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17 settembre 2017

Deriva Elettrosmog, Medici ISDE: “Fermate Il 5G, È Un Rischioso Esperimento Sulla Salute”

Di Maurizio Martucci

Deriva Elettrosmog, Medici ISDE: “Fermate Il 5G, È Un Rischioso Esperimento Sulla Salute”

Tratto da Ultimavoce.it
La parabola Davide contro Golia rivive nel 5G? Da una parte (attesi gli aggiornamenti OMS sugli effetti cancerogeni dell’elettrosmog, classe 2B IARC) l’appello al Governo per anteporre all’inarrestabile avanzata dell’irradiazione elettromagnetica l’inalienabile diritto di tutelare la salute pubblica. 
Dall’altro il business per l’ipercomunicazione mondiale in wireless, ricca torta da 225 miliardi di Euro fino al 2025 (stima UE), con l’asta per le nuove frequenze prevista nella prossima legge di bilancio (introito, almeno 2 miliardi). In mezzo (tipo cavie), 4 milioni di inconsapevoli abitanti tra Milano, Bari, L’Aquila e Matera che (fonte Ministero per lo Sviluppo Economico) per primi entreranno nella sperimentale fase di lancio della tecnologia di quinta generazione, il 5G sponsorizzato dall’Europa nel 5G Action Plan come strategia “per affrontare la sfida di rendere la realizzazione di 5G per tutti i cittadini e le imprese entro la fine di questo decennio”. 
Una sfida al futuro da pagare a caro prezzo: cosa si rischia se saranno ignorate le possibili ripercussioni sanitarie dell’invisibile groviglio elettromagnetico, senza precedenti nella storia dell’umanità? Nuove mini stazioni radio base (microcelle Massive MIMO e Beamforming) saranno infatti installate sui tetti di migliaia di case italiane, si pensa addirittura una per ogni abitazione, da sommare ai 60.000 siti di ripetitori di telefonia mobile già esistenti (Telecom ne ha 17.000, Vodafone altrettanti, Wind Tre ulteriori 26.000). E in più: saranno alzati i livelli di riferimento indiretti in campo elettrico? 
Se si, come e con quali pericoli per la salute?

Urge “una moratoria per l’esecuzione delle ‘sperimentazioni 5G’ su tutto il territorio nazionale sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario (Ministero Ambiente, Ministero Salute, ISPRA, ARPA, dipartimenti di prevenzione), non siano messe in atto valutazioni preliminari di rischio secondo metodologie codificate e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari sugli esposti, che dovrebbero in ogni caso essere opportunamente informati dei potenziali rischi”. L’appello dell’ ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente (l’International Society of Doctors for the Environment è in rapporto consultivo con l’OMS e l’UNECOSOC) denuncia che per promuovere il 5G si “renderà necessaria l’installazione di numerosissimi micro-ripetitori (con aumento della densità espositiva). Esiste la possibilità che quasi ogni palazzo possa avere una micro-antenna 5G”.....Continua qui
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Gli scienziati lanciano l’allarme sui possibili effetti nocivi sulla salute dovuti alla tecnologia 5G

13 settembre 2017
Noi sottoscritti, più di xxx scienziati da xxx paesi, chiediamo la moratoria all’introduzione della tecnologia di telecomunicazione di quinta generazione, detta anche “5G”, fino a che scienziati indipendenti dall’industria non avranno completamente studiato i potenziali pericoli per la salute umana e per l’ambiente. La tecnologia 5G aumenterà sensibilmente l’esposizione ai campi elettromagnetici di radiofrequenza, aggiungendoli a quelli prodotti già dalle tecnologie 2G, 3G, 4G, Wi-Fi e altre. E’ stato dimostrato che i campi elettromagnetici di radiofrequenza sono dannosi per l’Uomo e per l’ambiente.
Con l’uso sempre più intensivo delle tecnologie senza filinessuno potrà evitare di essere esposto perché, a fronte dell’aumento di trasmettitori della tecnologia 5G (all’interno di abitazioni, negozi e negli ospedali) ci saranno, secondo le stime, “da 10 a 20 miliardi di connessioni” (frigoriferi, lavatrici, telecamere di sorveglianza, autovetture e autobus autoguidati, ecc.) che faranno parte del cosiddetto Internet delle Cose”. Tutto questo potrà causare un aumento esponenziale della esposizione totale a lungo termine di tutti i cittadini europei ai campi elettromagnetici da radiofrequenza.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ovvero l’agenzia che si occupa di cancro per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2011 ha concluso che i campi elettromagnetici nelle frequenze da 30 KHz a 300 GHz sono “Possibili Cancerogeni per l’Uomo”, inserendoli nella classificazione del Gruppo 2B. Tuttavia, nuovi studi come quello del Programma Nazionale di Tossicologia degli Stati Uniti, di cui si è detto sopra, e diverse indagini epidemiologiche, tra cui gli ultimi studi sull’utilizzo di telefoni cellulari e sui rischi di cancro al cervello, confermano che le radiazioni da radiofrequenza sono cancerogene per gli esseri umani.
Gli effetti nocivi dell’esposizione alla radiofrequenza sono già stati dimostrati continua qui

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