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07 aprile 2010

2010/04/07 "Centrale Enel Civitavecchia, l'ordinanza di chiusura firmata dal sindaco

A PROPOSITO........DI RESPONSABILITA' DEI SINDACI
Tratto da Il Corriere Adriatico.it

Centrale Enel Civitavecchia, l'ordinanza di chiusura firmata dal sindaco

ROMA (6 aprile) - Giovanni Moscherini, sindaco di Civitavecchia, ha firmato alle 18,30 l'ordinanza urgente per lo stop alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Il provvedimento sarà esecutivo da domani.

Il sindaco «ordina la sospensione di ogni attività produttiva presso la centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord per 15 giorni a decorrere da domani 7 aprile, salva la revoca anticipata dell'interdizione laddove sia comunicato al comune, da parte degli enti preposti, l'avvenuto espletamento delle verifiche ritenute opportune». Inoltre alla «società Enel Produzione SpA ordina di provvedere, in condizione di sospensione dell'attività produttiva, alla verifica dell'idoneità delle procedure adottate e delle misure di sicurezza in essere (verifica 'a freddo') nonchè successivamente, di rinnovare tale verifica alla ripresa dell'attività produttiva ('verifica 'a caldo'). Copia dell'ordinanza deve essere notificata alla società Enel Produzione Spa, nonchè, per quanto di competenza, all'Ispel, all'Asl Rm/F, all'Inail ed alla Direzione provinciale del lavoro di Roma».

Il sindaco opera in questo caso come autorità di governo sulla base del Testo unico degli enti locali (art.54 comma 4) perchè responsabile dell'incolumità pubblica e dopo la richiesta di garanzie e sicurezza sul lavoro avanzata da lavoratori e sindacati e concordata con le autorità locali. L'ordinanza «contingibile e urgente» sarà entro stasera sul tavolo del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, come prevede la prassi.

CIVITAVECCHIA, INDAGATI SETTE DIRIGENTI DELL'ENEL/Civitavecchia, dopo l’incidente mortale il sindaco chiude la centrale

Tratto da Leggo.it

CIVITAVECCHIA, INDAGATI SETTE DIRIGENTI DELL'ENEL

Sarà operativa da domani l'ordinanza urgente, firmata alle 18:30 di oggi dal sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini, per lo stop alla centrale Enel di Torre Valdaliga Nord. Con il provvedimento il sindaco «ordina la sospensione di ogni attività produttiva presso la centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord per 15 giorni a decorrere da domani 7 aprile, salva la revoca anticipata dell'interdizione laddove sia comunicato al comune, da parte degli enti preposti, l'avvenuto espletamento delle verifiche ritenute opportune».

DIECI INDAGATI, 7 DIRIGENTI ENEL Gli indagati per l'incidente alla centrale Enel di Civitavecchia, in cui ha perso la vita Sergio Capitani, sono in tutto 10, di cui 7 dirigenti Enel, 2 della ditta di manutenzione Guerrucci e 1 della Chiodi. I sette avvisi di garanzia sarebbero stati recapitati al direttore della centrale, al suo vice, al responsabile sicurezza dell'impianto, e a quattro tecnici in servizio a Torrevaldaliga nella giornata dell'incidente...........Leggi l'articolo integrale

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Tratto da Greenreport [ 6 aprile 2010 ]

Civitavecchia, dopo l’incidente mortale il sindaco chiude la centrale

Ignorati gli allarmi degli ambientalisti

LIVORNO. Dopo che sabato nella centrale a carbone dell'Enel di Civitavecchia è morto un operaio addetto alla manutenzione, Sergio Capitani, oggi il sindaco della città laziale, Giovanni Moscherini, d'accordo con i presidenti delle province di Roma e di Viterbo, ha annunciato davanti agli operai della centrale riuniti in consiglio comunale «La chiusura della produzione della centrale Enel di Torrevaldaliga per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva su quanto accaduto. Tre morti in tre anni sono troppi. Da domani mattina la produzione della centrale e il cantiere sono fermi. .... Secondo Moscherini la chiusura della centrale è assolutamente necessaria «Perché su questa materia la nuova fabbrica, la trasformazione a carbone, non può vivere nell'incertezza della sicurezza. I lavoratori non possono vivere nell'incertezza della sicurezza e l'unico modo per chiarire è capire cosa non va a garanzia del buon funzionamento dell' impianto».

Che a dire queste cose sia un esponente politico che ha accettato la trasformazione a carbone della centrale e che ad applaudirlo siano gli stessi operai e sindacalisti che hanno contestato le manifestazioni delle associazioni ambientaliste contrarie ed i blitz di Greenpeace, rende la cosa piuttosto significativa.

Eppure che la situazione non fosse rosea era stato nuovamente descritto in un dossier di Legambiente "Carbone: vecchio, sporco e cattivo" di meno di due mesi fa (10 febbraio 2010) che aveva come sottotitolo: «Civitavecchia, Vado Ligure, Fiumesanto, Porto Tolle e Saline Joniche: la folle marcia indietro del nostro Paese verso la preistoria energetica Perché il combustibile killer del clima non serve all'Italia ma solo agli affari delle aziende e ci allontana dagli obiettivi europei al 2020».

Ecco come il dossier degli ambientalisti descrive la centrale a carbone di Civitavecchia: «Nonostante referendum, manifestazioni e iniziative di cittadini e di molte istituzioni, l'impianto di Torre Valdaliga Nord è oggi in piena fase di avviamento. La produzione di elettricità dal primo gruppo è partita nel giugno 2009 e mancano ormai poche settimane perché anche la seconda sezione entri in esercizio. L'impianto, una volta entrato completamente in azione, produrrà elettricità da 1.980 MW per 6.500 ore all'anno di lavoro, sarà il secondo in Italia per emissioni di gas serra e aggraverà ulteriormente la situazione già critica di uno dei più grandi poli di produzione termoelettrica d'Europa. Si supereranno i 6.700 MW di potenza installata, insieme alle centrali di Torre Valdaliga Sud e di Montalto di Castro, impianti questi particolarmente impattanti che superano regolarmente le soglie INES di diversi inquinanti, come ossidi di zolfo, ossidi di azoto, cadmio, cromo e nichel. Intanto i lavori di riconversione vanno avanti e si produce energia da carbone operando con una sorta di proroga dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e in attesa di un rinnovo richiesto con una documentazione carica di incongruenze: manca un'analisi del contesto territoriale in cui si inserisce l'impianto, non è esauriente la descrizione del tipo e dell'entità delle emissioni né la definizione dei valori limite, non vengono descritte le caratteristiche chimico-fisiche del carbone utilizzato, non sono esplicitati né il carico inquinante delle acque depurate né la gestione dei fanghi. Inoltre non tranquillizza il fatto che le prescrizioni individuate nel Decreto VIA n. 680/2003 a tutela dei cittadini e dell'ambiente siano in notevole ritardo. Il sistema di monitoraggio della qualità dell'aria non è completo e le centraline sono collocate in punti inadatti alla rilevazione, la rete dell'Osservatorio Ambientale non comunica i dati dal 2005, né sono noti i dati dello SME (il sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni). Il biomonitoraggio ambientale è datato e condotto con metodologie ormai superate. Così come appare inefficace il già discutibile trapianto di Posidonia Oceanica, inserito tra le prescrizioni per mitigare l'impatto della "Darsena energetico grandi masse", che presenta diverse aree distrutte e la prateria in pessimo stato».

«Basta morti assurde per la sciagurata riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga nord, sono uno scandalo insopportabile, sono passati inutilmente tanti anni ma almeno ora la chiusura della centrale serva a dare finalmente quelle regole certe che sono mancate troppe volte fino ad oggi -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, unendosi al dolore per la morte di Sergio Capitani e alla protesta dei lavoratori-. Il modello delle grandi centrali impattanti è vecchio e superato, ormai è chiaro che non crea occupazione stabile bensì precariato e lavoro sempre meno sicuro, risponde solo a logiche di profitto per le quali la sicurezza ambientale è un'inutile aggiunta. Ma oltre al danno ora ci mancherebbe anche la beffa, visto che questo stesso modello si vorrebbe forse anche applicare al quarto gruppo di Torrevaldaliga sud, con una conferenza dei servizi già convocata tra poche ore, l'8 aprile, presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio continuo a 2.500 ore all'anno, di quello che finora sarebbe dovuta essere un gruppo di riserva.

Si fermi tutto, prima di una nuova irresponsabile scelta».

06 aprile 2010

2010/04/06 Crolla miniera di carbone a Xiangning (Cina): 5 morti e 33 dispersi / ESPLOSIONE IN MINIERA CARBONE, 12 MORTI E 10 DISPERSI

Tratto da Mtv News

Crolla miniera di carbone a Xiangning (Cina): 5 morti e 33 dispersi

25 marzo 153 lavoratori bloccati in miniera da una inondazione

Milano, 5 apr. (Apcom) - "Miracolo" in Cina. Così i soccorritori e le autorità locali hanno definito il salvataggio per ora di 115 minatori rimasti intrappolati per sette giorni in una miniera di carbone nel nord della Cina.

Il 25 marzo scorso 153 lavoratori sono rimasti bloccati sotto terra da un'inondazione nella miniera di carbone di Wangjialing, nella provincia settentrionale dello Shanxi. Da allora circa 3.000 tra pompieri, poliziotti e volontari hanno lavorato incessantemente per tirare via tutta l'acqua e trarre in salvo il maggior numero di persone. Da domenica il livello dell'acqua all'interno si è abbassato di oltre cinque metri, con i soccorritori che pompano circa 2mila metri cubi di acqua all'ora. Le speranze di trovare ancora in vita molti dei 153 minatori si sono riaccese nella notte, quando i soccorritori hanno trovato i primi nove superstiti.

Questo incidente arriva al termine di una settimana particolarmente disastrosa per il settore minerario cinese. Quasi trenta persone sono morte e circa duecento sono state date per disperse in cinque diversi incidenti. La sicurezza degli operai lascia a desiderare nelle miniere di carbone cinesi, considerate come le più pericolose del mondo e che forniscono quasi il 70 per cento del fabbisogno energetico del Paese.L'anno scorso, 2.631 persone sono morte nelle miniere di carbone cinesi, una media di circa sette morti al giorno.

http://www.asianews.it/notizie-it/Strage-di-minatori-in-Shaanxi,-Henan,-Shanxi-18050.html

Tratto da La Repubblica


Montcoal (West Virginia, Usa), 07:44

USA: ESPLOSIONE IN MINIERA CARBONE, 12 MORTI E 10 DISPERSI

Almeno dodici minatori sono morti e una decina sono dispersi dopo un'esplosione in una miniera di carbone in West Virginia, Negli Stati Uniti. L'incidente e' accaduto intorno alle 16:30 ora locale (nella notte italiana) in una miniera proprieta' della Massey Energy e situata a Montcoal, a una cinquantina di chilometri a sud dalla capitale dello Stato, Charleston. Sul posto lavorano le squadre di soccorso, tentando di recuperare i corpi, i feriti, ma anche i minatori dispersi. Secondo la proprieta' all'interno della miniera ci sono due rifugi con cibo, acqua e aria sufficiente per sopravvivere almeno quattro giorni. .

Tratto da Apcom/ Incidente in miniera carbone in Virginia, almeno 12 morti

06:54 - ESTERI- 06 APR 2010

Usa/ Incidente in miniera carbone in Virginia, almeno 12 morti

Altre persone sono intrappolate sotto terra
Washington, 6 apr. (Ap) - Almeno dodici persone sono morte e altre ferite in seguito a un'esplosione in una miniera di carbone della Virginia occidentale, nella parte orientale degli Stati Uniti. Lo hanno annunciato i servizi di soccorso. L'esplosione è avvenuta ieri a fine pomeriggio (orario locale) in un sito che appartiene alla società mineraria Massey Energy's Performance Coal Co., circa 48 chilometri a sud della città di Charleston, capitale dello stato. "C'è stata un'esplosione, abbiamo dodici vittime accertate e ci sono ancora dei feriti, oltre a dieci persone intrappolate sotto terra", ha detto un portavoce dei servizi di soccorso della contea di Raleigh. Molte squadre di vigili del fuoco si trovano sul posto per partecipare alle operazioni di soccorso, ha proseguito il portavoce. Il presidente americano Barack Obama ha telefonato in serata al governatore della Virginia occidentale, Joe Manchin, per esprimere le sue condoglianze e offrire il suo aiuto: lo ha reso noto il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, attraverso il social network Twitter. "Non sappiamo ciò che sia successo e lavoriamo con cura sulle operazioni di soccorso", ha dichiarato da parte sua il presidente del gruppo Massey, Don Blankenship, all'emittente locale Wchs, filiale della più celebre Abc. Secondo l'ufficio responsabile della sicurezza delle miniere presso il ministero del Lavoro degli Stati Uniti, gli incidenti nelle miniere di carbone hanno provocato, nel Paese, diciotto morti nel 2009, trenta nel 2008, trentaquattro nel 2007 e quarantasette nel 2006. Quest'anno dodici minatori sono morti a Tallmansville, una piccola città mineraria dello stesso Stato della Virginia occidentale. ..

05 aprile 2010

2010/04/05 "Un fiore per Sergio" /Torrevaldaliga sud facciamo chiarezza"

Tratto da Nocoke tarquinia

"Un fiore per Sergio"
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Un fiore per Sergio:Per non dimenticare

"Il carbone pulito di Civitavecchia uccide"



Chi ha ucciso il giovane di Tarquinia? 
Un tubo scoppiato o chi vuole bruciare carbone a tutti i costi contro il volere dei cittadini del comprensorio? Vogliamo considerare la tragedia una fatalità o vogliano analizzare le condizioni che hanno determinato questa circostanza? 
Hanno scritto commenti miserevoli sul mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte dei lavoratori, siamo certi, finiranno per insinuare che la responsabilità è di chi c’è morto.
La verità è più semplice e più tragica, quella è la fabbrica della morte frutto di un sistema clientelare, voluta dagli affaristi del carbone e sostenuta con forza dai politici per poi prendere i soldi delle compensazioni.


La centrale a carbone nessuno la vuole, i cittadini non la vogliono, la salute non la vuole, l’ambiente non la vuole.
La lotta contro la riconversione a carbone di TVN non ha avuto sosta in questi 10 anni caratterizzati da manifestazioni di piazza contro lo scempio del carbone, da denunce dirette a ministri e ministeri, dalla raccolta di migliaia di firme per referendum e petizioni popolari Europee.Poi c’è chi muore, come è accaduto a Sergio, nel tragico giorno prima della Pasqua.Il lutto dei cittadini è sincero.


Inaccettabile il cordoglio del sindaco di Tarquinia.
 Da una parte prende i soldi del carbone, degli accordi economici con Enel e dall’altra vorrebbe esprimere cordoglio e, come in una tragica beffa, si vorrebbe costituire parte civile per la morte dell’operaio.
Con una mano vorrebbero continuare a prendere i soldi e con l’altra denunciare chi li foraggia, ma dove è finita la dignità?

Quella è la centrale della morte due volte: al suo interno muoiono gli operai vittime di un ambiente di lavoro poco sicuro e della fretta di finire, all’esterno muoiono i cittadini vittime del micidiale inquinamento del carbone.
Morti annunciate dalla protesta di un territorio che chiede giustizia e rispetto e che invece riceve in cambio denunce, diffamazioni e falsità.

Povera Tarquinia, poveri i nostri figli!


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STRALCIO DAL CORRIERE DELLA SERA .IT

PASQUA DI LUTTO A TARQUINIA

Incidente centrale Enel, martedì sciopero dei lavoratori

La manifestazione del 2008 davanti alla centrale (Foto Ansa)
La manifestazione del 2008 davanti alla centrale (Foto Ansa)
VITERBO -
Pasqua di lutto alla centrale dell'Enel a carbone di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia dove sabato è morto un operaio di 34 anni, Sergio Capitani, di Tarquinia (Viterbo) ed altri tre sono rimasti intossicati. La Procura di Civitavecchia ora indaga sulle cause dell'incidente.....
DOLORE E LA RABBIA - E gli operai della centrale, tra il dolore e la rabbia, lamentano le carenze della sicurezza. Martedì prossimo nella centrale ci sarà uno sciopero di otto ore, proclamato dalle segreterie territoriali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. Un primo e immediato segnale dato all’azienda dai sindacati, che non escludono ulteriori iniziative probabilmente successive all’incontro urgente chiesto a Enel, e nel caso questo venisse ritenuto non soddisfacente. I sindacati si dicono «stanchi di denunciare le situazioni di pericolo. Queste tragedie devono essere evitate mediante una completa riorganizzazione del lavoro e delle relative procedure di sicurezza». Per i segretari di zona di zona di Cgil, Cisl e Uil, «non è possibile che la squadra dei rappresentanti della sicurezza svolga i controlli al di là di una recinzione, senza alcuna possibilità di intervenire»
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Tratto da Ambiente e Lavoro

Torrevaldaliga sud facciamo chiarezza

4 aprile 2010

3483[1]E’ stata diffusa la notizia secondo cui il prossimo 8 aprile ci sarà al Ministero dell’Ambiente una conferenza di servizi che fa parte del procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale che è una specie di bollino blu per gli impianti industriali che producono inquinamento, obbligatorio non solo per le centrali termoelettriche. In questo procedimento la società Tirreno Power proprietaria della centrale termoelettrica di Torrevaldaliga sud ha richiesto il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio continuo, a 2.500 ore/annuo, per il 4° gruppo, dalla potenza di 320MW che fu dichiarato “riserva fredda” quando questa centrale a seguito del Decreto autorizzativo MAP 12/2001 fu permessa una riconversione da olio combustibile a gas naturale.

La scelta della riserva fredda ossia, dell’entrata in funzione di quell’unità produttiva, solo quando il gestore di rete ne avrebbe dichiarato la necessità, e quindi in virtù dell’esigenza da parte dell’utenza nazionale. Questa necessità era dettata allora, dalla prospettiva che molte centrali nazionali avrebbero dovuto realizzare riqualificazioni industriali per lo squilibrio, tutto italiano, di un uso eccessivo nelle centrali termoelettriche di olio combustibile non più sostenibile economicamente in virtù dell’elevato costo del greggio. Pertanto sarebbero state escluse dal ciclo produttivo molte unità produttive come lo è stato la vicina Torrevaldaliga nord.

Tornano alla notizia, il Sindaco ha fatto vedere che è caduto dalle nuvole…ed è apparso sdegnato

per le modalità delle procedure in atto che non per il progetto in sé, nel merito del quale, se qualcuno si attendeva fin da subito una netta opposizione a prescindere considerate già le pesantissime servitù inquinanti in cui è fagocitata la città, Moscherini per ora preferisce non esprimersi. La verità è che se questa autorizzazione dovesse passare in quel modo aprirebbe di fatto la strada alla riconversione anche a carbone di quell’unità produttiva perché verrebbero autorizzate oltre a NOX(ossidi di azoto) e CO (monossido di carbonio) anche SO2(anidride solforosa) e Polveri che insieme costituiscono i macroinquinanti che determina anche la combustione del carbone.

Tale riconversione sarebbe illegittima perché avverrebbe senza un procedimento VIA, obbligatorio per le unità superiori alle 300 MW, ed aumentando la potenza dell’impianto che è stabilita per legge, da un Decreto a 1200MW.

Per questo motivo sono intervenuto nel procedimento più volte con 4 osservazioni di cui l’ultima è una diffida alle Autorità competenti a rilasciare tale autorizzazione. Diffida che segue… e per questo motivo sono stato uno dei soggetti convocati per quella conferenza dei servizi dell’8 aprile. Per le motivazioni fin qui espresse sono e siamo, come Lista Civica, contrari a questa autorizzazione perchè di fatto spianerebbe la strada ad un’unità produttiva che non dovrebbe più esserci e che graverebbe su un Territorio quale quello del distretto industriale di Civitavecchia per cui ogni scelta industriale, specie di quella portata, deve essere ponderata e sopratutto analizzata, studiata. Non è nostro stile essere demagogici ma di fronte ad Istituzioni che affrontano in modo superificale le questioni ambientali crediamo che aderire al sondaggio lanciato dall’associazione MDC-consumatori sia una risposta adeguata a chi non vuol collocarsi sui binari della legalità e dello Sviluppo Sostenibile.

Ecco la diffida sul sito Ambiente e lavoro


Tratto da Noalcarbone

carbone e petrolio sulla barriera corallina

Anche questo va incluso nei costi per la produzione energetica mediante carbone
Leggi

"Cargo finisce sulla barriera corallina. Rischio di disastro ecologico in Australia"


03 aprile 2010

2010/04/03 Civitavecchia, operai intossicati in centrale Enel

Tratto da Ansa News

Civitavecchia, operai intossicati in centrale Enel

Si rompe una tubatura, fuga di ammoniaca nell'impianto Enel di Civitavecchia

03 aprile, 13:54
La centrale Enel di CivitavecchiaLa centrale Enel di Civitavecchia
Civitavecchia, operai intossicati in centrale Enel

ROMA - E' morto uno dei quattro operai rimasti intossicati dall'ammoniaca all'interno della centrale Enel a carbone di "Torre Valdaliga Nord", e non nell'impianto Enelgreenpower del Gruppo Enel, come si era appreso in precedenza. L'uomo, dipendente di una ditta appaltatrice, era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Paolo di Civitavecchia. L'incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno nell'area dell'impianto dove viene stoccata l'ammoniaca utilizzata per abbassare le emissioni del monossido di azoto che si sviluppo durante il processo produttivo. Le condizioni degli altri tre operai coinvolti nell'incidente non destano particolari preoccupazioni.Sul posto sono intervenuti cinque squadre dei vigili del fuoco e l'impianto è già stato messo in sicurezza.

Tratto da Ecoblog

La morte annunciata dell'operaio della centrale Enelgreenpower di Torrevaldaliga

Torrevaldaliga

E’ una morte annunciata quella di Sergio Capitani operaio di 33 anni alla centrale Enel Greenpower di Torrevaldiga inaugurata il 30 luglio 2009 dal premier Berlusconi. I comitati cittadini e Greenpeace oramai da anni si battono perché la centrale non è mai stata considerata sicura.

Dopo una integrazione di VIA, concessa dal Ministero dell’ambiente nell’agosto del 2009sembrava che il capitolo sicurezza potesse essere archiviato. Oggi l’incidente: un tubo si è rotto facendo fuoriuscire ammoniaca. Il potente getto ha colpito in pieno Sergio Capitani e altri 3 operai che ora versano in gravi condizioni. Gli inquirenti indagano sulle cause dell’incidente.

Scrivevano nel settembre 2009 i Comitati:

Il fatto che Enel abbia chiesto il rinnovo dell’AIA con due anni di anticipo dimostra la fondatezza delle denunce. Invece il silenzio colpevole dei sindaci e il mutismo dei consiglieri comunali, soprattutto dei medici, stride sempre più con l’attività di chi si batte per salvare questo territorio dall’industralizzazione pesante rilanciata dal carbone. Gli amministratori non vedono, non sentono e non parlano. E non si tratta di questioni sofisticate bensì di cose semplici. Alcuni esempi: nella domanda di rinnovo Enel chiede di bruciare più carbone, 4.500.000 di tonnellate invece delle 3.900.000 autorizzate nel 2003 dal Ministero delle Attività Produttive. Se Enel dovesse spuntarla le 600.000 tonnellate annue in più saranno state approvate anche da chi avrà taciuto e sarà corresponsabile di quell’incremento di morbilità e mortalità che i programmi di calcolo dell’ Unione Europea permettono di calcolare con precisione. Poi c’è la questione del monossido di carbonio (CO) che Enel vuole rilasciare nell’ambiente in quantità tre volte maggiore di quella massima consentita dalle norme europee. Anche in questo caso il silenzio è colpevole.

Foto | Nocoke Tarquinia

01 aprile 2010

2010/04/02" INFINITI AUGURI DI BUONA PASQUA 2010 da UNITI PER LA SALUTE "

INFINITI AUGURI DI BUONA PASQUA

In un uovo virtuale... che possiate trovare come sorpresa... quello che in questo momento più desidera il vostro cuore!!!

Noi di Uniti per la Salute sappiamo benissimo quello che vorremmo trovare nel nostro uovo virtuale e, con la tenacia che solitamente ci accompagna , cerchiamo con atti concreti di salvaguardare e far tutelare il futuro del nostro territorio...........

INFINITI AUGURI di Buona Pasqua a chi ci segue, a chi collabora con noi, a chi partecipa alle nostre speranze, a chi non crede che tutto sia ormai deciso e anche a chi ritiene che le istanze di noi cittadini abbiano una importanza fondamentale nelle scelte dei territori......
E che il sole ..............illumini e scaldi il nostro e il vostro futuro allontanando dall'orizzonte le nuvole di carbone.

2010/04/01"LE NANOPARTICELLE UCCIDONO"


Le nanoparticelle uccidono: è una semplice verità che dovremmo ricordare più spesso.
Il grafico qui sopra è basato sui dati di un lavoro dei ricercatori di Harvard .
I risultati, ottenuti con un follow up di oltre 8000 personeper circa 20 anni, è davvero impressionante.

La mortalità cresce al ritmo di 2,1 ± 0,5 morti per millepersone all'anno per ogni aumento di 10 µg/m³ nella concentrazione di
PM2.5.
Cosa significa questo per l'Italia? Ho preso in considerazione 4 città del Veneto (Verona, Vicenza, Padova, Venezia) dove la concentrazione media annua di PM2.5 negli ultimi tre anni è stata pari a 35 µg/m³ (dati
ARPA).
Secondo il fit sopra riportato ci si dovrebbe aspettare ogni anno oltre 15 morti ogni mille abitanti, ovvero 13000 morti per le 4 città considerate. Se la concentrazione di PM2.5 dimezzasse ci sarebbero all'incirca 3000 morti in meno.
Certo, si tratta di "morti invisibili", nel senso che non è possibile risalire direttamente all'inquinamento atmosferico come causa di morte, ma non sarebbe male, almeno una volta all'anno fare un minuto di silenzio per tutti i morti da particolato.
(1) Si tratta di F.Laden et al.,
Am J Respir Crit Care Med, 2006, 173, 667-672
consultabile on line. La ricerca non è nuova, ma mi è capitata sotto mano solo qualche giorno fa.
E' stata studiata la mortalità (mediata su più anni) in cinque diverse città USA (Portage, Topeka, Watertown, Harriman, St Louis, Steubenville) nei due diversi periodi 1974-1989 e 1990-1998.
Il
grafico originale dell'articolo riporta la mortalitàrelativa alla mortalità di Portage, pari a 10,5 per mille all'anno.
Per rendere il grafico più leggibile ho preferito plottare la mortalità assoluta. Per altri dettagli vedi l'articolo originale.
E' anche impressionante che negli USa si misurasse la concentrazione di PM2.5 già nel 1979, mentre in Italia si è di fatto iniziato solo dopo il 2005!


fonte: http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2010/02/le-nanoparticelle-uccidono.html
CONSIDERAZIONI DI" UNITI PER LA SALUTE"
E A SAVONA DA QUANDO SI MISURANO LE PM 2,5 E COME SI MISURANO?
"DALLE ISTITUZIONI siamo sempre in ATTESA DI UNA DECISA PRESA DI POSIZIONE nell'ottica di RAGGIUNGERE un"EFFICIENTE ,CONTINUO E CAPILLARE MONITORAGGIO DEGLI INQUINANTI SUL TERRITORIO" E SOPRATTUTTO "A NORMA DI LEGGE "
Allo scopo di favorire una corretta informazione su ambiente e salute,riportiamo il link di un Articolo del Dottor Paolo Franceschi Referente Scientifico per la commissione Ambiente e Salute dell’ Ordine dei Medici di Savona che parla delle misurazioni del pm 2,5 a Savona, da leggere attentamente
Articolo del Dottor Paolo Franceschi del 17 Luglio 2009