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05 agosto 2010

1)Rapporto Greenpeace, sogliole tossiche in Santuario dei Cetacei 2)WWF:Stop al carbone 3)Concerto Enel: Italia dei Valori sostiene la protesta

Riceviamo dai Nocoke di Tarquinia

CON IL CARBONE CIVITAVECCHIA...NON POTEVA CHE

PEGGIORARE!!!!!!

Un altro primato!!!!!

Tratto da Ansa.it

Rapporto Greenpeace, sogliole tossiche in Santuario dei Cetacei

La concentrazione piu' alta di mercurio al largo di Civitavecchia


05 agosto, 19:11




Rapporto Greenpeace, sogliole tossiche nel Santuario CetaceiRapporto Greenpeace, sogliole tossiche nel Santuario Cetacei

Allarme sogliole tossiche nel Santuario dei Cetacei: a lanciarlo oggi un nuovo rapporto di Greenpeace. Metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A, in certi casi oltre il limite consentito dalla legge: questi gli inquinanti trovati nei pesci. In particolare - si legge nel rapporto dal titolo

''Sogliole tossiche nel Santuario dei Cetacei: non ingerire!''
che l'ANSA e' in grado di anticipare - le analisi, commissionate da Greenpeace al Dipartimento di Scienze Ambientali dell' Universita' di Siena, sono state effettuate su 31 esemplari prelevati in 5 aree al largo di Civitavecchia, Viareggio, Livorno, Lerici (La Spezia) e Genova.

Fra i risultati piu' preoccupanti c'e' il dato sul mercurio trovato oltre il limite di legge nel 25% dei campioni (7 esemplari su 31). La concentrazione piu' alta di mercurio - riferisce Greenpeace - e' stata registrata in un campione pescato al largo di Civitavecchia:
10 volte il massimo consentito dalla legge.
A Viareggio, in una delle sogliole la concentrazione di mercurio supera del doppio il limite massimo per il consumo umano, mentre in altri due esemplari e' il livello di piombo a sforare i limiti consentiti (7% dei campioni). In un campione pescato a Lerici, la concentrazione di benzo(a)pirene (un idrocarburo policiclico aromatico accertato cancerogeno per l'uomo) supera del doppio il limite di legge. A Genova e' vicino ai limiti.
''Alcune sostanze, come piombo e mercurio, possono interferire - spiega Vittoria Polidori responsabile delle campagna inquinamento di Greenpeace - con il normale sviluppo del cervello dei bambini e arrecare danni al sistema renale, oppure essere addirittura cancerogene''.
Le sogliole, spiega quindi Greenpeace ''sono ottimi bioindicatori perche' conducono una vita stanziale a contatto con i sedimenti e sono fra le prime specie di pesce consigliate in fase di svezzamento dei bambini''.

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Tratto da WWF Italia

Stop al carbone

5/8/2010 - Il WWF partecipa alla manifestazione del 7 agosto a Brindisi per chiedere l’immediata riduzione del 30% dell’utilizzo di carbone nella centrale di Cerano


Anche il WWF prenderà parte alla manifestazione organizzata il 7 agosto presso la centrale Enel Federico II a Brindisi, in assoluto una delle centrali più inquinanti d’Italia, in contemporanea con il concerto “correnti musicali” promosso dalla stessa ENEL a cui, tra l’altro, ha rinunciato il cantautore Simone Cristicchi proprio per le crescenti polemiche sull’attività della centrale, che è responsabile annualmente dell’emissione di circa 15.000.000 di tonnellate di CO2.


Dei giganti inefficienti, tra cui primeggiano le centrali a carbone, la centrale Federico II assorbe da sola circa il 10% di tutte le quote di emissione disponibili per il settore termoelettrico ed è la capofila nella quantità di emissione di CO2 in Italia emettendo, nelle migliori delle condizioni, CO2 in misura più che doppia rispetto a quella di una centrale a ciclo combinato a gas di pari potenza,

oltre ad essere tra le principali responsabili delle emissioni di mercurio, arsenico, polveri fini ed altri pericolosi inquinanti.
Il WWF ritiene che solo l’applicazione urgente della riduzione del 30% del carbone, come previsto nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) della Puglia, porterà ad un miglioramento delle condizioni ambientali e sanitarie......


Manifestazioni quali “correnti musicali”, attraverso le quali forse l’ENEL vorrebbe acquietare le coscienze della popolazione locale, non possono far dimenticare le promesse ripetute da oltre 20 anni e ad oggi sostanzialmente inattuate, come la dismissione della vecchia centrale a carbone da 640 MW che l’Enel stessa ha ceduto all’Edipower, la copertura dei carbonili (depositi di carbone), l’utilizzo del calore prodotto dall’impianto, e la garanzia della cessazione della dispersione delle polveri lungo il nastro trasportatore oltre all’adozione di adeguate misure d’investimento per la riduzione (seria) degli inquinanti.

Il WWF quindi auspica che le amministrazioni locali trovino un’adeguata intesa finalizzata alla sottoscrizione delle nuove convenzioni con le società energetiche senza svendere il territorio alle vecchie logiche del passato dove, da sempre, i grandi gruppi industriali frappongono il diritto alla salute e alla tutela ambientale al mantenimento dei livelli occupazionali nel più classico dei ricatti.

Leggi l'articolo integrale

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Tratto da Brundisium

Brindisi, 05/08/2010

Concerto Enel: Italia dei Valori sostiene la protesta

L'Italia dei valori Brindisi sarà presente sabato 7 agosto a Cerano per manifestare contro il concerto organizzato dall'ENEL, una manifestazione sicuramente voluta per distrarre i brindisini dai veri problemi ambientali che attanagliano il proprio territorio, dovuti all'uso ormai insostenibile del carbone che tanti danni all'ambiente e alla salute pubblica sta generando.
"Non si può pensare di distrarre l'opinione pubblica attraverso l'utilizzo dell'intrattenimento con grandi concerti musicali, - stigmatizza il sen. Caforio- per poi fare in modo di disattendere indisturbati agli impegni impellenti ed inderogabili quali la sottoscrizone delle nuove convenzioni, in cui ormai è necessaria la riduzione del carb
one a Brindisi.

E' vergognoso l'utilizzo della musica e dell'intrattenimento, che ha solo lo scopo palese di spostare l'attenzione dai veri problemi che stanno mortificando questo territorio, ferito sempre di più dai danni ambientali perpetrati per anni, a sprezzo dell'intera collettività."

E aggiunge Caiolo, coordinatore provinciale: "L'Italia dei valori sarà insieme a tutte le altre organizzazioni ambientali per esprimere il proprio disappunto e perché no disprezzo per queste inizitive che hanno una sola finalità: oppiare le coscienze! E' ora di dire basta a tutto questo, la musica e l'intrattenimento se i brindisini lo vogliono se lo pagano con i loro denari,
mentre l'Enel, se vuole farsi bella con la città deve portare l'utilizzo del carbone al di sotto del 25% e deve riconoscere i danni che ha fatto e che continua a fare al nostro territorio, colpendo non solo la salute pubblica ma anche le due grandi vocazioni naturali come l'agricoltura e il turismo."


COMUNICATO STAMPA ITALIA DEI VALORI - COORDINAMENTO PROVINCIALE DI BRINDISI"

04 agosto 2010

1)I Verdi finalesi ribadiscono il loro “no” all’ampliamento di Tirreno Power 2)MODA:OGGI SI IMPONE LA CHIUSURA DEGLI OBSOLETI GRUPPI A CARBONE .

Tratto da IVG

I Verdi finalesi ribadiscono il loro “no” all’ampliamento di Tirreno Power

Finale L. “I Verdi Finalesi rispondono positivamente all’appello del Comitato Noli-Spotorno per un’azione comune contro l’ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure”. A comunicarlo è il portavoce finalese del partito, Gabriello Castellazzi, che ricorda:

“Già l’intero Consiglio Comunale di Finale Ligure si era espresso contro tale impianto, mettendo in evidenza come l’inquinamento renda precaria la salute anche degli abitanti del Finalese”.

“Se malauguratamente si dovessero diffondere notizie di allarme per inquinamento dell’aria in una città che punta tutto sulla bellezza dell’ambiente e la qualità della vita, sarebbe una catastrofe non solo per l’economia turistica ma per tutti i Finalesi.

Rivolgiamo quindi un appello affinchè si esprima nuovamente con forza la volontà delle componenti politiche, di destra e di sinistra, che approvarono la prima delibera contro la centrale.

Non può essere accettato questo prolungato silenzio dopo le ultime prese di posizione a favore del nefasto progetto”
conclude Castellazzi.
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Tratto da Uomini Liberi
Scritto da Virginio Fadda, Agostino Torcello

Il MODA AL CAPOGRUPPO DEL PD DI VADO MONICA GIULIANO:
PER LA CENTRALE A CARBONE DI VADO UNA POSIZIONE RETROGADA NON CONFORME DALLE NORME UE
OGGI SI IMPONE LA CHIUSURA DEGLI OBSOLETI GRUPPI A CARBONE

.....All’, ex candidato Sindaco del Pd Giuliano ricordiamo che le sue posizioni sulla centrale a carbone appaiono del tutto superate dalla moderna normativa Ue e addirittura retrograde ed in contrasto con quanto richiesto ufficialmente al Ministero dell’Ambiente dagli ex Sidaci di Vado Giacobbe e di Quiliano Isetta. del suo stesso partito alla fine del loro mandato elettorale.

I Comuni di Vado e Quiliano infatti avevano inviato al Ministero dell'Ambiente in data 9 Marzo 2009 un documento in cui si chiedeva la chiusura degli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone (...VEDI ). Si legge tra l'altro:

OGGETTO : Procedimento per l'Autorizzazione integrata Ambientale relativa alla centrale termoelettrica Tirreno Power sita nei comuni di Vado Ligure e Quiliano. Prescrizioni ai sensi dei commi 10 e 11 dell'articolo 5 del Decreto legislativo 59/05.

  • "..I gruppi 3 e 4, infatti, pur avendo subito una ristrutturazione con interventi di ambientalizzazione a seguito del Decreto MICA del 23 giugno 1993, risalgono agli anni 60 del secolo scorso ed hanno un rendimento molto basso, presumibilmente non superiore al 36%…"
  • " …non appare affatto coerente prospettare la possibilità tecnica di realizzare un impianto di rendimento elettrico superiore, mantenendo al contempo due gruppi, il 3 e il 4, con una resa bassissima."
  • "…Mancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizazione Integrata Ambientale, per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4…"
  • "....Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Ammnistrazioni al rilascio di una autorizzazione per i nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4…."

....ma purtroppo nulla si è ottenuto ed attualmente i gruppi 3 e 4 a carbone continuano a funzionare in presunta violazione della direttiva 96/61/CE e del D.Lgs. 59/05 con la silente complicità degli stessi Enti locali.

I GRUPPI 3 E 4 QUINDI NON SONO RISTRUTTURABILI CON LE NUOVE TECNOLOGIE PER CUI PER RISPETTARE LE ATTUALI NORMATIVE SI IMPORREBBE DA SUBITO LA CHIUSURA DEI VECCHI GRUPPI A CARBONE ALTAMENTE INQUINANTI PER LASCIARE COSI’ I GRUPPI A TURBOGAS ESISTENTI CHE GIA’ DA SOLI CON 760 MW PRODUCONO 2.700 GWh/anno IN ECCEDENZA RISPETTO AI 1.450 GWh/anno CONSUMATI IN PROVINCIA DI SAVONA (dati TERNA nazionali).(Depotenziamento e metanizzazione della centrale VOTATA da Comuni ed Enti locali) in un contesto ambientale del Savonese e della Val Bormida in cui i limiti di Legge per le polveri sottili cancerogene e cardiotossiche Pm10 sono stati negli anni recenti superati e in cui i costi esterni dell'inquinamento prodotto dalla centrale supererebbero i 100 milioni di euro/anno (...VEDI)

IL DEPOTENZIAMENTO DELLA CENTRALE, ESCLUDENDO IL CARBONE, e lasciando gli attuali gruppi a gas metano EVITEREBBE ANCHE LA POSSIBILITA’ INACCETTABILE DI BRUCIARE IL RIFIUTO CDR IN CENTRALE ( permessa a pag 170 del Piano Rifiuti approvato da Provincia e Regione), POSSIBILE TECNICAMENTE SOLO SUI GRUPPI A CARBONE, CHE AGGIUNGEREBBE AI FUMI DEL CARBONE PERICOLOSE DIOSSINE E METALLI PESANTI .

Non sarà anche per questo motivo che non si vogliono chiudere i gruppi a carbone che, bruciando CDR (40.000-60.000 tonnellate /anno) da prodursi nella discarica di Bossarino, permetterebbero di chiudere pericolosamente il ciclo dei rifiuti come progettato nel Piano Rifiuti della Provincia di Savona 2007 attualmente in vigore (...VEDI)?

Savona, 3 Agosto 2010

Dr. Virginio Fadda (biologo) Dr. Agostino Torcello (medico pneumologo) MODA Savona

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Leggi anche su Savona e Ponente

Marketing e disinformazione per annientare la scienza: un documento-scandalo sugli inceneritori

di Valeria Rossi Leggi l'articolo integrale

1)Tirreno Power, il circolo Pd di Bergeggi: “No al raddoppio della centrale”2)Prc: depotenziamento e metanizzazione3) Incidenti mortali nelle miniere

Tratto da IVG

Tirreno Power, il circolo Pd di Bergeggi: “No al raddoppio della centrale”

Bergeggi. “Il circolo di Bergeggi del partito democratico ha già espresso più volte la sua contrarietà al raddoppio della centrale a carbone della Tirreno Power, esprimendo la totale condivisione sia di quanto dichiarato da Monica Giuliano, capogruppo Pd a Vado Ligure, sia di quanto comunicato dal segretario provinciale Livio Di Tullio”- scrive in una nota il segretario del Circolo Pd di Bergeggi, Elena Fedi.

“Ribadiamo pertanto che la salute dei cittadini non può essere ulteriormente minacciata da una società che, da troppo tempo, disattende le richieste di riduzione dell’inquinamento dell’aria avanzate dalle associazioni e dagli enti locali. Il ricatto occupazionale non è più accettabile”.

“Riteniamo di dovere rilevare ancora una volta, come il governo di Centro destra, che tanto si dichiara a favore del federalismo, non tenga in alcun modo conto delle posizioni sostenute in più occasioni dai rappresentanti delle Amministrazioni locali. Sosteniamo quindi, come circolo territoriale del Pd di Bergeggi, le posizione fortemente critiche espresse dal presidente della Regione Burlando e dall’assessore all’ambiente Franco Zunino”.

“E’ gravissimo che la Regione Liguria sia stata esclusa dalla procedura di Via, sbagliata la scelta di aumentare la produzione di energia elettrica dal carbone, scelta che contrasta con il Piano di risanamento della qualità dell’aria. Assolutamente non condivisibile insistere con l’uso di combustibili fossili, anzichè incentivare l’uso delle tecnologie alternative: il vento e il sole, che nelle nostre zone abbondano”.

“Il territorio del Comune di Bergeggi sarebbe altrettanto esposto agli effetti negativi derivanti dall’ampliamento della centrale. Confidiamo che l’Amministrazione Comunale sarà in prima fila, assieme ai comuni di Vado Ligure e Quiliano, nell’opporsi a questa scelta, inutile per il nostro territorio e dannosa per la salute dei cittadini” –
conclude il coordinatore di Circolo, Elena Fedi.

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Tratto da Albenga Corsara


No ampliamento Tirreno Power: “La difesa della salute deve essere un impegno di tutti“


di Giovanni Milano In questi giorni assistiamo ad una offensiva di Tirreno Power per la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone nella centrale di Vado. Tante contraddizioni e prepotenze. Approfittano anche del rilassamento estivo per fare breccia.

Purtroppo le organizzazioni sindacali si fanno abbagliare dallo specchietto dei posti di lavoro e sono disponibili all’accordo a “prescindere” da tutto il resto. C’è il pericolo di una conferenza dei servizi, che potrebbe superare le opposizioni delle amministrazioni locali e, sopratutto, dell’opinione pubblica. Il p.d. ha preso le distanze del caso.

Sarebbe opportuno che anche i partiti della sinistra di alternativa manifestassero pubblicamente (meglio se in modo unitario!) la loro opposizione e il loro impegno. Non si può più giocare con la salute pubblica.

E, in una democrazia che si definisce moderna, non si deve più decidere contro il parere dei cittadini.

È importante che intervenga, con iniziative e/o comunicati, anche l’associazionismo, i movimenti, ecc. La difesa della salute deve essere un impegno di tutti.

* Giovanni Milano – membro del Comitato del Coordinamento Provinciale Savona di Sinistra Ecologia e Libertà

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centrale TP 00

Tratto da Albenga Corsara


No ampliamento Tirreno Power, Prc: “la strada da seguire è quella che porta al depotenziamento e alla metanizzazione”

Con la popolazione e le Istituzioni in larga parte contrarie, Tirreno Power tenta di superare gli ostacoli rivolgendosi alle categorie sindacali nazionali (Filctcem CGIL, Flaei CISL, UILcem) al fine di sponsorizzare l’ampliamento della centrale di Vado Ligure e Quiliano arrivando ad ipotizzare la chiusura dell’impianto qualora il potenziamento non venisse concesso. Un intervento che segue la presa di posizione favorevole ad progetto delle segreterie regionali di FIM, FIOM e UILM. Due interventi pesanti nel giro di pochi giorni da parte di chi si rifiuta di accettare la contrarietà dei comuni interessati, della Regione e della popolazione.

Ed è grave che i sindacati, regionali e nazionali, abbiamo scelto di scavalcare il territorio.
I motivi che ci spingono a dire no all’ampliamento sono noti, ambiente e salute su tutti, per questo sottolineiamo una volta di più che per noi la strada da seguire è quella che porta al depotenziamento e alla metanizzazione, è quella che porta alle energie rinnovabili, è quella che porta ad un’altra idea di società.
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Tratto da Noalcarbone

Rossano calabro, il carbone minaccia il settore agricolo

Comunicato nocarbonerossano.org

"IL SOSPETTOSO SILENZIO DELLE CONFEDERAZIONI AGRICOLE CALABRESI SUL PROGETTO DI RICONVERSIONE A CARBONE DELLA CENTRALE ENEL DI ROSSANO: CHI DIFENDERA’ LA NOSTRA AGRICOLTURA DI ECCELLENZA DAL CARBONE?

Mentre ormai l’Italia si accinge a “chiudere per ferie” con il solleone d’agosto, sul tema della riconversione a carbone della centrale termoelettrica ENEL di Rossano non ci può permettere di andare in vacanza buttandosi tutto alle spalle: la Conferenza dei Servizi ha ormai aperto i battenti e si attende da parte del Ministero per l’Ambiente il pronunciamento circa la Valutazione d’Impatto Ambientale, tassello importantissimo per decidere sul futuro dell’impianto rossanese.

Come se non bastasse, da sempre in Italia è proprio col favore della disattenzione dovuta alla “febbre delle vacanze” che spesso sono stati confezionati provvedimenti legislativi poi fortemente criticati e a volte addirittura rispediti al mittente.


In questo quadro continua l’attività di sensibilizzazione del CODIS (COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE) per allargare il fronte del NO al carbone, fronte sul quale è mancato, finora, un pronunciamento deciso e ufficiale da parte delle confederazioni agricole calabresi. In data 21 luglio scorso il nostro Comitato ha recapitato ai Presidenti regionali di CONFAGRICOLTURA CALABRIA , COLDIRETTI CALABRIA , CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DELLA CALABRIA C.I.A. , UNIONE COLTIVATORI ITALIANI U.C.I. CALABRIA e CONFEDERAZIONE PRODUTTORI AGRICOLI CO.P.AGRI. CALABRIA una lunga missiva nella quale si denunciava la loro totale astensione dal dibattito sulla riconversione a carbone della centrale ENEL di Rossano.

Mentre moltissimi operatori economici, liberi cittadini e tutte le istituzioni pubbliche del territorio si sono ormai mobilitati per esprimere il loro dissenso su un progetto che porterebbe gravissimi danni all’equilibrio economico e sociale della Piana di Sibari, sconvolgendone, per sempre, l’economia basata principalmente sull’agricoltura, sulla pesca e sul turismo ed arrecando altresì serie minacce alla salute dell’intera cittadinanza.....Leggi l'articolo integrale

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E la lunga fila delle vittime del carbone continua ad aumentare nell'indifferenza più totale

Tratto da Noalcarbone

Due incidenti mortali nelle miniere di carbone cinesi

Swissinfo:
SHANGHAI - In Cina dieci minatori sono morti e sette sono rimasti intrappolati a causa di una esplosione in una miniera di carbone avvenuta per una fuga di gas. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina.
L'incidente è avvenuto stamattina intorno alle 09:30 nella provincia sud occidentale del Guizhou, nei pressi della città di Guiyang.
Stamattina era stato annunciato un incidente simile in un'altra miniera di carbone, con nove vittime e sette dispersi, mentre 24 minatori sono ancora intrappolati a causa delle inondazioni da sabato in fondo alla miniera la miniera Hengxinyuan a Jixi, città della provincia dell'Heilongjiang.
ANSA.it:
(ANSA) - SHANGHAI, 3 AGO -
Nove persone sono morte e 7 sono ancora intrappolate in una miniera nella regione centrale cinese dell'Henan a causa di una fuga di gas. Ieri sera dopo la mezzanotte 127 minatori erano a lavorare nella miniera di carbone Sanyuandong a Baiping, nella citta' di Defeng, quando c'e' stata una fuga di gas. Tra i minatori, 111 sono riusciti a mettersi in salvo uscendo dalla miniera. Per nove non c'e' stato nulla da fare, mentre i soccorritori cercano di portare in salvo 7 ancora intrappolati.

03 agosto 2010

1)Sconto del 10% sulla bolletta della luce? No, grazie, se continuate col carbone

Tratto da Savona e Ponente

Sconto del 10% sulla bolletta della luce? No, grazie, se continuate col carbone

In questi giorni la Sorgenia (proprietaria della centrale a carbone Tirreno Power) sta contattando gli utenti ENEL per proporre un contratto con il 10% di sconto sull’energia elettrica.
Ecco cosa scrive un nostro lettore: “Io ho risposto che prenderei in considerazione solo contratti con aziende che producono elettricità da fonti pulite e rinnovabili, certo non con loro, vista la situazione della centrale Tirreno Power, e che si possono tenere sia lo sconto che l’energia”.
Ci sembra un’ottima risposta, una forma di civile protesta da imitare assolutamente, visto che gli interessi economici sono al primo posto per questa azienda: forse, se ricevessero tante risposte negative con queste motivazioni, comincerebbe a pensare di più alla salute dei cittadini e a tenere in maggiore considerazione le esigenze di chi vuole un’energia pulita.

02 agosto 2010

1)Enel a Cerano, via Cristicchi arriva Patty Pravo: ma ItaliaNostra presenta una diffida 2)CDR in centrali a carbone e cementifici...

Tratto da Noalcarbone
02 agosto 2010

Enel a Cerano, via Cristicchi arriva Patty Pravo: ma ItaliaNostra presenta una diffida

Segue il testo della diffida inviata anche al Sindaco di Brindisi, al Presidente della Provincia, della Regione, Usl, Arpa e vigili urbani, nonché al direttore generale della centrale Federico II.

Italia Nostra onlus venuta a conoscenza dell’organizzazione di un concerto pubblico da tenersi in data 07/08/2010, evento dal titolo “Correnti musicali”, promosso dall’Enel e da realizzarsi all’interno della sua Centrale Termoelettrica “Federico II” ubicata in contrada Cerano in agro di Brindisi,
DIFFIDA
l’Amministrazione comunale e tutti gli altri Enti territorialmente competenti dal consentire lo svolgimento di detto concerto per le sotto elencate motivazioni, tutte concernenti problematiche legate alla sicurezza pubblica e al principio di prevenzione.
Chiede PERTANTO
al Sindaco di Brindisi, sig. Domenico Mennitti, in qualità di massima autorità sanitaria locale, di emettere urgente ordinanza di revoca di ogni autorizzazione, eventualmente già imprudentemente concessa, in merito all’iniziativa.
PER LE SEGUENTI MOTIVAZIONI
Senza volere entrare nel merito di questioni prettamente concernenti il dibattito relativo alla connessione tra l’attività industriale di Cerano e l’aumento dell’incidenza di malattie tumorali e altre gravi patologie a carico degli abitanti del circondario, e le polemiche sorte in questi giorni tra ambientalisti ed Enel, ente gestore della centrale, in merito all’iniziativa ludico-musicale giudicata da molti inopportuna e discutibile, ci preme sottolineare, per motivi di pura sicurezza pubblica, tutta l’alta pericolosità che la sede prescelta per tale evento comporta intrinsecamente, dato che si tratta di un’area ricadente nel perimetro stesso di un impianto industriale, più precisamente in una centrale termoelettrica di enorme potenza (circa 3 GW).
Alla pericolosità per la salute delle persone legata all’inquinamento elettromagnetico e all’inalazione delle sostanze tossiche comunque presenti in quei luoghi 24 h su 24 h e che saranno presenti durante lo svolgimento del concerto, dato che l’impianto, di importanza strategica nazionale, non potrà essere certamente spento durante il tempo necessario per lo svolgimento di tutto l’evento, si devono aggiungere tutti quegli altri elementi di pericolosità legati ad eventi accidentali, che sono altamente probabili all’interno di un tale vasto impianto industriale e che, pur in condizioni normali, potendo alcuni di essi risultare di lieve entità, possono divenire facilmente origini di problematiche dagli effetti catastrofici data l’eccezionalità dell’evento-concerto mai a priori presa in considerazione in nessuna delle progettazioni, né nei piani di sicurezza dell’impianto industriale medesimo.
Il drammatico evento recentemente accaduto in Germania, a Duisburg, dove un pubblico concerto, organizzato per altro in uno spazio già predisposto ad ospitare concerti pubblici, si è trasformato in una trappola mortale per decine di giovani, e questo soltanto come conseguenza di una cattiva gestione dovuta ad una sottostima logistica dei luoghi, ci spinge a chiedere al Sindaco e a tutte le altre Autorità per la pubblica sicurezza e per la prevenzione cui inviamo questa diffida, di intervenire con la massima urgenza a scopo preventivo per evitare che anche altre famiglie salentine, e non, debbano piangere i loro cari, e invitiamo, infine, il Sindaco, di concerto con Enel, a concordare una differente sede per il medesimo evento; sedi opportune potrebbero essere piazze, palazzetti dello sport, stadi, o l’ampio spiazzo che ha adeguatamente ospitato Sua Santità Papa Benedetto XVI, non certamente le aree industriali attive progettate per tutt’altra destinazione proprio al fine di tutelare l’incolumità dei cittadini, né tanto meno l’interno stesso di industrie di connaturata alta pericolosità (scariche elettriche, incendi, fughe di sostanze tossiche, crolli, esplosioni, rottura di silos, autoclavi, etc.) quale proprio la Centrale di Cerano; meraviglia come agli studenti universitari durante le visite guidate alla centrale sia vietato aggirarsi lungo tutti gli spazi coperti o meno all’interno del perimetro della stessa senza indossare rigorosamente gli elmetti protettivi forniti negli spazi della portineria, mentre, durante l’evento del concerto, nei medesimi luoghi, a sole poche decine di metri dalle caldaie, dagli alternatori, dalle cabine elettriche di trasformazione, dai cavi di alta tensione, dalle condutture forzate e dalle alte ciminiere sia consentita liberamente la presenza, senza alcun elmetto e altra protezione, a migliaia di persone, bambini, donne e uomini, giovani e anziani, molti dei quali totalmente ignari dell’alta pericolosità del sito e del tutto impreparati ad affrontare eventuali situazioni di emergenza e/o di semplice panico potenziale causa di calche e resse.