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04 luglio 2012

Ma il futuro non sarà a carbone


Tratto da La Repubblica

Ma il futuro non sarà a carbone

Valerio Gualerzi


CHINA/ 
Il clamoroso boom delle rinnovabili è macchiato in questi giorni dall’effetto collaterale di aver rimesso in gioco il carbone. A fare le spese dell’energia pulita sono soprattutto i moderni e più efficienti cicli combinati a gas, mentre le vecchie centrali a carbone, grazie ai costi apparentemente inferiori (sono sempre al netto del prezzo sanitario e ambientale), riconquistano spazio.
Una tendenza preoccupante che in mancanza di interventi normativi (la più volte annunciata carbon tax ad esempio) rischia di depotenziare fortemente i vantaggi ottenuti con la crescita di sole e vento.
Uno scenario al centro in questi giorni di diversi interventi e commenti preoccupati. 
Davvero sarà la fonte più antica e inquinante a beneficiare di tutta la fatica fatta per far decollare le rinnovabili? Secondo uno dei massimi esperti del settore la risposta è no. 
Michael Liebreich, capo dell’autorevole Bloomberg New Energy Finance, è convinto che il futuro sarà un altro, per lo meno su scala globale. L’analista, in un’intervista a David Roberts di Grist, ci regala una visione molto più ottimistica.
La sua analisi si sofferma su Stati Uniti e Asia, mondi energetici a noi lontani, ma decisamente più importanti di quello europeo quando si tratta di valutare le conseguenze sul clima. Liebreich si dice convinto che l’era del carbone negli Stati Uniti sia tramontata definitivamente. ..... Ciò che è accaduto dal 2000 ad oggi non è prorogabile in Cina e non è ripetibile altrove. La crescita cinese non sarà più la stessa né da un punto di vista quantitativo né qualitiativo sia in conseguenza dell’impegno del governo che ha fissato obiettivi energetico-ambientali molto ambiziosi, sia delle ripetute proteste popolari.....

L’analista è convinto poi che ci sia un problemi di costi, con il prezzo del carbone destinato a non rimanere così basso a lungo.
Il capo di Bloomberg New Energy Finance introduce poi un altro tema molto interessante per escludere che l’esperienza cinese si possa replicare altrove, magari in India o in Vietnam. “Rispetto al 2002, quando la Cina fece le sue scelte strategiche, oggi sappiamo molte più cose sulle energie pulite. 

E’ come se fossimo in un posto diverso, il mondo è molto più consapevole. Non dico che ci sarà una svolta repentina, ma la tendenza è inesorabile. Il prezzo del carbone, la comprensione delle esternalità, la comprensione delle tencologie verdi…quel periodo di boom del carbone non lo vedremo mai più”.......

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