rinnovabile installata in Germania: come in Italia, infatti, invece di tuffarsi nell'affare del futuro sono rimaste aggrappate a quello del passato nel tentativo di difendere gli investimenti già fatti negli anni scorsi
Investimenti per i quali, va detto, devono ancora restituire i soldi alle banche

Il risultato è stato che anche gli impianti più efficienti e moderni, come la centrale a gas bavarese Irsching 5 di E.ON, nel 2012 hanno lavorato solo per il 50% delle 4.000 ore necessarie a ripagare l'investimento iniziale. E sarà così anche nel 2013 e in futuro, se non cambiano le normative.
E sono in calo anche i ricavi per MWh venduto: producendo dal carbone si guadagnano 11 euro al MWh, il 50% in meno che nei tre anni appena passati, mentre da una centrale a gas si guadagnano 16 euro al MWh.

Leggi l'articolo integrale di  Peppe Croce

Nessun commento: