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28 novembre 2015

Azione di Greenpeace alla vigilia della Cop21 : Mongolfiera sulla Tour Eiffel

Tratto da Adnkronos

Mongolfiera sulla Tour Eiffel, azione di Greenpeace alla vigilia della Cop21

Mongolfiera sulla Tour Eiffel, azione di Greenpeace alla vigilia della Cop21
Oggi una mongolfiera di Greenpeace si è alzata accanto alla Torre Eiffel portando sul cielo di Parigi il messaggio: “Rinnoviamo l’energia”. L’azione è stata compiuta mentre la capitale francese si appresta a ospitare i leader mondiali per il vertice sul clima delle Nazioni Unite. La Cop21 sarà un’occasione per tutte le nazioni di negoziare un accordo globale e vincolante sul clima. 
"La conferenza di Parigi è un’opportunità per rendere il mondo un posto più sicuro - dichiara Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International, parlando ai piedi della Torre Eiffel - Qualsiasi decisione prenderanno i leader riuniti a Parigi, le rinnovabili hanno già cominciato a scalzare i combustibili sporchi e pericolosi del passato. Sarà una gara fra l’aumento delle temperature e l’affermarsi delle tecnologie pulite, e i negoziati di Parigi potrebbero accelerare la transizione verso le rinnovabili. Ma le persone chiedono di agire. Per questo la nostra mongolfiera porta il messaggio “Rinnoviamo l’energia”".
Naidoo, di origini sudafricane e veterano del movimento anti-apartheid, ha aggiunto: "Le radici del terrorismo sono molte e complesse, ma indubitabilmente i cambiamenti climatici aumentano l’instabilità e l’insicurezza delle regioni più esposte ai conflitti. Per decenni la nostra dipendenza dal petrolio è stata causa di guerre, e ogni azione concreta contro i cambiamenti climatici non potrà che trasformare il Pianeta in un luogo più sicuro".

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Tratto da Il Fatto Quotidiano

Cop21, Naomi Klein voce narrante di This Changes Everything

Siamo una specie avida e ottusa, e se questo è vero non c’è speranza. Per fortuna però durante questo cammino ho incontrato persone che lottavano, e ho capito che il problema non sono gli umani ma una storia che siamo andati avanti a raccontarci per 400 anni. E questa storia è il capitalismo”. 
Non potrebbe essere più chiara Naomi Klein, la celebre autrice di No Logo, voce narrante di This Changes Everytingdocumentario ambientalista che prende il nome dal suo ultimo libro e che sarà nelle sale italiane il 2 dicembre. Frutto di quattro anni di lavoro in giro per il mondo, racconta dalle battaglie contro l’estrazione di bitume nelle foreste del Canada, la fratturazione idraulica in Nord America, le centrali a carbone in India, le miniere in Grecia. Il documentario assume ancora più importanza in vista della conferenza sul clima Cop21 che si apre domenica a Parigi.
Proiettato ad Amsterdam sui muri di una vecchia centrale a carbone, ad Atene alimentato dall’energia cinetica delle biciclette, a Roma in anteprima nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio alla presenza della presidentessa Laura Boldrini, che ha detto: “Alla Cop21 di Parigi dovranno essere gettate la basi per una possibile convivenza in questo pianeta”. Non è stato molto d’accordo il regista Avi Lewis, marito di Naomi Klein, che ha ricordato come a Parigi “non si discuterà nemmeno dei limiti di estrazione di energia fossile, che sono oggi il problema più stringente”. Sempre Avi Lewis a proposito della tragedia del climate change non ha lesinato critiche alla mancanza di lungimiranza dei governi che parlano bene ma poi agiscono male”, e non si è nemmeno risparmiato una stoccata al governo italiano per le trivellazioni nel mare Adriatico.
Tra comunità di indigeni che lottano in nome di diritti ancestrali sul territorio e piccoli villaggi che si ribellano alla corruzione dei loro politici, il documentario ovviamente simpatizza con gli ultimi della terra, che sono poi i primi a subire le conseguenze della devastazione ambientale. “Crescita è il nome che più si avvicina oggi a una divinità globale. ....
Per ogni vittoria locale però, c’è l’ennesima decisione presa a discapito delle popolazioni e delle loro battaglie. Per questo dice ancora Avi Lewis a ilfattoquotidiano.it: “Per ottenere dei risultati vanno abbattuti i pilastri centrali del neoliberismo, oggi in particolare quelle leggi internazionali che diventano lo strumento che permette agli investitori stranieri, e quindi alle multinazionali, di citare in giudizio un governo perché le sue leggi locali potrebbero privarli di guadagno. Ovvero il cuore di trattati come il ttip, tisa e ttp. Non è possibile che comitati di presunti esperti non eletti dalle popolazioni possano poi decidere in favore delle multinazionali e dei loro guadagni invece che della tutela delle persone e dell’ambiente. E’ la logica mortale del libero scambio”....
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