SEMPRE......... a proposito di Autorizzazione integrata ambientale ci permettiamo un "breve riassunto "di alcuni dei nostri molti post riguardanti
"L' AIA e la Centrale a carbone" ricordando che opera in mezzo alle nostre case in deroga all' AIA da ormai 5 anni.
Leggi Autorizzazione Integrata Ambientale: AIA, gambe corte e... memoria lunga
AIA, gambe corte e... memoria lunga
Sono
ben cinque anni che attendiamo che i vecchi impianti a carbone della
locale centrale siano seriamente adeguati alle norme di legge!Riteniamo opportuno evidenziare e segnalare che ad
oggi non ci risulta che alcun amministratore o politico abbia
commentato o fatto osservazioni sul nostro comunicato "l' AIA con le
gambe corte" dell'8 marzo 2012 nel quale, tra l'altro, si diceva"se
abbiamo compreso bene, e vorremmo sinceramente essere smentiti, la
Regione Liguria nella delibera, invece di pretendere una ottemperanza
dovuta da anni sui vecchi impianti, ha inserito una terminologia nuova “AIA per il periodo transitorio”.....
Leggi
EVASIVA RISPOSTA DEL MINISTERO : "COMMISSIONE SCADUTA PER ORA NIENTE AIA"
Stralcio tratto da Uomini Liberi
di Virginio Fadda e Agostino Torcello
ACCORDO DI POTENZIAMENTO A CARBONE DI TIRRENO POWER
INQUINAMENTO DA CARBONE OLTRE I LIMITI IMPOSTI
DALLA UE E SENZA AUTORIZZAZIONE AIA
Violazione delle normative della Unione Europea (Direttive AIA IPPC- 2005) e della normativa italiana (Dlgl. 128/2010) in quanto si
accetta che i vecchi gruppi a carbone possano continuare a inquinare da
oggi almeno per altri 9 anni ( fino al 2021) con emissioni inquinanti
ben al di sopra dei limiti AIA come ammesso dalla Regione stessa e come riconosciuto anche dal Ministero dell’Ambiente.
Considerazione di Uniti per la Salute
Scrivevamo nel 2011:E per l' AIA della Centrale di Vado Ligure che lavora in deroga da oltre 4 anni...... QUANTO DOVREMO ATTENDERE ANCORA?
...... E' sempre più fondamentale porsi alcune semplici domande:
COME STA IL NOSTRO AMBIENTE?
COME STIAMO NOI CITTADINI ESPOSTI?
PERCHE'” il presidente Burlando ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda”
PERCHE'” il presidente Burlando ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda”
Riportiamo il nostro post
del 20 dicembre 2011
A BREVE AZIONI IN SEDE GIUDIZIARIA PER LA RESPONSABILITA' DI ENTI E DI SINGOLE PERSONE
Comunicato:
Apprendiamo
dagli organi di informazione che la Regione Liguria avrebbe approvato
la convenzione per il via libera al potenziamento a carbone della
centrale. Un titolo recita: Tirreno Power, compensazioni per l’impatto ambientale:
1 milione a Vado e Quiliano, 7,5 milioni alla Regione.
In attesa di leggere il documento,
riteniamo di poter affermare che con le prospettate compensazioni si
ammette finalmente che esiste un impatto connesso al potenziamento.
E
quindi ci domandiamo se esista denaro sufficiente per compensare la
salute dei cittadini, ricordando la chiara posizione dell’Ordine dei
Medici e la perizia GIURATA in tribunale dello Studio Terra (commissionata dai comuni di Vado e Quiliano) dove è tra l’altro affermato “…
Questo fa pensare che il giudizio positivo di compatibilità ambientale dell’opera rilasciata dal ministero dell’Ambiente sia in netto contrasto con il principio di tutela e precauzione della salute dei cittadini, senza l’acquisizione preventiva dei risultati di opportuni approfondimenti”.
Nonostante il NO al potenziamento proclamato alla viglia
delle elezioni, nonostante l’enorme documentazione tecnica, medica e
scientifica, nonostante il motivato parere negativo dei sindaci di Vado e
Quiliano e di ben 16 altri comuni, la Regione avrebbe dunque dato questo
via libera.
Poichè riteniamo di aver ravvisato nella procedura gravi irregolarità,
annunciamo che a breve, con diversi Comitati, Associazioni e Partiti, saranno avviate ulteriori azioni in sede giudiziaria
dove verranno evidenziate quelle che riteniamo responsabilità sia di enti sia di
singole persone.
Le migliori tecnologie di filtraggio delle polveri fini ed ultrafini?
E Poi...... anche
Leggi BREF (07.2006)
European Commission INTEGRATED POLLUTION PREVENTION AND CONTROL Reference document on
COMUNICATO:L’AIA con le gambe corte
Comunicato del 8 marzo 2012
L’AIA con le gambe corte
Ci
è stato segnalato un documento ufficiale apparso sul sito del Ministero
dell’ Ambiente che riteniamo assolutamente clamoroso per la vicenda
“centrale”: questa con nota del 31 gennaio 2012 “integra” la domanda di AIA già presentata nel 2007 in cui si parla di “AIA per il periodo transitorio”(sic)
Le leggi che regolano la materia ci paiono estremamente chiare, e tuttavia su questo tema si leggono e si ascoltano dichiarazioni le più varie e complesse (complessità voluta ad arte?)
Noi abbiamo sentito autorevoli pareri legali e tecnici che ci hanno portato a formulare le seguenti considerazioni:
La legge italiana e la normativa europea impongono che impianti come la centrale di Vado Quiliano siano sottoposti a procedura di AIA (autorizzazione integrata ambientale) affinché gli stessi impianti siano adeguati alla migliori tecnologie disponibili (con acronimo inglese BAT) onde contenere le emissioni
La legge italiana e la normativa europea impongono che impianti come la centrale di Vado Quiliano siano sottoposti a procedura di AIA (autorizzazione integrata ambientale) affinché gli stessi impianti siano adeguati alla migliori tecnologie disponibili (con acronimo inglese BAT) onde contenere le emissioni
Questa
centrale (almeno dal 2007, data della domanda) risulta sprovvista di
tale autorizzazione e quindi da almeno cinque anni non si sono
realizzate le procedure AIA per il contenimento delle emissioni. Abbiamo
segnalato più volte che, secondo noi, le amministrazioni avrebbero
dovuto da tempo porre la questione in modo fermo ed ultimativo a tutela
dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Ora nella delibera del dicembre 2011 con cui la Regione Liguria concede l’intesa per un altro gruppo a carbone da ben 460 MW è citato testualmente come condizione che “sia ripresentata da parte del proponente la domanda di AIA per il periodo transitorio per le sezioni esistenti”.
Ora nella delibera del dicembre 2011 con cui la Regione Liguria concede l’intesa per un altro gruppo a carbone da ben 460 MW è citato testualmente come condizione che “sia ripresentata da parte del proponente la domanda di AIA per il periodo transitorio per le sezioni esistenti”.
Ci domandammo allora: “come mai viene chiesto all’azienda di ripresentare la domanda AIA per il periodo transitorio? Perché la Regione non impone da subito l’adeguamento alle migliori tecnologie disponibili, visto il ritardo risalente al 2007?”
Sinceramente
e molto ingenuamente pensammo ad una reiterazione, per sottolineare la
necessità dell’AIA a tutela dei cittadini. Leggemmo poi numerosi commenti
di autorevoli amministratori e politici che ci suonavano più o meno così:
“tranquilli, prima del nuovo impianto sarà fatto l’adeguamento AIA ai vecchi
gruppi, non possiamo mica tenerci questo inquinamento (definito anche
“colossale”)”.
Oggi
apprendiamo da un documento ufficiale risalente al 31 gennaio 2012 che la
centrale formula una nuova richiesta di AIA “in coerenza con quanto previsto
dalla Regione Liguria” in cui si parla, tra gli altri, di interventi per
gli ossidi di zolfo che “consentiranno di rispettare nel periodo transitorio,
antecedente il completo rifacimento delle unità esistenti, il limite di 350 mg/Nm3” per SOx.
Riassumendo, se abbiamo compreso bene, e vorremmo sinceramente essere smentiti, la Regione Liguria nella delibera, invece di pretendere una ottemperanza dovuta da anni sui vecchi impianti, ha inserito una terminologia nuova “AIA per il periodo transitorio”. (Ci
domandiamo per quale motivo la Regione abbia preso l'iniziativa di
condizionare/adeguare/limitare una procedura ben definita per legge
nazionale, credendo che ciò esuli dai suoi poteri).
Quindi,
ripetiamo, se abbiamo compreso bene, ci terremo i vecchi gruppi (per cui
il presidente della regione ha parlato di inquinamento colossale), ancora per
molti anni. Infatti il limite proposto per i fantomatico periodo transitorio ad
esempio per SOx di 350 mg/Nm3, ci pare, dai diagrammi della stessa azienda,
sovrapponibile ai quantitativi attualmente emessi come medie
mensili e dichiarati dalla centrale. Ragionamento analogo per ossidi di
azoto.
Anche sulle polveri quello che viene proposto come il "conseguimento del limite di 20 mg/Nm3" in realtà corrisponderebbe ad un quantitativo addirittura superiore a quanto attualmente risulta dai diagrammi della azienda come media mensile (dich. ambientale 2010 pag 14 e 15).
Anche sulle polveri quello che viene proposto come il "conseguimento del limite di 20 mg/Nm3" in realtà corrisponderebbe ad un quantitativo addirittura superiore a quanto attualmente risulta dai diagrammi della azienda come media mensile (dich. ambientale 2010 pag 14 e 15).
A questo
punto chiederemo conto con tutti i mezzi legalmente consentiti ed in tutte le
sedi di questa situazione che, riteniamo, condannerebbe il nostro territorio
ancora per molti altri anni a subire un inquinamento dai vecchi gruppi a carbone
3 e 4 rispetto ai quali l’Ordine dei medici parla di “minaccia reale e
consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di
Savona” .
Chiediamo
con forza ai sindaci, nella loro veste di primi responsabili della
tutela della salute pubblica di pretendere con ogni mezzo l’ottemperanza
e l’applicazione da subito dell’AIA secondo la legge in vigore (e non secondo artificiose versioni “transitorie”) a
tutela della popolazione che comunque ha già subìto per anni un
inquinamento da impianti non adeguati alle migliori tecnologie
disponibili e per evitare il procrastinarsi negli anni di questa
incredibile situazione: conseguentemente chiediamo anche di procedere con i ricorsi amministrativi.Per quanto riguarda l’inopinata sottoscrizione accordi/convenzioni, ci permettiamo di ripetere quanto già espresso: qualora
le Amministrazioni Comunali firmassero gli accordi che vengono loro
proposti, darebbero di fatto il via libera al potenziamento, e
rischierebbero quindi di vedere dichiarati improcedibili i ricorsi al
TAR da essi già presentati, nonché di precludersi la
possibilità di proporre altre impugnative contro il decreto approvativo
del Ministero dello Sviluppo Economico di autorizzazione alla
costruzione del nuovo impianto.
Naturalmente, assumendosene ogni responsabilità, giuridica e morale.
Uniti per la
Salute ONLUS
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