Tratto da La Repubblica Bari
"Tra i commissari del ministero
c'è anche un ex consulente dell'Ilva"
La denuncia dei Verdi in una lettera al premier Monti che riguarda uno degli esperti chiamati a formulare la nuova Aia, l'autorizzazione ambientale per il colosso siderurgico. Bonelli: "Grave conflitto di interessi"
di CORRADO ZUNINOROMA - Un elemento che avvelena l'informazione sull'Ilva, e sull'inquinamento che l'azienda produce, è il persistente conflitto d'interesse che da anni interessa il più importante gruppo siderurgico italiano. Si è visto e si è ascoltato, grazie alle inchieste di magistratura e alle sue intercettazioni, come la famiglia Riva, proprietaria dell'industria di Taranto e Genova, abbia organizzato nel tempo "un sistema di approccio" nei confronti delle istituzioni esterne (la Regione Puglia, le Asl, lo stesso ministero dell'Ambiente, ma anche i giornali e le tv) che ha garantito un controllo sulle notizie più delicate.
L'ultimo elemento di questo conflitto d'interesse lo hanno portato alla luce i Verdi, con una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti. Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, ha segnalato al premier come uno dei membri della commissione ministeriale Aia (l'organismo che deve rilasciare all'Ilva l'autorizzazione integrata ambientale) sia un esimio chimico del Consiglio nazionale delle ricerche, Mauro Rotatori, professore all'Università di Camerino, che per conto dell'azienda ha già lavorato. E proprio alla certificazione degli inquinanti di Taranto.
Nel marzo 2009, si scopre ora, Ilva spa commissionò al Cnr, e quindi al suo esperto sul tema, il professor Rotatori appunto, "il monitoraggio delle emissioni gassose in atmosfera provenienti dall'impianto di agglomerazione".
Un mese dopo, aprile 2009, l'azienda affidò
Tutto molto interessante, e persino all'avanguardia: tre anni dopo la questione della certificazione delle diossine è diventata centrale nel dibattito sulla chiusura o meno dell'azienda Ilva.
Solo che quei valori rimasero negli archivi del Cnr (ente pubblico) perché commissionati dall'Ilva (azienda privata).
Negli scorsi anni il ministero dell'Ambiente e l'Arpa pugliese, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, chiesero senza ottenerli i risultati dei lavori coordinati dal professor Rotatori.
Il Consiglio nazionale delle ricerche li negò spiegando: "Quelle rilevazioni le abbiamo effettuate in qualità di consulenti dell'azienda". Il direttore regionale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, più volte ha sollevato perplessità sul ruolo del Cnr nella vicenda Ilva: "Sono fra le poche rilevazioni ufficiali esistenti".
Nel primo lavoro, quello di marzo 2009, Rotatori - rilevando come l'Ilva sia "la maggio sorgente di diossina sul territorio nazionale" - formulò per conto dell'azienda alcune ipotesi per anestetizzare il composto: ottimizzare la marcia dell'impianto e le sue condizioni di esercizio, impiegare l'urea quale reagente per inibire la formazione delle diossine.
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