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17 maggio 2021

A Vado LIgure e a Civitavecchia i nuovi gruppi alimentati a gas non verrano costruiti . “Non sussistono le condizioni”


Tratto da Savona News

Vado, il nuovo gruppo alimentato a gas non verrà costruito. Tirreno Power: "Non sussistono le condizioni" 


La decisione è stata presa a seguito di un attento esame di tutti gli aspetti collegati con l’avanzamento delle autorizzazioni e con il contesto regolatorio

Il consiglio di Amministrazione di Tirreno Power ha valutato che non sussistono le condizioni per proseguire lo sviluppo dei progetti che prevedevano la costruzione di nuovi gruppi alimentati a gas a Vado Ligure e Civitavecchia. 

La decisione è stata presa a seguito di un attento esame di tutti gli aspetti collegati con l’avanzamento delle autorizzazioni e con il contesto regolatorio e, in particolare, in considerazione della perdurante indeterminatezza delle tempistiche per la conclusione degli iter autorizzativi, che non risulta compatibile con gli impegni che la Società dovrebbe assumere per la consegna dei nuovi impianti a ciclo combinato.


Tratto da IVG 

Tirreno Power: Cda dice “stop” al progetto della nuova centrale a turbogas 

Vado Ligure. Dopo mesi di querelle che avevano nuovamente riguardato la centrale di Vado Ligure, oggi l’annuncio ufficiale da parte di Tirreno Power: il Cda ha valutato che non sussistono le condizioni per proseguire lo sviluppo dei progetti che prevedevano la costruzione di nuovi gruppi alimentati a gas, sia nel territorio vadese quanto a Civitavecchia.

Si stoppa, quindi, il dibattito iniziato sul progetto del nuovo impianto, che aveva, appunto, scatenato reazioni contrastanti sul fronte politico e istituzionale, trovando nuove barricate da parte dei gruppi ambientalisti che negli anni si sono battuti con forza contro la centrale termoelettrica.

La decisione è stata presa a seguito di un attento esame di tutti gli aspetti collegati con l’avanzamento delle autorizzazioni e con le condizioni regolatorie e, in particolare, in considerazione della perdurante indeterminatezza delle tempistiche per la conclusione degli iter amministrativi previsti, che non risulta compatibile con gli impegni che la società dovrebbe assumere per la consegna dei nuovi impianti a ciclo combinato......

Per Tirreno Power la realizzazione di impianti a gas a ciclo combinato rimane un punto essenziale per la transizione energetica, ma il Cda ha scelto di non procedere ulteriormente con il nuovo progetto industriale, partito senz’altro in salita e che avrebbe dovuto affrontare procedure e iter lunghi e costosi.

Continua su IVG 

12 novembre 2020

12 NOVEMBRE : COMUNICATO DI “UNITI PER LA SALUTE ODV“

                        Comunicato di Uniti per la Salute ODV

Abbiamo appreso che l'azienda Tirreno Power ha avviato le pratiche per potenziare l'impianto di Vado Ligure- Quiliano con un ulteriore gruppo a turbogas accanto all’attuale grande unità da 800 MW, operativa fin dal 2007, in pieno centro abitato.

Riteniamo gravissimo che un'azienda implicata attualmente con diversi dirigenti o ex dirigenti in un processo per disastro ambientale e sanitario sul territorio savonese abbia l'ardire di chiedere su quello stesso territorio l'autorizzazione a potenziare proprio il sito legato a quella vicenda sociale e sanitaria, ancor prima che giudiziaria.

Diversi studi da tempo mettono in rilevo le problematiche delle emissioni da turbogas di particolato primario e soprattutto secondario peraltro già evidenziate tra gli altri dallo studio Armaroli e Po e nella relazione dell’Ist di Genova a firma del dottor Federico Valerio proprio nel documento realizzato su richiesta del comune di Quiliano.


In un contesto globale ormai orientato verso il progressivo abbandono di queste fonti inquinanti, riteniamo irricevibile la richiesta di un ulteriore impianto ancora con alimentazione da combustibile fossile, soprattutto perché, oltre al noto impatto del gas metano sul piano del cambiamento climatico, a nostro avviso non tiene inalcun conto la situazione del territorio, che secondo le perizie disposte dalla Procura della Repubblica e lavori di autorevolissimi enti indipendenti e terzi come l’indagine epidemiologica condotta dal Cnr, massimo ente di ricerca italiano, ha pagato e crediamo stia ancora pagando un alto prezzo ambientale e sanitario.

Contestiamo con forza le affermazioni con cui si accompagna questa proposta: riteniamo non sarebbe affatto una “soluzione più virtuosa per efficienza e basse emissioni”. La soluzione più virtuosa è quella di puntare subito su fonti rinnovabili, in quanto a nostro avviso le cosiddette “basse emissioni” costituirebbero una ulteriore grave pressione su questo ambiente già cosi provato. Proprio in questi mesi gravati dalla pandemia pensiamo che tutti debbano rivalutare le considerazioni volte alla tutela della salute pubblica.

Crediamo pertanto che il processo di riutilizzo delle aree di Vado Ligure debba procedere verso il futuro e non seguire percorsi ormai obsoleti che prevedono un’ulteriore e superata combustione di fossili, bensì orientarsi su strategie più moderne e portatrici anche di maggiore occupazione.

Chiediamo quindi a Comuni, Provincia e Regione di portare la discussione nelle rispettive aule consiliari
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09 giugno 2012

La GdF Suez rinuncia alla turbogas .Stop all’impianto osteggiato dal Comune

Quando si è pienamente convinti della posta in gioco,e si combatte consapevoli dei propri diritti e dei diritti dei propri cittadini , può accadere che   DAVIDE RIESCA AD AVERE LA MEGLIO SU  GOLIA e che la tenacia e la strenua opposizione  di "un Sindaco lungimirante  e della sua  amministrazione comunale "   siano premiate.

Tratto da   Il Messaggero

La GdF Suez rinuncia alla turbogas
Stop all’impianto osteggiato dal Comune

Il sindaco di Pontinia Tombolillo esulta. La società francese: «Scelte aziendali»





PONTINIA - La centrale turbogas di Mazzocchio non verrà realizzata. La decisione arriva direttamente dalla GdF Suez, che con una comunicazione ufficiale recapitata ieri al Comune di Pontinia ha comunicato di aver rinunciato alla realizzazione del progetto. La società che nel 2010 ha rilevato l’Acea Electrabel alza bandiera bianca nella disputa giudiziaria che andava avanti da anni tra ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e al presidente della Repubblica. 

Rinuncia al progetto «per opportunità di scelte aziendali». Del resto la prima valutazione d’impatto ambientale rilasciata dal ministero dell’Ambiente risale addirittura al dicembre 2005. Da allora la strenua opposizione del Comune aveva rallentato e rinviato alle calende greche l’ok definitivo alla centrale. «Per noi è una grande vittoria - dichiara a caldo il sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo - sono contentissimo».

Il gruppo energetico francese
ha comunicato la sua decisione chiedendo agli organi preposti di soprassedere alle procedure ancora in essere per il rilascio delle autorizzazioni per la centrale. La missiva è stata inviata ai ministeri competenti, alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e ai Comuni di Pontinia (che avrebbe dovuto ospitare l’impianto) e Sezze (interessata dal passaggio del metanodotto che doveva esser collegato alla centrale. 
«Ogni tanto Davide può battere Golia - gongola il sindaco Tombolillo - è una bella vittoria anche alla faccia di chi pensava che non potessimo fronteggiare una multinazionale. Ci abbiamo speso soldi per i ricorsi giudiziari ma siamo soddisfatti».

La battaglia giudiziaria contro l’impianto di Mazzocchio da 400 megawatt partì nel 2007, quando l’amministrazione di centosinistra - sulla spinta dell’iniziativa d’opinione portata avanti dall’allora Rete civica contro la turbogas - si oppose al progetto in Regione e al Tar. Fu impugnata la prima valutazione d’impatto ambientale e poi venne contestata anche l’autorizzazione integrata ambientale. Il Tar e il Consiglio di Stato diedero alternativamente ragione all’azienda titolare del progetto, che fu poi rilevata dal colosso italobelga Acea Electrabel, a sua volta acquisito dalla Gdf Suez. Per opporsi al progetto l’amministrazione presentò ricorso anche al Capo dello Stato, che poi ripassò la palla al Tar.
«È una vittoria che premia le nostre scelte - sostiene Tombolillo - il nostro indirizzo è orientato verso lo sviluppo di altre fonti d’energia, come il fotovoltaico, che ha il suo impatto ma ben diverso. In questo modo pensiamo di rafforzare il nostro impegno per lo sviluppo di un settore agro-alimentare d’eccellenza nel nostro territorio».

19 maggio 2012

“La coerenza e la determinazione della Regione Marche ha raggiunto l'obbiettivo. Edison ritira il progetto: nessuna Centrale Turbogas a Corinaldo



Mentre da noi la Regione  Liguria da l'ok al potenziamento  a carbone della centrale di Vado Ligure (dove già sono in funzione due vecchi gruppi per ben 660 MW peraltro sprovvisti di Autorizzazione AIA  ), la regione Marche ha combattuto al fianco dei comitati contro il progetto di un turbogas

Nelle Marche quindi salta il progetto di centrale a  gas anche per la "fermezza e la COERENZA" della regione, qui in Liguria invece dove molti auspicano il gas come male minore addirittura la regione  delibera altri 460 MW a carbone.

Tratto da FanoTv

Edison ritira il progetto: nessuna Centrale Turbogas a Corinaldo

Spacca: "la centrale non è mai stata compatibile con le previsioni della nostra programmazione".

FANO - "Mi è appena giunta la notizia che la Edison ha ritirato il progetto di centrale Turbogas, rinunciando a proseguire l’iter autorizzativo”. Lo anticipa il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca,:“La coerenza e la determinazione della Regione Marche hanno raggiunto l’obiettivo che si proponevano, interpretando nella maniera più corretta ed equilibrata e nel rispetto dei diritti e delle norme, le istanze dei cittadini, del comprensorio di Corinaldo e Senigallia – prosegue il presidente - La posizione della Regione Marche sulla centrale Turbogas di Corinaldo, come più volte sottolineato, è sempre stata ferma e decisa: la centrale non è mai stata compatibile con le previsioni della nostra programmazione, che promuove una politica basata sul risparmio energetico, l’uso delle fonti rinnovabili, la produzione e distribuzione di energia elettrica e termica da piccoli e medi impianti di cogenerazione e che punta, soprattutto, allo sviluppo turistico partendo dalla valorizzazione di un asset fondamentale come il paesaggio collinare. La Regione Marche è sempre stata convinta che la vocazione del territorio non fosse conciliabile con un progetto industriale come quello rappresentato dalla Edison a Corinaldo e che quindi il perdurare della situazione di incertezza rischiava di danneggiare il territorio stesso dal punto di vista degli investimenti economici, per un calo del valore di mercato degli immobili, per gli effetti sull'agricoltura di qualità ma, soprattutto, in chiave turistica e ricettiva”. 

Il Comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano   - 
 Oggi le Valli del Cesano, del Misa e del Metauro possono ESULTARE!!!!! La centrale Turbogas di Corinaldo non si farà più.Edison ha comunicato ufficialmente che “rinuncia a proseguire l’’iter autorizzativo”. L’’impegno, la tenacia, le competenze dei Comitati hanno determinato la cacciata di questa dannosa centrale dalle nostre Valli.  Il fronte unitario composto da cittadini e Sindaci, voluto e cercato dal comitato, ha determinato una vittoria di civiltà, buon senso e  democrazia.  Come diciamo sempre, i ladri ci sono quando esiste una refurtiva.  Quello che è certo, è che nella Valle del Cesano non ci siamo fatti rubare i nostri diritti alla salute e al patrimonio, reagendo immediatamente per difenderci. In questo modo abbiamo convinto Edison che la sua resistenza sarebbe stata inutile di fronte a tanta determinazione.  Attendiamo che gli organi istituzionali competenti ufficializzino la notizia. 
Elisabetta Foschi -  Vice capogruppo PdL Regione Marche - Esprimo grande soddisfazione per la decisione assunta e trasmessa da Edison di  rinunciare alla realizzazione della Centrale turbogas di Corinaldo. Il grande  lavoro e la opposizione realizzata dai comitati, dai cittadini e dalle  istituzioni ha dato il suo risultato.